La preview del Top 14 2025/2026 – prima parte

La presentazione delle prime sette squadre, per ordine alfabetico, ai nastri di partenza della nuova stagione del massimo campionato francese

Loris Zarantonello (AFP)

La preview del Top 14 2024/2025 – prima parte. In foto: Loris Zarantonello, Azzurro del Castres – ph. OLIVIER CHASSIGNOLE / AFP

Ci eravamo lasciati appena due mesi fa: a fine giugno, a Parigi, Tolosa e Bordeaux avevano dato vita a una finale sensazionale per coronare una stagione di Top 14 che ha consacrato una volta di più la prima divisione francese come il campionato professionistico più importante del rugby mondiale.

Adesso c’è di nuovo da allacciare le cinture: sabato 6 settembre prende il via il Top 14 2025/2026, con tredici squadre che si rimettono in caccia del Tolosa, incoronato campione per la terza volta consecutiva allo Stade de France all’inizio dell’estate.

Il format è sempre lo stesso: ventisei giornate di stagione regolare, fino al 6 giugno 2026; poi le prime sei squadre della classifica generale si qualificheranno alle fasi finali (le prime due accedono direttamente alle semifinali, le altre quattro giocano i barrages), l’ultima retrocederà in ProD2 e la penultima se la vedrà in un playout contro la finalista perdente della seconda divisione.

Leggi anche: È iniziata la ProD2 2025/2026: i risultati della prima giornata e le attese per la stagione

Top 14: la preview della stagione 2025/2026

Bayonne

Principali acquisti: Ignacio Calles (pilone, Pau), Emerick Setiano (pilone, Tolone), Rob Leota (terza linea, Waratahs), Alexandre Fischer (terza linea, Clermont), Herschel Jantjies (mediano di mischia, Stormers), Gareth Anscombe (apertura, Gloucester)
Dove eravamo rimasti: 4° nel Top 14 2024/2025, semifinalista
Occhi puntati su: Gareth Anscombe – Visto che il 36enne Camille Lopez si è ritirato, il Bayonne ha deciso di puntare sul profilo più simile: il 34enne internazionale gallese di origine neozelandese Gareth Anscombe, dal quale sperano di riuscire a ricavare un paio di stagioni prima del definitivo tramonto. Può sembrare un trasferimento tardivo in un campionato così impegnativo per un giocatore con un discreto ammontare di infortuni alle spalle, ma lo scorso anno Anscombe ha offerto prestazioni ancora di altissimo livello con la maglia del Gloucester

Per una squadra come Bayonne confermarsi è diventata quasi un’abitudine. Reduce da una stagione di Top 14 davvero eccezionale, viste rosa e budget della società basca, l’obiettivo continua a rimanere quello di mantenere la categoria, ma ci si attende che continui a sorprendere. Il mercato ha portato un complessivo rafforzamento della rosa, in particolare nel pack, ma al tempo stesso alcuni nuovi arrivi importanti in regia (Jantjes, Anscombe) dovranno dimostrare di riuscire subito a calarsi in una realtà molto diversa rispetto a quella a cui sono abituati.
Bayonne è ancora la casa del trequarti azzurro Federico Mori, che viene da una stagione negativa non tanto per prestazioni, quanto per i continui problemi fisici che ne hanno minato la continuità durante l’anno. Il livornese classe 2000 proverà a ripartire, pur consapevole di doversi giocare il posto nel reparto più competitivo della squadra, con Manu Tuilagi, Sireli Maqala e Reece Hodge davanti a lui.

Bordeaux

Principali acquisti: Gaetan Barlot (Castres), Jean-Luc du Preez (Sale Sharks), Cameron Woki (Racing 92), Martin Page-Relo (Lione), Salesi Rayasi (Vannes), Xan Mousques (Bayonne)
Dove eravamo rimasti: 2° nel Top 14 2024/2025, finalista
Occhi puntati su: Damian Penaud – Lo scorso anno Damian Penaud ha segnato 11 mete in 15 partite di Top 14, e 14 in 8 di Champions Cup, vinta con una sua doppietta. Contando anche la nazionale, fanno 27 in 26 partite giocate in stagione. Giunto a 28 anni, il trequarti ala è il miglior marcatore di mete di sempre della nazionale francese (in coabitazione con Serge Blanco) e il quindicesimo per numero di mete segnate in Top 14. Alcuni piccoli cedimenti fisici e qualche prestazione a vuoto durante la scorsa stagione fanno però emergere una domanda: siamo di fronte a un Penaud che sta toccando il suo prime o ha già toccato l’apice ed è iniziato un precoce declino?

Bordeaux ha ottenuto una inattesa vittoria della Champions Cup nella scorsa stagione che ha consacrato il suo status di grande potenza nel rugby di club di questi anni, eppure il sapore amaro della sconfitta nella finale di Top 14 contro il Tolosa è stato quello che ha prevalso per i tifosi del club girondino, che da buoni francesi ambiscono maggiormente al titolo nazionale che a quello europeo. Si riparte quindi con l’ambizione di portare all’Union Bordeaux-Begles il primo Bouclier de Brennus della storia (fu lo Stade Bordelais a vincere i precedenti titoli festeggiati in città). Lo si fa con una squadra che ha perso due giocatori molto importanti come Guido Petti e Pete Samu, rimpiazzati però dall’arrivo di Jean-Luc du Preez e dal ritorno di Cameron Woki. Per l’Azzurro Martin Page-Relo una bella occasione: più chiuso del previsto a Lione, sarà a Bordeaux il backup di Maxime Lucu, con la possibilità di giocare diversi minuti.

Castres

Principali acquisti: Veresa Ramototabua (terza linea, Oyonnax), Vuate Karawalevu (ala, Fijian Drua)
Dove eravamo rimasti: 6° nel Top 14 2024/2025, eliminato ai barrages
Occhi puntati su: Loris Zarantonello – Il Castres ha ceduto Gaetan Barlot, il proprio tallonatore più forte. Si apre dunque una sfida per la maglia da titolare al centro della prima linea, con Zarantonello a fare corsa di testa nei confronti del nuovo arrivo Teddy Durand e di Pierre Colonna. Per lui può essere la stagione in cui provare finalmente a diventare la prima scelta di una squadra di Top 14

Il Castres è la squadra più illeggibile del Top 14, e non è il primo anno che accade. Una formazione ben allenata, con una società solida che non fa mai il passo più lungo della gamba e che riesce sempre a spremere risultati incredibili da una rosa limitata. Nel Top 14 2025/2026 il valore complessivo del Castres sembra ancora più limitato del solito: hanno ceduto la bandiera Barlot, l’apertura della Georgia Matkava, Julien Dumora si è ritirato ed ha assunto la carica di allenatore dei trequarti. Le partenze sono state rimpiazzate da delle scommesse e il livello di talento della rosa appare sotto il par rispetto alla concorrenza. Aggrapparsi alle doti di Santiago Arata, Jack Goodhue e Vilimoni Botitu non basterà. Eppure, in qualche modo, Castres trova sempre un modo per farcela.

Clermont

Principali acquisti: Selevasio Tolofua (Tolone), Tevita Ratuva (Brive), Harry Plummer (apertura, Blues)
Dove eravamo rimasti: 5° nel Top 14 2024/2025, eliminato ai barrages
Occhi puntati su: Irae Simone – Il centro australiano è stato un acquisto davvero importante per Clermont, che ne ha sfruttato il grande talento atletico, fisico e tecnico. Simone ha solo tre caps per l’Australia, ma con la cancellazione della Giteau Law potrebbe ambire a rientrare nel giro della nazionale. Per farlo serve un’altra stagione da campione in mezzo al campo per i gialloblu

Parziale ricambio generazionale in quel di Clermont, dove hanno salutato il club alcuni dei senatori. Fritz Lee ha appeso le scarpe al chiodo a 36 anni, Peceli Yato è passato al Perpignan, Alexandre Fischer al Bayonne. Benjamin Urdapilleta è tornato in Argentina per chiudere la carriera, Anthony Belleau è andato in Inghilterra. In pratica i gialloblu devono ricostruire la terza linea e la mediana. Se nel pack la coperta è piuttosto lunga (ed è arrivato come rinforzo Tolofua), la maglia numero 10 sarà affidata al neozelandese Plummer, giocatore solido e preciso, forte al piede, tutto da testare nel campionato più fisico del mondo. Il Clermont ha comunque una ossatura esperta, tosta e solida, confermata dalla scorsa stagione, che permetterà loro di competere per l’accesso ai playoff.

La Rochelle

Principali acquisti: Nolann Le Garrec (mediano di mischia, Racing 92), Davit Niniashvili (utility back, Lione), Ugo Pacome (estremo, Colomiers)
Dove eravamo rimasti: 7° nel Top 14 2024/2025
Occhi puntati su: Will Skelton – Il colossale seconda linea australiano ha dimostrato di essere ancora un giocatore chiave per qualsiasi squadra in cui giochi quando ha guidato con l’esempio i Wallabies nella serie contro i British & Irish Lions, ergendosi a leader morale della sua nazionale. A 33 anni e con un chilometraggio notevole, lo attende al varco una nuova, lunghissima stagione in cui dovrà essere per il club lo stesso totem che è stato per l’Australia

Lo scorso anno La Rochelle è rimasta fuori da tutti i giochi che contano. È arrivata corta di un punto per la qualificazione alle fasi finali del campionato, in coppa è stata eliminata dal Munster agli ottavi di finale. L’obiettivo quindi è stato mantenere lo zoccolo duro della squadra, considerato ancora competitivo, e iniettare della gioventù. Il mercato è stato chirurgico: sulla costa dell’Atlantico arrivano due dei giocatori classe 2002 più talentuosi in assoluto: il mediano di mischia Nolann Le Garrec, strappato al Racing 92, e l’estremo georgiano Davit Niniashvili, dai quali ci si attende un impatto immediato sui destini della squadra. Forse, però, potrebbe non bastare per rimettere immediatamente La Rochelle ai vertici del rugby francese ed europeo: la squadra continua ad essere una delle più vecchie del campionato, costretta a contare soprattutto su giocatori ultratrentenni, un aspetto che potrebbe pagare nel corso di una stagione lunga e impegnativa come quella francese.

Lione

Principali acquisti: Sam Simmonds (terza linea, Montpellier), Iosefo Masi (centro, Fijian Drua), Jiuta Wainiqolo (ala, Tolone)
Dove eravamo rimasti: 11° nel Top 14 2024/2025
Occhi puntati su: Jiuta Wainiqolo – L’ala figiana è un attaccante clamoroso e un acquisto che non farà rimpiangere l’addio di Davit Niniashvili. Le sue corse pazze e arcuate, la sua velocità straripante gli consentono di sbloccare facilmente qualsiasi situazione offensiva, per quanto complessa. Lione continua così a coltivare una linea di trequarti capace di mettersi spesso in proprio grazie a doti speciali

Razionalizzazione è una parola che riassume bene il lavoro sulla propria rosa del Lione durante l’estate. La squadra rossonera ha sempre avuto un roster molto numeroso che gli permetteva di rimanere competitiva su più piani, ma che a volte faticava a integrarsi e a produrre risultati concreti. Sicuramente se ne sono giocatori importanti (Sebastien Taofifenua, Lavanini, Radradra, Niniashvili), ma la squadra ha guadagnato due profili potenzialmente dirompenti nei figiani Wainiqolo e Masi. Complessivamente Lione ha le potenzialità per fare meglio di una serena salvezza, come accaduto nelle ultime stagioni, ma dipenderà dalla capacità dello staff tecnico (guidato da Karim Ghezal, giunto a metà stagione lo scorso anno con discreto impatto) di sprigionare il potenziale sopito.
Con Martin Page-Relo partito, rimane Monty Ioane come rappresentante azzurro in rossonero. Le prospettive per l’ala dell’Italia sono di essere un giocatore di rotazione assieme a Dumortier e Rattez.

Montauban

Principali acquisti: Vaea Fifita (terza linea, Scarlets)
Dove eravamo rimasti: vincitrice ProD2
Occhi puntati su: Facundo Pomponio – Imponente pilone destro di 33 anni, Pomponio ha avuto una carriera da leggenda del rugby professionistico minore, dividendosi per diverse stagioni tra il club di Bordeaux Floriac Rive Droite in Federale 1 e franchigie del Super Rugby Americas come i brasiliani Yacare, gli uruguaiani del Penarol e gli statunitensi American Raptors. Ha ottenuto anche una convocazione con l’Argentina XV e dallo scorso anno è la prima scelta a destra per Montauban, squadra famosa per la forza della sua mischia ordinata

Montauban ci prova. Probabilmente non ce la farà, ma intanto incomincia ad attrezzarsi, magari per provare a risalire l’anno successivo.
La squadra neopromossa dalla ProD2 ci è arrivata a sorpresa anche per le stesse aspettative del club, autore di una cavalcata memorabile nei playoff della seconda divisione, dove si è qualificata con l’ultimo posto disponibile per poi battere tutte le big.
I giocatori più conosciuto della rosa sono il pilone argentino Lucio Sordoni (9 caps), arrivato a metà della stagione scorsa dal Racing 92, il connazionale terza linea Tomas Lezana (38 caps), l’atletico numero 8 sudafricano Sikumbuzo Notshe. Solo i più attenti si ricorderanno di Segundo Tuculet, estremo passato da Firenze ai tempi de I Medicei e fratello di quel Joaquin per lungo tempo numero 15 dei Pumas.
Montauban non ha una rosa all’altezza del Top 14 e, a meno di miracoli o di altrui imprevedibili crolli, è attesa all’ultimo posto della graduatoria.

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