Iniziata tra le perplessità generali, la serie ha dato riscontri più che positivi dentro e fuori dal campo

British & Irish Lions in Australia: dalle critiche ai Wallabies al successo complessivo (Ph. by Francis BOMPARD / AFP)
Il tour del 2025 dei British & Irish Lions in Australia si è chiuso solo nelle scorse ore all’Accor Stadium di Sydney. Ma per molti, soprattutto sulla stampa britannica, la serie era chiusa già ben prima di iniziare.
Per molti commentatori e tifosi doveva essere un 3-0 già scritto a favore della selezione britannica, contro dei Wallabies che venivano dalla peggiore Rugby World Cup della storia (quella del 2023 in Francia) e da due edizioni del Rugby Championship consecutive chiuse all’ultimo posto.
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British & Irish Lions in Australia: dalle critiche ai Wallabies al successo complessivo
Data la difficile condizione in cui versava il rugby australiano, non solo per la situazione della Nazionale maggiore ma anche le difficoltà interne del movimento, che poi si ripercuotono sulla prima squadra, alcuni avevano addirittura espresso dubbi riguardo la convenienza di andare in Australia a fare il tour.
“Sto pensando che i Lions farebbero meglio ad andare in Sudafrica e fare il tour lì. Considerando che l’ultima volta che ci sono andati non erano ammessi tifosi (nel 2021, ndr)”, aveva dichiarato l’ex-nazionale inglese Ben Youngs lo scorso settembre.
Non fosse abbastanza, anche nel corso del tour stesso si sono alzate insinuazioni per cui ai British & Irish Lions converrebbe escludere l’Australia dai prossimi tour. Voci che lo stesso head coach della selezione britannica Andy Farrell ha definito “insultanti”, ritenendo inaccettabile mettere in dubbio la presenza dei Wallabies nell’alternanza storica tra Nuova Zelanda, Sudafrica e Australia.
Ora che il tour è ufficialmente concluso, cerchiamo di trarre alcune impressioni. Innanzitutto l’idea del facile “cappotto” a favore dei Lions non si è concretizzata: dopo aver vinto la serie con i primi due successi, la squadra di Andy Farrell è stata messa sotto dall’Australia nell’ultimo match. Quindi la vittoria complessiva è arrivata (un risultato importante considerando che la selezione britannica non vinceva un tour dal 2013) pur non essendo stata quella passeggiata che molti alla vigilia pronosticavano.
Ma la vincitrice “morale” di questo tour dei British & Irish Lions è l’Australia. E non solo per i risultati sul campo ma anche per tutto quello che c’è di “contorno”.
I Wallabies avevano già dimostrato, nel corso delle passate Autumn Nations Series (vittoriosi su Inghilterra e Galles, e competitivi con Scozia e Irlanda), di star tornando ad essere una squadra all’altezza e di essere in ripresa rispetto alle difficoltà avute negli ultimi anni. Il tour dei Lions ha confermato questa impressione. Anche nelle partite perse gli australiani hanno combattuto, reagendo nella prima partita dopo il brutto avvio e, nella seconda, restando avanti nel punteggio praticamente per tutta la partita, tranne all’ultima (decisiva) azione.
Questo non vuol dire che la strada verso la Rugby World Cup 2027, che l’Australia ospiterà, non sia tortuosa. I Wallabies dovranno passare attraverso il sempre difficile Rugby Championship e un cambio allenatore nel 2026 (col già annunciato arrivo di coach Les Kiss), come abbiamo già avuto modo di approfondire. Eppure si può dire che, pur perdendo nel complesso la serie coi British & Irish Lions, hanno messo a tacere le voci di una possibile loro esclusione dal tour della selezione britannica.
L’Australia ha messo in campo alcune delle migliori infrastrutture sportive del mondo. Il Suncorp Stadium di Brisbane (oltre 50 mila posti), il Melbourne Cricket Ground (oltre 90 mila) e l’Accor Stadium di Sydney (oltre 80 mila) sono alcuni degli impianti per giocare a rugby più grandi e capienti al mondo (e l’Isola dei Canguri può vantare anche altre strutture di simili dimensioni che non sono state usate nel corso di questo tour). Stadi questi che non sono rimasti vuoti, anzi: hanno richiamato un pubblico enorme, a dimostrazione che il rugby a XV attira ancora moltissimo in Australia nonostante le difficoltà negli ultimi anni.
Anche solo paventare l’idea di considerare meno, o addirittura escludere, l’Australia dai prossimi tour dei British & Irish Lions sarebbe non solo negativo per la storia e la tradizione, ma sarebbe anche una mossa azzardata commercialmente. Si può così concludere che la serie australiana è stata vincente dentro e fuori dal campo.
Matteo Salmoiraghi
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