Calcio d’inizio degli Springboks: World Rugby chiarisce la controversia

Le mosse di Rassie Erasmus durante l’ultimo test match del Sudafrica con l’Italia avevano creato un certo scalpore

Calcio d’inizio degli Springboks: World Rugby chiarisce la controversia

World Rugby è intervenuta ufficialmente per chiarire le regole dopo il tanto discusso avvio a sorpresa del secondo test match tra Sudafrica e Italia — una strategia pianificata dal ct Rassie Erasmus.

Secondo la federazione internazionale, quella che sembrava una tattica pensata ad hoc per giocare immediatamente una mischia, con Manie Libbok che calcia corto e André Esterhuizen che si posiziona in furigioco per recuperare l’ovale, in realtà doveva costringere a un calcio di punizione a favore dell’Italia.

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Il rugby moderno ha spesso visto gli allenatori spingersi ai limiti delle regole per guadagnare un vantaggio. In questo caso, però, World Rugby ha sottolineato che la mossa dei Boks non era da considerare come  un semplice calcolo tattico, bensì un’infrazione “volontaria”, punibile poiché orchestrata intenzionalmente.

Calcio d’inizio degli Springboks: la spiegazione di World Rugby

È stata inoltrata una richiesta a World Rugby per comprendere meglio l’accaduto ai sensi della Regola 9.7(a), che stabilisce: “Un giocatore non deve intenzionalmente violare alcuna regola del gioco”. World Rugby ha quindi affermato che in realtà avrebbe dovuto essere assegnata una punizione all’Italia per un’infrazione volontaria da parte degli Springboks.

L’organo di governo ha dichiarato: “Le azioni viste in questo esempio dimostrano una violazione intenzionale delle regole del calcio d’inizio e della ripresa del gioco. Le Regole 12.5 e 12.6 stabiliscono le sanzioni per i casi in cui la palla non supera involontariamente i 10 metri o un giocatore supera il proprio compagno di squadra al calcio d’inizio/ripresa del gioco. Tuttavia, se gli ufficiali di gara ritengono che ciò sia stato fatto intenzionalmente, allora si dovrebbe applicare la Regola 9.7(a).”

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