Gli Springboks faticano ancora contro i Wallabies, ma stavolta riescono ad uscire dai momenti difficili grazie ai loro veterani

Rugby Championship: il Sudafrica tira un sospiro di sollievo, Australia battuta per 30-22 – ph. Sebastiano Pessina
Alla fine il Sudafrica è riuscito a battere l’Australia in questo inizio di Rugby Championship. Pur non essendoci stato il tracollo della scorsa settimana, anche a Città del Capo gli Springboks hanno faticato ad imporsi sugli avversari che, anche con un gioco aereo molto variabile, sono riusciti più volte a mettere in difficoltà i campioni del Mondo.
Alla fine l’esperienza e l’affidabilità di alcuni giocatori del Sudafrica, come Handre Pollard, Jesse Kriel e Ox Nche, hanno permesso alla squadra di Rassie Erasmus di uscire dai momenti di difficoltà e trovare la prima vittoria nel Rugby Championship 2025. Applausi comunque all’Australia per la partita giocata nonostante diversi infortuni sin dai primi minuti, che avrebbe meritato almeno il bonus difensivo.
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Sudafrica-Australia, la cronaca
Il Sudafrica si presenta al suo pubblico di Citta del Capo con un’altra modifica rispetto alla formazione inizialmente annunciata. Nelle scorse ore Rassie Erasmus aveva già dovuto sostituire l’estremo designato, Willie Le Roux, con Aphelele Fassi; poco prima dell’inizio della partita ha anche dovuto cambiare Jean-Luc du Preez (ammalato) con Kwagga Smith a numero 8. Inoltre ha dovuto modificare anche la sua panchina, con l’inserimento di Andre Esterhuizen.
Nonostante questi cambiamenti gli Springboks iniziano bene il match, approfittando dei falli dei Wallabies per mettere dentro due comodi calci di punizione grazie al piede di Handre Pollard. L’Australia, nonostante sia costretta ad alcuni cambi sin nei primi minuti, mantiene la propria imprevedibilità giocando col piede: è un grubber di Nic White ad aprire la strada alla prima meta del match, segnata da Corey Toole all’8′.
Al colpo australiano il Sudafrica risponde subito. Fortissima la pressione portata nei 22 dei Wallabies, con gli Springboks che prima caricano dritto per dritto, poi aprono al largo col piede di Pollard: l’ovale arriva preciso da Canan Moodie che deve solo raccogliere e schiacciare.
Il numero 10 sudafricano mette dentro anche la trasformazione, portando il risultato al 12′ sul 13-7. Nei minuti successivi però sono i Wallabies a creare più occasioni: prima la meta di Fraser McReight viene annullata per un in-avanti individuato da Tmo, poi per due volte gli australiani invece dei pali tentano la via della rimessa laterale. Ma gli Springboks sono attenti, contengono i loro attacchi e riconquistano il possesso dell’ovale.
Il gioco torna a rianimarsi al 32′, con due azioni successive al piede di Aphelele Fassi e di Cheslin Kolbe. Il Sudafrica riesce così a ritornare prepotentemente in attacco, con Jesse Kriel e Ox Nche che macinano metri e poi la carica di Kwagga Smith a decidere l’azione. Al 35′ è la seconda meta degli Springboks, che insieme alla trasformazione di Pollard porta il punteggio sul 20-7. Nel finale del primo tempo un fallo di Kwagga Smith in ruck permette all’Australia di accorciare un pochino le distanze, con James O’Connor che trova il calcio di punizione e si va negli spogliatoi col tabellino che segna 20-10.
L’inizio del secondo tempo ammutolisce il pubblico di Città del Capo. Ancora grazie al gioco aereo l’Australia riesce a mettere in difficoltà la linea arretrata del Sudafrica, con Canan Moodie che sbaglia gravemente: sul pallone vagante si avventa Max Jorgensen per la seconda meta targata Wallabies al 46′.
Sul punteggio di 20-17 gli Springboks tentano subito di rispondere, per scacciare l’incubo di una nuova rimonta australiana. Alcuni errori gestuali impediscono però loro di concretizzare, e il tabellino resta fermo così. Al 57′, conquistato un calcio di punizione, il Sudafrica decide di non rischiare, affidandosi al piede preciso del solito Handre Pollard per mettere a segno un +3.
Al 64′ un brivido scuote lo stadio di Città del Capo. Kolbe perde un pallone in uno scontro aereo, lo recupera l’Australia che con Corey Toole contrattacca e porta l’azione nei 22 del Sudafrica. Gli Springboks lo fermano a pochi metri ma non riescono ad allontanare i Wallabies dalla propria metà campo. La pressione avversaria continua, i falli sudafricani permettono loro di alimentare l’offensiva dalla rimessa laterale: da maul arriva la terza meta australiana grazie a Paenga-Amosa. James O’Connor sbaglia però la trasformazione, e un piccolissimo vantaggio resta ai padroni di casa per 23-22.
Alla paura di una nuova sconfitta, stavolta il Sudafrica risponde da squadra campione del Mondo: l’azione successiva è potente e diretta, condotta senza imprecisioni nel passaggio e nella presa dell’ovale. A marcare alla fine è il veterano Eben Etzebeth, che vede giusto il varco per toccare la linea di meta; e un altro espertissimo degli Springboks, Handre Pollard, mette dentro la difficile trasformazione.
Sul 30-22 però la partita non sembra finita: l’Australia ha infatti l’energia per tentare altre incursioni negli ultimi minuti. Complice l’indisciplina del Sudafrica, per due volte James O’Connor si presenta alla piazzola. In entrambi i casi, in particolare al primo non così difficile, però sbaglia. Un peccato, considerando che almeno il bonus difensivo i Wallabies l’avrebbero meritato. Infine all’ultima azione sono gli Springboks a cercare, a loro volta, il bonus (offensivo) ma un brutto passaggio di Etzebeth a Kriel mette fine all’offensiva e alla partita.
Matteo Salmoiraghi
Rugby Championship, seconda giornata: formazioni e tabellino di Sudafrica-Australia
Sudafrica: 15 Aphelele Fassi, 14 Canan Moodie, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Cheslin Kolbe, 10 Handre Pollard, 9 Grant Williams, 8 Kwagga Smith, 7 Franco Mostert, 6 Marco van Staden, 5 Ruan Nortje, 4 RG Snyman,3 Thomas du Toit, 2 Malcolm Marx, 1 Ox Nche.
A disposizione: 16 Marnus van der Merwe, 17 Boan Venter, 18 Wilco Louw, 19 Eben Etzebeth, 20 Lood de Jager, 21 Cobus Reinach, 22 Sacha Feinberg-Mngomezulu, 23 Andre Esterhuizen.
Marcatori Sudafrica
Mete: Moodie 11′, Smith 35′, Etzebeth 74′
Trasformazioni: Pollard (12′, 36′, 75′)
Punizioni: Pollard (2′, 6′, 57′)
Australia: 15 Tom Wright, 14 Max Jorgensen, 13 Joseph-Akuso Suaalii, 12 Len Iketau, 11 Corey Toole, 10 James O’Connor, 9 Nic White, 8 Rob Valetini, 7 Fraser McReight, 6 Tom Hooper, 5 Will Skelton, 4 Nick Frost, 3 Taniela Tupou, 2 Billy Pollard, 1 Tom Robertson.
A disposizione: 16 Brandon Paenga-Amosa, 17 Angus Bell, 18 Zane Nonggorr, 19 Jeremy Williams, 20 Nick Champion de Crespigny, 21 Tate McDermott, 22 Tane Edmed, 23 Andrew Kellaway.
Marcatori Australia
Mete: Toole 8′, Jorgensen 46′, Paenga-Amosa 68′
Trasformazioni: O’Connor (9′, 48′)
Punizioni: O’Connor (40′)
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