Allo Sky Stadium gli Springboks si prendono la rivincita e con gli interessi: pesantissimo il 10-43 finale, la più grande sconfitta mai subita dai neozelandesi

Rugby Championship: All Blacks distrutti a Wellington, Sudafrica devastante nella ripresa – Ph. David Ramos – World Rugby/World Rugby via Getty Images
Lo Sky Stadium di Wellington non è l’Eden Park di Auckland: la “rivincita” tra All Blacks e Sudafrica finisce con una pesantissima vittoria degli Springboks, che nel finale dilagano a suon di mete fino al 10-43 conclusivo.
Un KO pesante per la Nuova Zelanda, che fino all’inizio della ripresa aveva tenuto un piccolo vantaggio sull’avversario. Dal secondo tempo però la mischia sudafricana è emersa prepotente, così come le cariche degli avanti e dei trequarti di Rassie Erasmus che hanno combattuto duro nonostante i cambi si fossero presto esauriti. Questi hanno portato comunque maggiore qualità in campo e alla lunga la differenza si è fatta vedere tutta come dimostra il risultato finale, la più grande sconfitta degli All Blacks di sempre.
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All Blacks-Sudafrica II, la cronaca
Piede premuto sull’acceleratore per gli Springboks, che subito sul calcio di partenza mettono grande pressione e conquistano l’ovale. L’azione è potente e gli ospiti si attestano per i primi minuti nella metà campo avversaria. Prima una rimessa laterale persa e poi un in-avanti complicano però le cose per i sudafricani e gli All Blacks possono alleggerire la pressione e respirare un po’. Gli scontri sono subito potenti, tanto che al 9′ i neozelandesi devono far entrare Finlay Christie al posto di Noah Hotham mentre il Sudafrica sostituisce Lood de Jager con RG Snyman.
La spinta Springboks però continua e al 13′ sembra arrivare la prima meta del match proprio con RG Snyman. La squadra arbitrale ravvisa però un in-avanti di Cobus Reinach che, seppur lieve, c’è e la marcatura viene annullata. Il possesso passa così agli All Blacks che nei minuti successivi portano avanti una grande azione, spaziando da un lato all’altro del campo con il piede di Beauden Barrett e le belle cariche delle terze linee, fino alla superiorità numerica sulla sinistra e la meta di Leroy Carter al 18′.
L’ovale resta nelle mani degli All Blacks e il Sudafrica, che ha anche sostituito Sacha Feinberg-Mngomezulu con Manie Libbok, sembra in sofferenza. A togliere le castagne dal fuoco ci pensa al 25′ Cheslin Kolbe che intercetta nei propri 22 un passaggio di Billy Proctor e poi si fa tutto il campo fino alla zona più ambita. Libbok pareggia i conti con la trasformazione ma per poco: nell’azione successiva i neozelandesi conquistano un penalty che Damian McKenzie centra. Alla mezz’ora il tabellino segna 10-7 per i padroni di casa.
Nei 10 minuti prima dell’intervallo le squadre continuano a mettere in mostra le loro abilità, con impatti potenti, passaggi no-look e tocchi di giocoleria. In particolare è il Sudafrica a condurre le offensive più pericolose con passaggi velocissimi, che però portano ad errori: di conseguenza sul tabellino non cambia nulla. Da segnalare l’infortunio di Aphelele Fassi sostituito da Andre Esterhuizen, con la panchina Springboks già a corto di trequarti.
Il secondo tempo riparte nel segno del Sudafrica, che al 43′ ribalta la mischia degli All Blacks e con una carica di capitan Siya Kolisi entra ben dentro i 22. Basta allargare il gioco sulla destra per trovare Cheslin Kolbe che sguscia via alla difesa avversaria e segna la doppietta. Springboks in vantaggio e non solo: fallo neozelandese che Manie Libbok converte in punti, e la squadra sudafricana al 47′ si porta sul 10-17.
Sembra che le cose girino al meglio per Rassie Erasmus, non fosse che nell’azione rimane infortunato il suo numero 14; entra Grant Williams, ultimo trequarti a sua disposizione.
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Nonostante queste difficoltà sono ancora gli Springboks a suonare la carica, partendo da una mischia solida e dal loro classico gioco abrasivo. Al 61′ arriva la meta (meritata) per Damian Willemse, a cui si aggiunge la trasformazione di Libbok per il doppio break di vantaggio. Ora il Sudafrica ha preso confidenza, e inizia a giocare in maniera più sciolta: al 69′ arriva un’altra marcatura nata da un’apertura al piede di Manie Libbok e dall’ottimo riciclo di Pieter-Steph du Toit per l’accorrente Kwagga Smith, che schiaccia la meta che vale il punto bonus.
A questo punto, sotto per 10-29, gli argini si rompono: RG Snyman al 73′ ha quasi gioco facile a trovare la quinta meta sudafricana e, dopo un tentativo neozelandese arrivato a un passo con Will Jordan, al 79′ i giochi si chiudono con la marcatura di potenza di Andre Esterhuizen. Il rematch tra All Blacks e Sudafrica si chiude quindi con il KO dei padroni di casa per 10-43 e la riapertura di tutta la classifica del Rugby Championship 2025.
Matteo Salmoiraghi
Rugby Championship 2025, quarto turno: formazioni e tabellino di All Blacks-Sudafrica
All Blacks: 15 Damian McKenzie, 14 Will Jordan, 13 Billy Proctor, 12 Jordie Barrett, 11 Leroy Carter, 10 Beauden Barrett, 9 Noah Hotham, 8 Wallace Sititi, 7 Ardie Savea, 6 Simon Parker, 5 Tupou Vaa’i, 4 Scott Barrett (c), 3 Tyrel Lomax, 2 Samisoni Taukei’aho, 1 Ethan de Groot.
A disposizione: 16 Brodie McAlister, 17 Tamaiti Williams, 18 Fletcher Newell, 19 Fabian Holland, 20 Du’Plessis Kirifi, 21 Finlay Christie, 22 Quinn Tupaea, 23 Ruben Love.
Marcatori All Blacks
Mete: Carter 18′
Trasformazioni: McKenzie 19′
Punizioni: McKenzie 29′
Sudafrica: 15 Aphelele Fassi, 14 Cheslin Kolbe, 13 Canan Moodie, 12 Damian Willemse, 11 Ethan Hooker, 10 Sacha Feinberg-Mngomezulu, 9 Cobus Reinach, 8 Jasper Wiese, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Ruan Nortje, 4 Lood de Jager, 3 Thomas du Toit, 2 Malcolm Marx, 1 Ox Nche.
A disposizione: 16 Marnus van der Merwe, 17 Jan-Hendrik Wessels, 18 Wilco Louw, 19 RG Snyman, 20 Kwagga Smith, 21 Grant Williams, 22 Manie Libbok, 23 Andre Esterhuizen.
Marcatori Sudafrica
Mete: Kolbe 25′ e 43′, Willemse 61′, Smith 69′, Snyman 73′, Esterhuizen 79′
Trasformazioni: Libbok 26′, 44′, 62′, 74′, 80′
Punizioni: Libbok 47′
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