Una settimana di rugby: il Rugby Championship e l’avvicinamento alla Rugby World Cup 2025

Tutto quello che è successo dall’11 al 17 agosto

Una settimana di rugby: il Rugby Championship e l’avvicinamento alla Rugby World Cup 2025 – ph. Sebastiano Pessina

Con il weekend di Ferragosto è ripartito il rugby internazionale.

La settimana partita l’11 e conclusasi domenica 17 agosto ha visto la palla ovale tornare protagonista con la prima giornata dell’edizione 2025 del Rugby Championship, mentre all’orizzonte si distinguono ormai chiari i confini della Rugby World Cup, il mondiale femminile in partenza a breve.

Tra uno sguardo al futuro del rugby internazionale e un pensiero al ranking mondiale, ecco tutto quello che è accaduto nella settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle.

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Le convocate dell’Italia per la Rugby World Cup 2025

Lunedì 11 agosto sono state annunciate le 32 atlete convocate dal capo allenatore Fabio Roselli per la Rugby World Cup che inizierà il 22 agosto in Inghilterra.

Non ci sono particolari sorprese nella lista: Roselli e lo staff hanno scelto di puntare sullo stesso gruppo che ha ben fatto durante lo scorso Sei Nazioni, includendo però anche Giada Corradini, che aveva esordito contro il Giappone il 9 agosto.

Le Azzurre si trovano già ad Exeter e si stanno preparando per l’esordio contro la Francia di sabato 23. Giocheranno poi contro il Sudafrica domenica 31 e contro il Brasile domenica 7 settembre.

L’incredibile rimonta dell’Australia

Nella partita di apertura del Rugby Championship i Wallabies sono riusciti a battere il Sudafrica all’Ellis Park di Johannesburg dopo 14 anni di sconfitte nel paese africano.

Non solo: l’Australia ce l’ha fatta rimontando uno svantaggio iniziale di 22 punti, subiti uno dopo l’altro nella mezz’ora iniziale della partita, segnando un parziale di 33-0 nella ripresa.

Si tratta della sesta più ampia rimonta nella storia del rugby internazionale, e le migliori azioni della partita si possono recuperare qui.

La Nuova Zelanda primeggia

Nella tarda serata italiana è andata di scena anche l’altra gara della prima giornata del Rugby Championship, dove gli All Blacks hanno avuto la meglio sull’Argentina a Cordoba per 41-24.

La vittoria in terra sudamericana e la sconfitta del Sudafrica permettono non solo alla nazionale neozelandese di guadagnare la prima posizione nella classifica del torneo, ma anche e soprattutto prendersi la testa del ranking mondiale dopo ben quattro anni di assenza dalla vetta.

Riapre i battenti l’Accademia Ivan Francescato

Lunedì scorso la FIR ha comunicato i nomi dei 31 atleti chiamati a far parte dell’Accademia nazionale Ivan Francescato, che ritorna in attività dopo la chiusura del 2021.

A partire dal primo settembre i selezionati, tutti classe 2006 e 2007, lavoreranno a Parma agli ordini di uno staff guidato dall’ex capo allenatore della nazionale femminile Andrea di Giandomenico, coadiuvato dall’ex pilone del Benetton Michele Rizzo e dall’attuale giocatore delle Zebre Paolo Buonfiglio.

Rispetto al passato, l’Accademia avrà una squadra che disputerà la Coppa Italia, ma non parteciperà a nessun altra competizione nazionale.

Un volto nuovo per le Zebre

Le Zebre Parma hanno annunciato un nuovo acquisto: è Franco Carrera, seconda linea argentino di 26 anni.

Carrera proviene dal San Cirano, il club di Nacho Brex, ed ha giocato nel Super Rugby Americas per i Pampas e per la franchigia brasiliana dei Cobras. A settembre del 2024 ha rappresentato l’Argentina XV.

Si tratta del nono acquisto delle Zebre in vista della prossima stagione e di un ulteriore rinforzo al reparto di seconda linea, assieme all’arrivo di Francesco Ruffolo dal Colorno.

Il futuro del rugby internazionale

Mentre si gioca il Rugby Championship 2025 e ancora devono disputarsi i test autunnali di novembre, si pensa già a cosa accadrà nel rugby internazionale a partire dal prossimo anno.

Il 2026 promette infatti di essere un anno di grandi cambiamenti, a partire prima di tutto dalla novità, ancora in attesa di definitiva ufficializzazione, della Nations Cup, la competizione che dovrebbe sostituire i test match di estate e autunno negli anni pari (2026, 2028, 2030 e così via, poiché scevri da mondiali e tour dei Lions).

Secondo alcune testate degli antipodi, si conoscerebbero già alcune delle avversarie dell’Italia per la prima edizione.

Ma non basta: anche il Rugby Championship subirà una vera e propria rivoluzione, e c’è chi dice che non sarà più come lo conosciamo.

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