Il tecnico in zona mista dopo la cocente delusione di York: “Se l’emozione diventa nervosismo questo nervosismo ti blocca e non riesci a fare quello che vorresti”

RWC 2025, Roselli dopo Italia-Sudafrica: “Squadra disconnessa ed emotivamente tesa. C’è grande tristezza” (ph. Sebastiano Pessina)
Una grande delusione per mancato un obiettivo – quello dei quarti di finale – che alla vigilia del Mondiale sembrava alla portata, e così avrebbe dovuto essere. La sconfitta col Sudafrica per 29-24 è arrivata dopo una partita strana, in cui l’Italia non è mai riuscita a giocare davvero “da Italia”: bloccata dalla straripante fisicità sudafricana, ma anche forse da un’eccessiva tensione, come ha spiegato in zona mista il capo allenatore delle Azzurre Fabio Roselli.
“Il Sudafrica ha giocato la sua partita, l’Italia non è riuscita a fare la sua. Hanno imposto la loro fisicità e da questo hanno costruito la loro vittoria. C’è grande rammarico perché abbiamo visto in campo una squadra non connessa, emotivamente tesa, e questo alla fine negli 80 minuti fa la differenza. Abbiamo costruito delle opportunità per segnare e le abbiamo mancate sbagliando l’ultimo passaggio: credo sia una questione di rigidità, di emotività. La percezione, da fuori, è di aver visto una squadra non realmente connessa, mentre abbiamo visto un Sudafrica che per 80 minuti ha fatto una partita prevedibile ma costante” ha spiegato il tecnico.
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Sulle decisioni arbitrali, alcune effettivamente dubbie, Roselli preferisce non commentare e non cercare alibi: “Sarebbe troppo semplice fermarsi sugli episodi o sulle decisioni dubbie. Bisogna sempre concentrarsi sul modo in cui una squadra perde una partita: abbiamo concesso un paio di mete troppo facili, non abbiamo visto un’Italia con l’attitudine e la consistenza che avevamo visto contro la Francia. Ovviamente non nella volontà – sull’impegno delle ragazze non c’è mai nessuna discussione – ma proprio dal punto di vista della connessione, non siamo riuscite a giocare la partita che volevamo”.
“Probabilmente – prosegue Roselli – il fatto di giocare una partita ‘dentro o fuori’ in cui era obbligatorio vincere per raggiungere l’obiettivo ha accentuato l’emozione, se l’emozione diventa nervosismo questo nervosismo ti blocca e non riesci a fare quello che vorresti. Ora c’è tanta tristezza: abbiamo bisogno di recuperare le energie e finire il torneo nel migliore dei modi”.
Sulla scelta di battere velocemente molti calci di punizione – decisione che purtroppo non ha pagato, con tanti palloni persi – Roselli ha spiegato: “I calci di punizione veloci erano un’arma che avevamo pensato di usare fin dall’inizio, ma quando lo fai devo farlo insieme. Se sono iniziative isolate la cosa non funziona. Quando abbiamo preparato la partita sapevamo che accelerando il gioco avremmo mandato in difficoltà il Sudafrica: poteva essere un’arma, forse non l’abbiamo utilizzata al meglio”.
Infine, Roselli ha chiarito le condizioni di Sara Tounesi, uscita dopo un bruttissimo colpo nel primo tempo: “Il colpo è stato bruttissimo. Sara sta bene ed è in piedi, ma quando si vivono queste concussion è necessario un monitoraggio medico molto attento perché sono momenti delicati. Lo staff monitorerà i postumi della concussion con grande attenzione e cura”.
Amareggiata anche la capitana Elisa Giordano: “Abbiamo fatto tanti errori, al momento però – così a caldo – è difficile dare una spiegazione a ciò che è successo. Evidentemente ci sono stati tanti errori, ma non so dire al momento il motivo. Abbiamo dato tutto, abbiamo preparato la partita pensando a ciò che dovevamo fare ma non siamo state precise come avremmo dovuto, pur avendo sistemato delle cose dalla partita precedente. La sensazione che proviamo in questo momento potete immaginarla tutti”.
“Il campo dice sempre la verità. Il Sudafrica ha meritato di vincere la partita, complimenti a loro” ha concluso Giordano.
Francesco Palma
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