L’allenatore del Sudafrica ha motivato le scelte delle convocazioni in vista dei prossimi impegni

Rassie Erasmus: “Con Australia, Nuova Zelanda e Argentina sarà tutta un’altra storia” (ph. Sebastiano Pessina)
In vista del Rugby Championship che prenderà il via a metà agosto Rassie Erasmus, allenatore del Sudafrica, ha spiegato le scelte della rosa degli Springboks.
“Questo gruppo comprende diversi giocatori esperti e alcuni giovani che hanno colto la loro occasione negli ultimi test, quindi siamo soddisfatti di questa squadra per le prime due partite. Abbiamo anche informato i giocatori in riserva sui nostri piani e su cosa ci aspettiamo da loro, in modo che tutti siano pronti a dare il massimo se necessario”.
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Le parole di Rassie Erasmus sulla rosa del Sudafrica che affronterà le prime due partite del Rugby Championship
“Probabilmente abbiamo tre giocatori in grado di ricoprire ogni ruolo, il che è importante in questa competizione, quindi è stato un processo approfondito restringere il gruppo a 36 giocatori” ha detto l’head coach 52enne sulla versatilità di molti suoi giocatori.
“Uno dei nostri pilastri fondamentali come squadra è costruire la profondità della rosa, e non c’è modo migliore vedere di cosa sono capaci alcuni dei giovani giocatori che presentarli ad alcune delle migliori squadre del mondo”.
Nella rosa sudafricana sono presenti anche tre Junior Boks che hanno vinto la settimana scorsa il Mondiale U20: “Siamo estremamente orgogliosi degli Junior Springboks e per la vittoria al mondiale di rugby U20. Siamo stati felicissimi nel vedere emergere il loro talento, quindi abbiamo deciso di invitare tre di loro per fargli conoscere le nostre strutture e gli standard richiesti ai massimi livelli internazionali. Crediamo che questo camp sarà per loro di grande beneficio e non vediamo l’ora di vedere come si inseriranno e come si alleneranno con noi” ha dichiarato Erasmus.
Infine Rassie Erasmus ha sottolineato quanto sia più difficile giocare il Rugby Championship rispetto ai test match con Italia e Georgia: “Australia, Nuova Zelanda e Argentina sono tutte tra le prime sette al mondo ed è chiaro che sarà tutta un’altra storia. Tutte e tre le squadre ci hanno battuto negli ultimi anni e giocano uno stile di rugby diverso rispetto agli altri avversari che abbiamo affrontato finora, ma siamo soddisfatti delle basi gettate nelle ultime settimane e sappiamo esattamente su quali aspetti del nostro gioco dobbiamo lavorare in vista del Castle Lager Rugby Championship”.
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