Il tecnico degli Azzurri ha analizzato il match di Port Elizabeth tracciando un bilancio generale del tour

Le dichiarazioni di Gonzalo Quesada dopo il match Sudafrica-Italia, Foto IPP/Sebastiano Pessina- Italy Photo Press World Copyright
Nella conferenza stampa post Sudafrica-Italia Gonzalo Quesada non è arrabbiato ma deluso: “Nel primo tempo abbiamo subito la loro fisicità e la loro pressione gestendola male. Non abbiamo mai potuto controllare le situazioni di gioco nel primo tempo, i ragazzi hanno fatto tutto quello che hanno potuto. Nel secondo tempo la sensazione positiva è che hanno giocato 40′ in difesa senza mollare. Ciò che mi lascia deluso è il non aver trovato più soluzioni; mi lascia invece tranquillo sapere che una squadra in difficoltà ha finito a testa alta. L’attitudine è il punto più positivo”.
Leggi anche: Test estivi 2025: il Sudafrica travolge l’Italia 45-0
L’allenatore degli Azzurri ha dichiarato che nel primo test i suoi ragazzi avevano sorpreso gli Springboks mentre nel secondo match questo non è avvenuto: “Loro hanno alzato il livello e la nostra realtà è un pò più indietro. La realtà del rugby sudafricano e quella nostra sono due mondi diversi e la differenza oggi si è vista in campo. Ci serve per imparare come lezione ma rimango fiero di questo gruppo.”.
Il bilancio del tour secondo Gonzalo Quesada al termine della sfida di Port Elizabeth fra Sudafrica e Italia
“Per l’obiettivo che ci eravamo detti è un tour positivo. Uno degli aspetti migliori è vedere come Giacomo Nicotera ha preso la responsabilità dei gradi di capitano, così come Niccolò Cannone, Manuel Zuliani o Tommaso Menoncello siano stati leader naturali anche senza un’attribuzione formale, sono emersi come leader positivi e responsabili. Con la Namibia è stata una buona partita, buona anche la partita di Pretoria con tanti giocatori nuovi, con un nuovo numero 10 che può essere una futura opzione. Mancavano tanti leader abituali della squadra e da queste partite abbiamo visto quali possono essere le leadership anche per il futuro” ha detto il tecnico argentino.
In Namibia e in Sudafrica, un pò per scelta e un pò forzatamente, l’Italia si è presentata con una rosa composta da giocatori esperti e giovani: “Tommaso Di Bartolomeo, Muhamed Hasa o Matteo Canali, il giocatore che ha fatto la più grande evoluzione, il carattere che ha sviluppato nell’ultimo anno ne ha fatto un’opzione certa. Anche Mirko Belloni ha fatto vedere di essere un’opzione in un test molto importante, così come David Odiase, fisicamente è molto vicino agli altri e deve imparare ancora molto per padroneggiare tutti i ruoli del suo reparto. Sono molto contento del gruppo”.
Le dichiarazioni del capitano Niccolò Cannone
“Credo sia stata una tournée positiva, difficilissima e molto fisica, tanti giovani ragazzi hanno assaggiato l’alto livello, lo sono queste non c’è cosa migliore che giocare con queste squadre. Personalmente mi porto il fatto di aver fatto il capitano dell’Italia, sono grato allo staff e a tutti i compagni di questo. Con il club è stata stagione altalenate, potevamo fare meglio ma rimane comunque positiva”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.