L’arbitro gallese ha analizzato nei minimi dettagli l’azione alla BBC: “Ci sono molti esperti sui social media e anche molti opinionisti che pensano di essere esperti in arbitraggio”

Nigel Owens chiude le polemiche sul contatto Morgan-Tizzano e difende Andrea Piardi Ph. Sebastiano Pessina
Come ogni polemica arbitrale, arriva il momento in cui interviene Nigel Owens, ormai diventato una sorta di deus ex machina mediatico, anche grazie alla sua rubrica Whistle Watch in cui spiega tutte le decisioni più importanti delle partite della settimana.
Non poteva ovviamente mancare un suo intervento sulla polemica che sta infiammando il mondo del rugby da sabato: la pulizia di Jac Morgan su Carlo Tizzano nel finale del secondo test tra Lions e Australia, culminato con la vittoria dei britannici con una meta di Keenan allo scadere proprio nel corso dell’azione “incriminata”. Diversi addetti ai lavori (tra cui Wayne Barnes) avevano difeso la decisione dell’arbitro Andrea Piardi, e così ha fatto anche Nigel Owens ai microfoni della BBC.
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“Ci sono molti ‘esperti’ sui social media e anche molti opinionisti che pensano di essere esperti sull’arbitraggio. Prima di tutto bisogna valutare un paio di cose. Le azioni di Jac Morgan sono regolari? Entra basso, con le braccia pronte ad avvolgere e a pulire la ruck? Se non lo avesse fatto, o fosse entrato di spalla, allora sì, sarebbe stato fallo e ci sarebbe stato calcio di punizione. Ma le sue azioni sono in realtà perfette, proprio come ti aspetteresti da un giocatore che deve pulire una ruck”.
Analizzando l’episodio ancora più nel dettaglio, Owens ha aggiunto: “Il giocatore australiano che è entrato potrebbe non essere passato dal gate, ma questo è irrilevante perché – se ci fosse stato un fallo – avrebbe avuto la priorità. Il giocatore australiano arriva molto basso. Queste situazioni accadono continuamente durante una partita. Morgan arriva e cerca di passare sotto di lui, molto basso, per liberarlo. È un intervento da manuale”.
“L’unico caso in cui avremmo potuto ravvisare un fallo con un’azione del genere sarebbe stato questo: il giocatore australiano avrebbe dovuto essere in quella posizione già da qualche secondo e Morgan doveva arrivare in ritardo. In quel caso avremmo potuto parlare di comportamento scorretto, ma l’azione è molto dinamica – come ha spiegato anche l’arbitro Piardi – ed entrambi arrivano in simultanea. Il giocatore australiano arriva magari una frazione di secondo prima, ma Morgan sta già eseguendo un intervento legale. Quindi non c’è fallo” ha proseguito Owens.
“So che in Australia alcuni citano il regolamento dicendo che Morgan è entrato troppo basso. Ma se citi la regola 9.20 (“Un giocatore non deve entrare in un ruck o in una maul senza legarsi a un altro giocatore” e “colpire un avversario al di sopra della linea delle spalle è un gioco pericoloso ed è vietato”, ndr) entrambi i giocatori sono bassi in quell’azione. È un placcaggio perfetto” chiude Owens.
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