Domenica 31 agosto le Azzurre sono attese a York per una sfida decisiva

Mondiale femminile, l’Italia guarda al Sudafrica: “Ci aspetta una sfida dura, dovremo avere più possesso” – ph. S. Pessina
Il percorso dell’Italia femminile alla Rugby World Cup 2025 si sposta da Exeter a York, dove le ragazze di coach Fabio Roselli questa domenica 31 agosto alle ore 16:30 sfideranno il Sudafrica.
Un confronto decisivo dato che, al netto di capovolgimenti imprevisti, ci si giocherà in questa partita il secondo posto del girone D tra Azzurre e le Springboks. Occupare rispettivamente la seconda o la terza piazza di una pool al Mondiale femminile fa tutta la differenza possibile: chi occupa l’una accederà alla fase successiva (quella dei quarti di finale) e potrà continuare a sognare; chi occupa l’altra terminerà lì la sua avventura iridata.
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In questa Rugby World Cup l’avvio dell’Italia è stato in salita, incontrando subito la prima forza del girone: la Francia. Il match di Exeter si è chiuso per 24-0 a favore delle transalpine, con le Azzurre in difficoltà nelle fasi statiche e ad avere possesso ma almeno autrici di una buona difesa che ha impedito alle avversarie di trovare il bonus offensivo.
Mondiale femminile, l’Italia guarda al Sudafrica: “Ci aspetta una sfida dura, dovremo avere più possesso”
Di questo e dell’avvicinamento al cruciale incontro col Sudafrica ha parlato la trequarti dell’Italia Aura Muzzo ai canali della Fir: “La seconda settimana in Inghilterra sta procedendo bene. Questi primi giorni sono stati dedicati al recupero dopo il match con la Francia e soprattutto alla revisione della partita: abbiamo analizzato cosa è successo e ci siamo già focalizzate sulla prossima partita e sul prossimo obiettivo, il Sudafrica”.
“Dalla sfida con la Francia ci portiamo almeno una buona prestazione difensiva. Siamo consapevoli di aver difeso bene e di aver risposto a una prova durissima, e alla fine siamo riuscite a non concedere il bonus offensivo alla Francia. Certo, dobbiamo lavorare tanto su molti altri aspetti: abbiamo avuto troppo poco possesso, ed è stato un peccato perché quando siamo riuscite ad avere il pallone in mano si sono viste delle cose positive. Bisogna dare merito alla Francia di essere riuscita a bloccare quelli che sono i nostri punti di forza, riuscendo ad avere più possesso di noi”.
Ora è però il momento di passare oltre e pensare alla partita che le attende, quella col Sudafrica. Tutte le Azzurre sono consapevoli del valore di questo confronto: “Sarà una sfida bella e stimolante. C’è tanta voglia di riscattare la sconfitta contro la Francia: più riusciremo ad essere ‘noi’, a mettere in campo la nostra identità, più saremo efficaci in campo. Sappiamo che dal punto di vista fisico sarà una sfida molto dura, ma sappiamo anche di avere le qualità per poter essere pericolose. Il Sudafrica ha fatto un grande percorso di crescita in questi anni: il nostro obiettivo non deve essere adattarci alle loro caratteristiche, ma far venire fuori al meglio le nostre”.
Pur non avendo neanche trent’anni (è una classe 1997), a livello iridato Aura Muzzo può vantare già una grande esperienza: questo in Inghilterra è il suo terzo mondiale. Lei stessa ricorda come alla prima Rugby World Cup, nel 2017, non ha avuto modo di scendere in campo, eppure “è stata un’esperienza pazzesca che mi ha permesso di crescere a una velocità che non avevo mai provato prima, anche grazie a tante persone che erano lì con me e che sono state fondamentali”.
“Nel 2022 ero già più consapevole del mio ruolo anche dal punto di vista tecnico e l’ho vissuto in un altro modo, pur essendo stato comunque un altro tassello importante della mia crescita. Anche in questo caso il gruppo è stato fondamentale per me, perché alla fine il rugby è uno sport di squadra e si cresce, si vince e ci si diverte insieme. Per quanto riguarda questo terzo Mondiale chissà quale viaggio mi riserverà, a fine percorso saprò dare una risposta”, ha chiuso ridendo Aura Muzzo.
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