Due sono giovanissime, e giocano un Mondiale ad un’età in cui di solito si prepara la maturità o i primi esami universitari, un’altra invece ha avuto un percorso diverso, fino a conquistarsi una maglia da titolare

Italia: 3 talenti emergenti da seguire alla Rugby World Cup 2025 (ph. Sebastiano Pessina)
All’annuncio della formazione dell’Italia per l’esordio mondiale contro la Francia più di qualcuno sarà rimasto sorpreso da alcuni nomi, non ancora radicati in chi magari non segue abitualmente il rugby femminile, ma che fanno già pienamente parte del gruppo azzurro, hanno contribuito a rinnovarlo e saranno protagoniste di questa Rugby World Cup in Inghilterra. Per il resto, della formazione dell’Italia si conosce quasi tutto: dalle leader Giordano e Stefan alle macchine da guerra Turani, Tounesi e Sgorbini, fino alle frecce D’Incà e Muzzo e all’inossidabile Sillari. E poi ci sono tante giovani ma già esperte, come Ostuni Minuzzi (23 anni e già 41 caps), Vecchini (23 anni e 38 caps), la stessa D’Incà (23 anni e 33 caps), Maris (23 anni e 39 caps), Seye e Sgorbini (entrambe 24 anni e 34 caps) e poi subito dietro Stevanin 24 caps e Granzotto con 21.
Ma tra queste 23 ci sono altre ragazze che stanno facendo la differenza, e saranno chiamate a farlo anche nella delicata sfida con la Francia e in tutto il Mondiale. Due sono giovanissime, e giocano un Mondiale ad un’età in cui di solito si prepara la maturità o i primi esami universitari, un’altra invece ha avuto un percorso diverso, fino a conquistarsi a 25 una maglia da titolare nella partita più importante della sua carriera.
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Italia: 3 talenti emergenti da seguire alla Rugby World Cup 2025
Sara Mannini (Centro)
Nel giro di un anno si è presa di forza il posto di Beatrice Rigoni. Ripetiamo, Beatrice Rigoni. Già questo basterebbe a far capire quanto Sara Mannini abbia fatto a meno di 365 giorni dall’esordio in Nazionale, il 14 settembre 2024 contro il Giappone. Giocatrice talentuosa e duttile, fino a un anno fa giocava principalmente apertura e primo centro, tanto da essere premiata come miglior 10 delle Summer Series under 20 del 2024. Poi la necessità di sostituire l’infortunata Sillari ha cambiato le carte in tavola: Mannini ha giocato secondo centro al WXV, e lo ha fatto bene, al punto che Fabio Roselli nell’ultimo Sei Nazioni ha deciso di riportarla un po’ più vicino al raggruppamento, alternandola a Rigoni nel ruolo di primo centro fino a conquistare il posto da titolare. Non ha ancora 20 anni (li compirà il 28 agosto) e per giocare a rugby è andata via di casa a 17, e adesso studia ingegneria informatica ed elettronica. Con la Francia raggiungerà già la doppia cifra: sarà il decimo caps.
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Alia Bitonci (Mediana di mischia)
È la più giovane del gruppo e ha esordito, anche lei, a 19 anni al Sei Nazioni. Prima qualche scampolo di partita, poi l’intuizione di Roselli di lanciarla titolare ad aprile proprio contro la Francia: la numero 9 del Valsugana ha risposto presente, e ha dimostrato ulteriormente di meritare già questo palcoscenico. Capace di aumentare il ritmo e premere sull’acceleratore quando necessario, Bitonci sta crescendo giorno dopo giorno e nel giro di un anno ha fatto tutta la trafila: under 18, under 20 e Nazionale maggiore. A dimostrazione di quanto nel rugby la profondità sia tutto, la sua capacità di adattarsi subito al livello internazionale ha permesso a Sofia Stefan di non doversi più fare sempre 80 minuti in tutte le partite punto a punto, e di conseguenza anche le prestazioni dell’esperta mediana di Tolone sono migliorate.
Alissa Ranuccini (Terza linea)
La concorrenza in terza linea è furiosa, soprattutto quando le giocatrici di talento sono tante e 2 dei 3 posti da titolare di fatto sono già saldamente occupati da Giordano e Sgorbini. E quando Roselli decide di spostare Sara Tounesi in terza allora gli unici posti che rimangono sono addirittura quelli in panchina. Insomma, le aspiranti flanker sono tante: per l’esordio mondiale Roselli ha scelto Alissa Ranuccini, terza linea classe 2000 appena approdata a Lione dopo tanti anni a Colorno, preferendola anche alle più esperte Arrighetti e Veronese e tenendo Tounesi in seconda (con Valeria Fedrighi, non una qualunque, in panchina). Giocatrice dinamica, capace di fare strada palla in mano e dotata di ottima intelligenza rugbistica, porta con sé un’esperienza di 9 anni di ginnastica artistica, prima che il metro e 80 di altezza la costringesse a smettere. Poi l’innamoramento verso il rugby, tanti sacrifici soprattutto ai tempi della scuola, fino all’esordio nel 2023: da lì è sempre stata nel gruppo azzurro, pur non giocando giocando spesso, ma nel momento più importante Roselli ha scelto lei, qualcosa vorrà dire.
Francesco Palma
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