Yann Roubert, massimo dirigente della LNR, non usa mezzi termini per descrivere il suo pensiero sulla tanto discussa Rebel League

TTop14: 5 milioni di spettatori hanno seguito la finale Tolosa-Bordeaux (Photo by Sameer Al-DOUMY / AFP)
Il nuovo fronte del rugby globale denominato R360 stimola la curiosità di molti, ma non quella di Yann Roubert, Presidente della Ligue Nationale de Rugby (il blocco professionistico di Pro D2 e soprattutto Top 14), che ha definito il progetto della Rebel League un “abominio totale”.
Un attacco frontale che punta a screditare una proposta che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema, nazionale e territoriale. Il dirigente della potente governance francese, infatti, non si è fermato a una mera bocciatura ideologica: ha evidenziato quelli che per lui sono rischi strutturali, umani ed economici del modello.
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“Mi sembra un abominio totale a livello filosofico e sportivo”, ha spiegato Roubert nel corso di un’intervista ad Associated French Press. Nel frattempo però vanno avanti le indiscrezioni sui giocatori coinvolti. Le trattative riguarderebbero atleti neozelandesi, sudafricani campioni del mondo, ma anche profili di spicco della Premiership e del campionato di Rugby a 13, NRL.
Yann Roubert: “Qualsiasi sua presenza ucciderebbe i campionati nazionali”
La posizione di Roubert è chiara e anche comprensibile dalla sua prospettiva: il Top 14 al momento è il campionato più ricco e affascinante del mondo.
Un primato di cui in Francia non vogliono fare a meno, prosegue Roubert: “Si tratta di investitori privati che si appropriano del lavoro costruito da club e federazioni, è un progetto distruttivo, con una visione a breve termine. Mettere insieme giocatori che oggi fanno parte di una comunità o regione, solo per farli giocare alla mercé di aziende o miliardari, è un danno vero”.
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Sotto il profilo tecnico e logistico, secondo il dirigente francese il modello ha delle falle evidenti: “Qualsiasi sua presenza ucciderebbe i campionati nazionali, ma anche competizioni internazionali come la Nations Cup. Infine, economicamente, trovo difficile capire come si possano pagare 12 volte 30 giocatori per più di 500.000 euro [10,3 milioni di dollari], a cui si aggiungono l’affitto degli stadi, in cui i club di solito non giocano, e i costi logistici.”
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