Rugby Championship: l’Argentina trema nel finale ma si prende la rivincita sull’Australia

I Pumas approfittano della grande indisciplina avversaria per scappare via, giusto quanto basta per contenere la reazione dei Wallabies nell’ultima parte di match

Rugby World Cup: ecco l'Argentina che cerca vittoria e quarti di finale contro il Giappone PH Sebastiano Pessina

Rugby Championship: l’Argentina trema nel finale ma si prende la rivincita sull’Australia – Ph. Sebastiano Pessina

All’Allianz Stadium di Sydney la serie tra Australia e Argentina, inserita all’interno del Rugby Championship 2025, si conclude con una vittoria a testa. Come nella partita di settimana scorsa sono i Pumas a prendere il largo per primi; e anche stavolta c’è la reazione forte dei Wallabies, ma che arriva troppo tardi per loro.

La grande indisciplina dei padroni di casa, a volte spinta dalle belle azioni avversarie e a volte gratuita, permette ai sudamericani di scappare via: il parziale all’intervallo segnava 7-19, poi addirittura spinto al 65′ sul 7-28. Proprio nel quarto d’ora finale l’Australia (favorita stavolta da un giallo ai danni dell’Argentina) reagisce trovando ben tre mete. Queste non bastano per ribaltare il risultato finale di 26-28 ma almeno regalano due punti bonus importanti per la classifica del Rugby Championship.

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Australia-Argentina II, la cronaca

A Sydney la sfida tra Australia e Argentina ci mette giusto un attimo ad accendersi ma è subito scoppiettante: al calcio di punizione di Santiago Carreras rispondono subito forte i Wallabies al 5′ andando in meta con il solito Joseph-Aukuso Suaalii (già autore di una doppietta contro i Pumas). L’azione in combinazione con Andrew Kellaway è vincente, e nonostante la scomoda trasformazione il numero 10 Tane Edmed trova i pali.

Lo stesso mediano di mischia è pochi minuti però protagonista in negativo, con Julián Montoya che stoppa il suo calcio al limite dei propri 22 e va a schiacciare. Nic White non può fare nulla per contrastarlo fisicamente, e il capitano dei Pumas suona la carica per i suoi. Sotto per 7-10 l’Australia tenta subito la reazione (e preferendo cercare la marcatura invece di calciare) ma, giunti a un passo dalla meta, Rob Valetini perde il pallone in-avanti.

Frustrati, i Wallabies iniziano a commettere troppi errori nella propria metà campo: prima un fallo al 14′ viene convertito in punti da Santiago Carreras, poi al 18′ Max Jorgensen tenta l’intercetto ma commette in-avanti volontario e il giallo è d’obbligo. Nei 10 minuti in inferiorità numerica il pallino del gioco è in mano ai Pumas, ma i padroni di casa riescono a limitare i danni concedendo un solo calcio di punizione. Si arriva così alla mezz’ora sul 7-16 con il ritorno della parità numerica in campo.

Australia che riesce, favorita da un pallone non controllato da Santiago Carreras, ad uscire dai propri 22 con due cariche potenti di Hunter Paisami e Harry Wilson e soprattutto col bel 50-22 trovato da Tane Edmed. La chance viene però persa in touche e il contrattacco argentino è immediato: limitato prima con un mark chiamato dagli australiani e poi da un brutto passaggio verso Rodrigo Isgro, alla fine un bell’intervento di Lucio Cinti su Joseph-Aukuso Suaalii conquista un altro calcio di punizione, anche questo convertito in punti da Santiago Carreras. Si va così a riposo sul parziale di 7-19.

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Il canovaccio del secondo tempo non sembra cambiare. Fino al 65′ è un continuo di buone azioni argentine che spingono al fallo i Wallabies, sempre più indisciplinati. In questo lasso di tempo Santiago Carreras mette dentro tre calci di punizione che fanno volare i Pumas sul 7-28.

Per la squadra di Joe Schmidt sembra non esserci modo per cambiare lo stato delle cose, ma è lo stesso numero 10 avversario a regalargli un grande vantaggio: il mediano commette in-avanti volontario e anche lui viene sanzionato con un cartellino giallo. È il possibile turning point che l’Australia sperava: in superiorità numerica i varchi si trovano e nel giro di pochi minuti arrivano le mete con Andrew Kellaway e Filipo Daugunu. Si entra negli ultimi 10 minuti sul 19-28.

I Wallabies cercano in tutti i modi di andare sotto break entro l’80esimo e, con una bellissima azione guidata da James O’Connor al 78′, la meta arriva con Filipo Daugunu (seppur su passaggio finale un po’ dubbio per in-avanti). Con l’ultima giocata a disposizione i padroni di casa portano avanti l’azione ma i Pumas sono attenti a non concedere nulla, schiacciando i Wallabies nella loro metà campo. Alla fine l’errore arriva e l’Argentina può festeggiare la rivincita sull’Australia alla quarta giornata del Rugby Championship 2025 per 26-28.

Matteo Salmoiraghi

Rugby Championship 2025, quarto turno: formazioni e tabellino di Australia-Argentina

Australia: 15 Andrew Kellaway, 14 Max Jorgensen, 13 Joseph-Aukuso Suaalii, 12 Hunter Paisami, 11 Corey Toole, 10 Tane Edmed, 9 Nic White, 8 Harry Wilson (C), 7 Fraser McReight, 6 Rob Valetini, 5 Tom Hooper, 4 Jeremy Williams, 3 Taniela Tupou, 2 Billy Pollard, 1 James Slipper.
A disposizione: 16 Josh Nasser, 17 Angus Bell, 18 Zane Nonggorr, 19 Lukhan Salakaia-Loto, 20 Carlo Tizzano, 21 Tate McDermott, 22 James O’Connor, 23 Filipo Daugunu.

Marcatori Australia
Mete: Suaalii 5′, Kellaway 67′, Daugunu 69′, 78′
Trasformazioni: Edmed 6′, O’Connor 68′, 79′
Punizioni:

Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Rodrigo Isgro, 13 Lucio Cinti, 12 Santiago Chocobares, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Garcia, 8 Joaquín Oviedo, 7 Marcos Kremer, 6 Juan Martín Gonzalez, 5 Pedro Rubiolo, 4 Guido Petti, 3 Joel Sclavi, 2 Julián Montoya (C), 1 Mayco Vivas.
A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Boris Wenger, 18 Franciso Coria Marchetti, 19 Franco Molina, 20 Pablo Matera, 21 Agustin Moyano, 22 Justo Piccardo, 23 Ignacio Mendy.

Marcatori Argentina
Mete: Montoya 8′
Trasformazioni: Carreras S. 9′
Punizioni: Carreras S. 4′, 14′, 26′, 38′, 44′, 53′, 64′

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