Rugby Championship: la riscossa dei Pumas! Storica vittoria in Argentina sugli All Blacks

Impresa dei biancocelesti a Buenos Aires: per la prima volta battono la Nuova Zelanda di fronte al proprio pubblico

Rugby Championship: Argentina, problemi in prima linea per le prossime settimane

Rugby Championship: la riscossa dei Pumas! Storica vittoria in Argentina sugli All Blacks

L’Argentina esce dalla seconda giornata del Rugby Championship 2025 con un risultato storico: per la prima volta nella storia è riuscita a battere gli All Blacks in casa, di fronte al proprio pubblico.

La partita dell’Estadio José Amalfitani di Buenos Aires ha visto i Pumas reagire alle due mete neozelandesi a metà del primo tempo, approfittando soprattutto dell’indisciplina ospite nei momenti topici che è costata, nel complesso, tre gialli. Questo ha permesso ai padroni di casa di chiudere il primo tempo in parità, poi nel corso della ripresa di allungare sempre un pochino di più. Gli All Blacks hanno provato (e in parte stavano riuscendo) a rientrare, poi un altro fallo è costato il penalty decisivo, quello che ha dato margine all’Argentina per restare al sicuro. La vittoria dei Pumas per 29-23 mantiene in grande equilibrio la classifica del torneo, con i neozelandesi di poco in testa grazie al bonus difensivo trovato.

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Argentina-All Blacks, la cronaca

Il primo tempo si apre quasi subito con un calcio di punizione a favore dell’Argentina, con Tomás Albornoz che trova i pali. Gli All Blacks ci mettono una dozzina di minuti per rispondere anch’essi dalla piazzola, mentre il numero 10 dei Pumas deve uscire anticipatamente sostituito da Santiago Carreras. Poco dopo altra occasione per i padroni di casa per segnare: si opta ancora per i pali e Juan Cruz Mallía porta il punteggio sul 6-3 al 15′.

Scoccato il 20′ arriva però il momento migliore per la Nuova Zelanda. Gli All Blacks portano avanti due belle azioni con velocità e potenza, la prima che si conclude con la meta di Billy Proctor, la seconda con quella di Fletcher Newell. In entrambi i casi Beauden Barrett sbaglia la trasformazione, e il tabellino si limita sul 6-13.

Bastano pochi minuti però per cambiare tutto. Al 30′ Will Jordan si becca un cartellino giallo e, in superiorità numerica, l’Argentina si porta in attacco e trova la sua prima meta con Juan Martín González, a cui aggiungere la trasformazione che vale il pareggio. A danno si aggiunge danno: per falli ripetuti arriva un giallo anche a Tupou Vaa’i, e gli All Blacks devono giocare il resto del primo tempo in 13. I Pumas insistono per approfittare del doppio vantaggio numerico, ma la difesa degli ospiti è eroica (con un intervento decisivo di Beauden Barrett a fermare un lanciatissimo Bautista Delguy): si va a riposo sul 13-13.

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Gli All Blacks riescono ad uscire senza danni dall’inferiorità numerica, e nei primi minuti della ripresa hanno la prima occasione per muovere il punteggio. Il numero 10 non trova però i pali e la chance passa doppiamente ai Pumas: al 52′ e al 56′ Carreras non sbaglia i calci di punizione e porta i suoi avanti per 19-13.

Ma non solo: al 59′ l’Argentina conquista una mischia nei 22 avversari, Pablo Matera lancia una carica devastante che arriva a un passo dalla linea di meta, poi interviene lesto Gonzalo García a fare l’ultimo decisivo passo. Il punteggio lievita, con la trasformazione, sul 26-13 e il pubblico dell’Estadio José Amalfitani sogna davvero la prima vittoria casalinga sugli All Blacks.

La Nuova Zelanda però ha ancora l’ultimo quarto di partita per rimetterla in piedi. Una mischia travolgente riporta i Tuttineri nei 22 avversari, dove si stanziano per diversi minuti: ne escono con la terza meta al 68′ segnata dal tallonatore Samisoni Taukei’aho. Adesso per i calci c’è Damian McKenzie, che trova la trasformazione e gli All Blacks si riportano sotto break (26-20).

Le speranze dei neozelandesi di riaprire le partite però si complicano quasi subito. Un in-avanti volontario di Sevu Reece regala nuovamente la superiorità numerica agli avversari e un penalty che Carreras non sbaglia, riallungando sul 29-20. Le squadre lottano ma per la Nuova Zelanda il calcio a favore arriva troppo tardi per rimontare. Gli ospiti si limitano ad andare alla piazzola per trovare un sicuro punto bonus difensivo (che arriva con McKenzie), ma per l’Argentina va benissimo così: col punteggio di 29-23 hanno riportato la prima vittoria sugli All Blacks di fronte al proprio pubblico, che può giustamente festeggiare.

Matteo Salmoiraghi

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Rugby Championship 2025, seconda giornata: formazioni e tabellino di Argentina-All Blacks

Argentina: 15 Juan Cruz Mallía, 14 Bautista Delguy, 13 Lucio Cinti, 12 Santiago Chocobares, 11 Mateo Carreras, 10 Tomás Albornoz, 9 Gonzalo García, 8 Joaquín Oviedo, 7 Juan Martín González, 6 Pablo Matera, 5 Pedro Rubiolo, 4 Franco Molina, 3 Pedro Delgado, 2 Julián Montoya (c), 1 Mayco Vivas.
A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Nahuel Tetaz Chaparro, 18 Joel Sclavi, 19 Guido Petti, 20 Marcos Kremer, 21 Simón Benítez Cruz, 22 Santiago Carreras, 23 Justo Piccardo.

Marcatori Argentina
Mete: Gonzalez 33′, García 59′
Trasformazioni: Carreras 34′, 60′
Punizioni: Albornoz 3′, Mallia 15′, Carreras (52′, 56′, 73′)

Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Sevu Reece, 13 Billy Proctor, 12 Jordie Barrett (vc), 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Cortez Ratima, 8 Simon Parker, 7 Ardie Savea (vc), 6 Tupou Vaa’i, 5 Fabian Holland, 4 Scott Barrett (c), 3 Fletcher Newell, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot.
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Tamaiti Williams, 18 Pasilio Tosi, 19 Josh Lord, 20 Wallace Sititi, 21 Finlay Christie, 22 Quinn Tupaea, 23 Damian McKenzie.

Marcatori All Blacks
Mete: Proctor 20′, Newell 26′, Taukei’aho 68′
Trasformazioni: McKenzie 69′
Punizioni: B. Barrett 12′, McKenzie 80’+1

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