In Nuova Zelanda giornali inferociti e titoli durissimi: la partita persa contro i Pumas non è andata per niente giù alla stampa locale

“Gli All Blacks sono la squadra più stupida del mondo”: le reazioni della stampa neozelandese dopo la sconfitta con l’Argentina (Photo by MICHAEL BRADLEY / AFP)
La sconfitta di Buenos Aires contro l’Argentina da parte degli All Blacks è stata presa malissimo dalla stampa neozelandese. Il 29-23 con cui la Nuova Zelanda è stata battuta dai Pumas fa malissimo, non solo perché compromette la corsa al Rugby Championship e di fatto spreca il vantaggio accumulato sul Sudafrica, ma anche perché fa venire fuori ancora il problema cronico degli All Blacks: l’indisciplina.
Proprio su questo punto il New Zealand Herald è stato durissimo, titolando: “Gli All Blacks sono diventati la squadra più stupida e più sporca nel mondo del rugby”. L’articolo, a firma del noto editorialista Gregor Paul, è un durissimo attacco alla squadra di Scott Robertson, che a Buenos Aires ha compromesso la sua partita prendendo 3 gialli e giocando per 6 minuti addirittura in 13.
Rivedi Gli highlights di Argentina-All Blacks
“Gli All Blacks hanno incassato la loro quinta sconfitta sotto la gestione Robertson, principalmente perché non sono riusciti a reggere il piano di gioco rapido e preciso dei Pumas, capace di alternare magnificamente momenti in cui rischiavano di più e altri in cui rischiavano meno. Ma c’è stato anche un forte elemento di auto-sabotaggio, con la Nuova Zelanda che ha trovato innumerevoli modi per affondarsi da sola, nessuno dei quali più dannoso delle tre ammonizioni ricevute per azioni del tutto evitabili” scrive Paul.
“Ciò che ha dato ai Pumas un enorme vantaggio è stata la combinazione di cinismo e stupidità degli All Blacks. Prima Will Jordan ha ostacolato senza motivo Mateo Carreras dopo un calcetto. Poco dopo, Tupou Vaa’i ha allungato d’istinto la mano per deviare un pallone. Infine, a otto minuti dalla fine, Sevu Reece ha ripetuto lo stesso errore, impedendo a un passaggio di arrivare a destinazione. Tre gialli che hanno avuto un peso enorme sull’esito della partita” ha proseguito il giornalista.
Leggi anche: Rugby Championship 2025: la classifica, inaspettata, al termine della seconda giornata
Poi arriva l’attacco più duro. Secondo il New Zealand Herald “gli All Blacks sono diventati l’equivalente rugbistico di un sindacato del crimine organizzato, pronti a provare qualunque espediente illegale per dominare la competizione, apparentemente convinti che la loro reputazione sia tale da intimidire gli arbitri e ottenere il via libera per passaggi irregolari, fuorigioco e falli sui raggruppamenti. La domanda è perché gli All Blacks si siano illusi di essere al di sopra della legge. Un enigma che va risolto in fretta, perché la loro eredità si sta sgretolando rapidamente sotto il peso di una serie crescente di sconfitte in cui indisciplina e cartellini gialli sono stati la causa determinante. Un tempo celebri per la loro capacità di muoversi con astuzia nelle zone grigie del regolamento, gli All Blacks oggi sembrano giocare solo con l’istinto, incapaci di resistere alla tentazione di andare in fuorigioco, ostacolare i rincalzi o tentare intercetti disperati.
L’attacco prosegue: “Per molti, ciò è il riflesso di una cultura radicata: nel rugby neozelandese, dai club giovanili al Super Rugby, i giocatori vengono allenati a spingersi oltre i limiti e a cavarsela se l’arbitro non fischia. Ora tocca a Robertson cambiare rotta: non solo deve trovare un modo per far giocare gli All Blacks 80 minuti in 15, ma anche migliorare drasticamente il gioco aereo e chiarire i compiti offensivi dei suoi uomini. Ad esempio, Will Jordan, pur essendo forse il miglior estremo offensivo al mondo, non ha quasi mai vinto un pallone alto nelle ultime due partite. Lo stesso vale per Rieko Ioane e Reece, apparsi carenti in un’abilità ormai fondamentale per delle ali di livello internazionale. In conclusione: sembra impossibile che gli All Blacks possano continuare a essere contemporaneamente la squadra migliore del mondo e la meno disciplinata”.
Meno pesante magari su alcuni concetti, ma comunque duro è stato Stuff, che ha titolato: “Degli All Blacks indisciplinati subiscono la prima sconfitta di sempre in Argentina contro i Pumas”. E nel pezzo, la preoccupazione in vista della doppia sfida con il Sudafrica è evidente: “Gli All Blacks? Beh, hanno un sacco di lavoro da fare prima di affrontare gli Springboks nei loro due test ad Auckland e Wellington il mese prossimo”.
“Le aspettative secondo le quali gli All Blacks avrebbero ripetuto la prestazione Cordoba della settimana precedente, dove avevano battuto i Pumas per 41-26, si sono esaurite a causa della loro disciplina, dell’incapacità vincere la battaglia aerea e della necessità di bruciare energie preziose per delle lunghe serie di placcaggi. Anche Beauden Barrett è stato impreciso dalla piazzola, sbagliando due trasformazioni e un calcio di punizione, sebbene alcuni tentativi fossero da posizione defilata”.
“I Pumas erano pronti per questa battaglia all’Estadio Velez Sarsfield e hanno punito l’incapacità degli All Blacks di utilizzare il loro attacco al massimo del loro potenziale, e questo è preoccupante. I cartellini gialli a Will Jordan, a Tupou Vaa’i e a Sevu Reece dimostrano che gli All Blacks stanno migliorando troppo lentamente in questo 2025” scrive Stuff.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.