Rugby Championship: la Nuova Zelanda segna, resiste e chiude in bellezza la prima sfida all’Argentina

I neozelandesi giocano un ottimo primo tempo, ma i padroni di casa rimontano nella ripresa, senza riuscire però a mettere in dubbio il risultato. Maul arma fondamentale

All Blacks Argentina Ardie Savea AFP

Rugby Championship: la Nuova Zelanda segna, resiste e chiude in bellezza la prima sfida all’Argentina – ph. MICHAEL BRADLEY / AFP

Gli All Blacks hanno vinto 41-24 la prima partita del Rugby Championship 2025 a Cordoba, contro l’Argentina.

Una doppietta di Sevu Reece, una di Samisoni Taukei’aho e le mete di Ardie Savea e Cortez Ratima hanno consentino ai neozelandesi di ottenere cinque punti nel successo che vale anche il primo posto nel ranking mondiale.

La squadra in maglia nera ha dominato la prima parte dell’incontro giocando un rugby estremamente diretto e fisico, che ha messo in difficoltà i sudamericani. Arrivati alla mezz’ora tutto sommato in equilibrio, con la meta di Rodrigo Isgrò e il piede di Tomas Albornoz a tenere a galla i padroni di casa sul 17-10, nel finale di primo tempo è arrivata l’accelerata che ha portato la partita dalla parte degli ospiti: Savea ha segnato da maul da rimessa laterale, Reece ha colto la propria doppietta finalizzando all’angolino l’ultima azione del primo tempo.

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Il 31-10 all’intervallo sembrava aver tutto sommato ipotecato la gara, ma l’Argentina ha avuto il coraggio e il cuore di riaprila. Tomas Albornoz ha rotto il placcaggio di Jordie Barrett per segnare sotto i pali con un pallone arrivatogli da una mischia nei 22 metri avversari, poi Billy Proctor si è preso un giallo per falli ripetuti e l’Argentina ne ha approfittato per sfondare con la potenza di Oviedo e riportarsi a -7: 24-31 il parziale a un quarto d’ora dal termine.

La Nuova Zelanda ha però saputo chiudere in bellezza con un’arma parsa pressoché inarrestabile: la maul da rimessa laterale. Nel momento esatto in cui ha recuperato la parità numerica, la squadra di Scott Robertson ha ottenuto un calcio di punizione, trasformato in una rimessa a una decina di metri dalla meta avversaria. Taukei’aho ha immediatamente firmato la meta dalla coda del drive che ha calmato i bollenti spiriti argentini.

Al 73′ scena pressoché identica: calcio di punizione contro l’Argentina, la cui indisciplina è stata una costante negativa per tutto l’incontro, la Nuova Zelanda calcia nell’angolo e nessuno può fermare il pack in nero. La partita si chiude sul 41-24.

Argentina: 15 Juan Cruz Mallía, 14 Rodrigo Isgró, 13 Lucio Cinti, 12 Santiago Chocobares, 11 Bautista Delguy, 10 Tomás Albornoz, 9 Gonzalo García, 8 Joaquín Oviedo, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Pedro Rubiolo, 4 Franco Molina, 3 Pedro Delgado, 2 Julián Montoya (c), 1 Mayco Vivas
A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Nahuel Tetaz Chaparro, 18 Joel Sclavi, 19 Guido Petti, 20 Juan Martín González, 21 Simón Benítez Cruz, 22 Santiago Carreras, 23 Justo Piccardo

Marcatori Argentina
Mete: Isgró (15), Albornoz (50), Oviedo (63)
Trasformazioni: Albornoz (15, 50, 63)
Calci di punizione: Albornoz (29)

Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Sevu Reece, 13 Billy Proctor, 12 Jordie Barrett, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Cortez Ratima, 8 Ardie Savea, 7 Du’Plessis Kirifi, 6 Tupou Vaa’i, 5 Fabian Holland, 4 Scott Barrett (c), 3 Fletcher Newell, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Ollie Norris, 18 Pasilio Tosi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Samipeni Finau, 21 Finlay Christie, 22 Anton Lienert-Brown, 23 Damian McKenzie

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Reece (8, 40), Ratima (23), Savea (36), Taukei’aho (68, 73)
Trasformazioni: Barrett (8, 23, 36, 40)
Calci di punizione: Barrett (3)

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