Le reazioni internazionali alle “novità” di Rassie Erasmus in Sudafrica-Italia

Gonzalo Quesada, Scott Robertson e Nigel Owens hanno commentato i gesti “al limite” degli Springboks

Le reazioni internazionali alle “novità” di Rassie Erasmus in Sudafrica-Italia

Se il risultato finale dell’ultimo test match tra Sudafrica e Italia di 45-0 per gli Springboks ha lasciato poco su cui discutere, la maggior parte dei commenti internazionali si sono concentrati sulle “novità” tattiche espresse da Rassie Erasmus e dalla sua squadra a Gqeberha.

Leggi anche: Sudafrica, Rassie Erasmus: “Prima non conoscevamo molti italiani, poi abbiamo capito i loro punti deboli”

Sin dall’inizio della partita il Sudafrica ha messo in atto alcune azioni inconsuete, sbagliando volutamente il calcio d’inizio per conquistare una mischia. Un gesto che però non ha fruttato l’esito sperato: l’arbitro Andrew Brace ha fischiato un’infrazione alla prima linea degli Springboks in mischia e assegnato un calcio di punizione all’Italia.

Ma è la seconda azione quella dalla portata indubbiamente più interessante. Al 37′, con il pallone in gioco nei 22 azzurri, i giocatori sudafricani hanno sollevato un loro compagno come in touche e successivamente formato una maul a centrocampo. Conquistato il vantaggio, l’azione è andata avanti velocemente e portato alla meta di Canan Moodie (clicca qui per vedere l’azione degli Springboks).

Queste “novità” tattiche, che hanno dietro lo zampino di Rassie Erasmus, hanno ovviamente scatenato le reazioni e i commenti di diversi attori internazionali della palla ovale: dal tecnico dell’Italia Gonzalo Quesada a quello degli All Blacks Scott Robertson, fino all’ex-arbitro Nigel Owens.

Quesada, Owens e Robertson: le reazioni internazionali alle “novità” di Rassie Erasmus

Le reazioni si dividono decisamente sui due gesti attuati dal Sudafrica nel secondo test match con l’Italia. Il primo, quello del calcio d’inizio deliberatamente corto, ha ricevuto il biasimo da parte dei più, in particolare da parte di Gonzalo Quesada.

“Riguardo alla prima azione, preferisco non commentare perché sono rimasto davvero sorpreso”, sono le parole riportate da Planet Rugby del tecnico Azzurro. “Non l’ho presa molto bene, possono batterci senza bisogno di usare questo tipo di tattica”.

Anche il rispettato ex-arbitro Nigel Owens è critico a proposito del calcio iniziale degli Springboks: “Per me era da calcio di punizione sicuro”, sottolineando che si trattava di un fallo compiuto deliberatamente, che come tale è sanzionato con un penalty.

Scott Robertson, tecnico degli All Blacks che sta tenendo sott’occhio il Sudafrica in vista della imminente campagna del The Rugby Championship, ha però sottolineato: “La punizione di un fallo compiuto deliberatamente è una regola che è soggetta a interpretazione da parte dell’arbitro. Sta a lui decidere se c’è l’intenzionalità o no”.

Per quanto riguarda la touche e la maul a centrocampo, invece le reazioni sono più favorevoli, evidenziando la capacità di portare elementi innovativi nel gioco.

“C’è sempre qualcosa di speciale, diverso o innovativo per sorprendere gli avversari”, ha commentato Gonzalo Quesada. “Hanno provato questa maul a centrocampo. È una buona idea perché non appena si forma la maul e la si abbatte, si fa crollare la maul”, e infatti gli Azzurri sono stati sanzionati.

Anche in questo ambito Scott Robertson si è dichiarato generalmente favorevole nei confronti dell’approccio del Sudafrica, elogiandone l’innovazione: “Già che ne stiamo parlando è una cosa positiva”, ha detto l’allenatore degli All Blacks. “È davvero unico. Ne stiamo parlando, ed è fantastico per il nostro gioco. È questo il punto di differenza rispetto a qualsiasi altro sport. La gente ha un’opinione in merito, World Rugby la esaminerà e dirà: “Continuiamo a giocare o cambiamo?”.

A proposito della maul a centrocampo Nigel Owens ha dichiarato che questa, attualmente, non sembra violare delle norme specifiche, ma crea un problema: “Il problema con questo tipo di gioco è che non puoi contrastare il giocatore in aria o i giocatori che lo sollevano, quindi non puoi difenderti adeguatamente o competere”, ha scritto l’ex-arbitro sui suoi social media. Tutte questioni che andranno discusse ai vertici di World Rugby, che sarà spinta a fare chiarimenti.

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