Le parole del capo allenatore delle Azzurre dopo la vittoria di Calvisano

Fabio Roselli, capo allenatore della nazionale femminile – ph. Sebastiano Pessina
Il capo allenatore della nazionale italiana femminile Fabio Roselli si dice soddisfatto del 33-15 con cui le Azzurre hanno battuto il Giappone a Calvisano nella seconda e ultima gara di preparazione alla Rugby World Cup 2025, in partenza in poco meno di due settimane in Inghilterra.
“Sono contento della prestazione, le condizioni climatiche non erano facili oggi – ha esordito in conferenza stampa il tecnico romano – Il Giappone ha offerto una prestazione molto fisica. Sicuramente il gioco offensivo, le transizioni e l’utilizzo dell’offload sono nel nostro DNA, quando le ragazze sono in quel momento lì possiamo competere con tutte. Riuscire a difendere il drive ci permetterebbe di essere competitive nel difendere contro le prime cinque, sei squadre al mondo. Per sistemare la situazione e migliorare ci vuole una grande forza mentale, ma il fatto che il problema non sia su elementi di sistema mi fa stare tranquillo.”
“Il nostro modo di giocare in attacco è uno dei pilastri del nostro modello di gioco. Non è facile da attuare perché dobbiamo lavorare molto sul possesso, e meno sul gioco al piede lungo. Anche oggi nel primo tempo siamo andati sopra i 20 minuti di gioco effettivo, ma anche la parte della preparazione fisica è stata impostata sul nostro modello di gioco condiviso.”
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Malgrado un avvio dove le nipponiche sono riuscite ad installarsi nella metà campo azzurra, le Azzurre hanno risposto segnando le prime tre mete dell’incontro: “Volevamo segnare subito e ci siamo riuscite, malgrado nei primi minuti fossimo sotto pressione. Era uno degli aspetti chiave del match. L’altro era quello di riuscire ad alzare il ritmo, malgrado le condizioni ambientali di gran caldo e umidità.”
Per Roselli, però, gli obiettivi del match non si esaurivano ai singoli 80 minuti: “In queste due partite abbiamo verificato anche che tutte e 32 le giocatrici potessero dimostrare di poter dare il loro contributo, un altro aspetto centrato. Sono molto soddisfatto, oggi, dell’esordio di Giada Corradini. La abbiamo progressivamente inserita in gruppo a partire dal Sei Nazioni, si è guadagnata col tempo l’opportunità di oggi e credo abbia offerto un’ottima prestazione.”
“In queste due partite volevamo finalizzare la nostra preparazione, senza badare troppo alle avversarie che ci trovavamo davanti. Lo abbiamo fatto bene, la squadra ha dato segnali positivi in queste due gare. Adesso ci prendiamo un paio di giorni di respiro. La preparazione è stata durissima, le ragazze hanno lavorato al massimo, come ci aspettavamo. C’è tempo per pensare alla Francia.”
Le transalpine citate da Roselli saranno le prime avversarie della Rugby World Cup. Malgrado la pesante sconfitta per 40-6 subita per mano dell’Inghilterra, è chiaro che si tratta delle avversarie più ostiche di un girone che vede ai nastri di partenza anche Sudafrica e Brasile.
“Se le avversarie del mondiale ci temono? La dinamica dello sport è la stessa di sempre: quando una squadra cresce le altre la studiano e si preparano meglio, e quindi quella squadra deve giocoforza compiere un ulteriore passo in avanti se non vuole rimanere dietro. È il bello della competizione.”
“[Rispetto a quello del 2021] c’è stata una crescita importante nel rugby delle ragazze, secondo me vedremo un mondiale di livello molto più alto.”
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