Sudafrica, Erasmus: “Prima non conoscevamo molti italiani, poi abbiamo capito i loro punti deboli”

Il tecnico ha spiegato cosa è cambiato tra i due test con l’Italia

Sudafrica, Erasmus: "Prima non conoscevamo molti italiani, poi abbiamo capito i loro punti deboli"

Sudafrica, Erasmus: “Prima non conoscevamo molti italiani, poi abbiamo capito i loro punti deboli” ph. Sebastiano Pessina

Dopo il primo test, terminato 42-24 a Pretoria ma con una bella prestazione dell’Italia, a Port Elizabeth è arrivata una tremenda doccia fredda: 45-0 nonostante un’ora con l’uomo in più per gli Azzurri. Dopo le dichiarazioni di Erasmus nel post-partita del primo match si poteva immaginare un Sudafrica arrembante e intenzionato a non lasciare sconti, e così è stato.

Il tecnico, al termine della seconda partita, ha spiegato come gli Springboks hanno approcciato l’incontro e parlando di come aver affrontato una formazione particolarmente rivoluzionata rispetto a quella titolare li avesse paradossalmente messi in maggiore difficoltà: “La scorsa settimana non conoscevamo molti dei giocatori italiani perché non avevamo mai giocato contro di loro, quindi è stato difficile analizzarli” ha spiegato Erasmus.

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“Dopo la partita, però, i giocatori più esperti hanno potuto trasferire molte informazioni ai più giovani che hanno giocato questa settimana, e hanno potuto anche indicare dove pensavano fossero i loro punti deboli” ha proseguito il tecnico.

Erasmus si è detto particolarmente soddisfatto dell’atteggiamento dei suoi in inferiorità numerica: “Riuscire a tenere l’Italia a zero con 13 giocatori in campo è stato piuttosto bello. In due partite abbiamo chiuso con un bilancio di 87-24 in questa serie e 13 mete a 3, contro una squadra che di recente aveva messo in difficoltà l’Irlanda. Quindi siamo molto contenti”.

Sull’espulsione diretta di Wiese: “Non posso dire se è stato giusto o sbagliato o quanto sia stato grave. Ora Jasper deve affrontare la questione e lo farà con il nostro supporto. È un ragazzo che mette davvero tanto impegno e passione verso la squadra, e sarebbe stato bellissimo per lui giocare questa partita con suo fratello (Cobus) cosa che però non è successa”.

“È triste, non è un giocatore che scende in campo con l’intenzione di fare certe cose, ma non voglio dire nulla che possa peggiorare o migliorare la situazione, perché non sono al 100% sicuro di quale sia la strada giusta da prendere” ha proseguito il tecnico.

Anche il cambio anticipato di Du Toit con Nché era legato all’espulsione di Wiese: “Da quel momento in poi avevamo sette uomini contro otto in mischia, e abbiamo sentito il bisogno di avere in campo un pilone sinistro di ruolo, mentre Thomas ormai è più un pilone destro, quindi è stato un cambio tattico”.

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