Italia: le dichiarazioni di Gonzalo Quesada in conferenza stampa dopo Sudafrica-Italia

Il capo allenatore degli Azzurri si dice piuttosto soddisfatto della prestazione, ma invita ad alzare ancora il livello in vista del secondo test

Italia: le dichiarazioni di Gonzalo Quesada in conferenza stampa dopo Sudafrica-Italia – ph. OnRugby

È un Gonzalo Quesada soddisfatto della prova dell’Italia, uscita sconfitta per 42-24 dal Loftus Versfeld di Pretoria nel primo dei due test match che oppongono gli Azzurri ai campioni del mondo del Sudafrica.

Il capo allenatore si è detto complessivamente felice della prestazione della squadra, date le premesse che vedono alcuni dei migliori giocatori tenuti a riposo e diversi infortuni aver accorciato le opzioni a disposizione dello staff tecnico.

“L’obiettivo fissato per questa tournée era vincere in Namibia, affrontare questi Springboks e riuscire a ottenere più profondità per il futuro, pur senza qualche leader storico della squadra. In questo senso questa partita è stata molto positiva” ha dichiarato in conferenza stampa Quesada.

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“Nel primo tempo abbiamo fatto errori troppo semplici di disciplina e un paio di difesa da set piece che hanno comportato due mete troppo facili, dove possiamo fare meglio, ma come ho detto alla stampa sudafricana il punteggio poteva anche essere più positivo nei nostri confronti, contando che la meta di Jesse Kriel non era valida, perché è chiaramente partito davanti, e che se Simone Gesi si fosse tuffato un po’ prima della linea bianca, avremmo segnato la meta più bella della gara.”

“Sono contentissimo della nostra panchina, la nostra grenade squad – ha aggiunto con una battuta – Non sarà la loro bomb squad,  ma tutti sono entrati molto bene in partita, fra cui anche diversi esordienti.”

“Altro punto positivo non aver subito mete da drive, ne abbiamo anzi segnata una noi. Ho un’alta percentuale di soddisfazione per la prestazione, la percentuale di rabbia per com’è andata invece è zero. So quanto è stato difficile preparare questa partita, so contro chi abbiamo giocato, in che stadio: non dimentico niente. Do tantissimo valore a questa prestazione.”

“Il solo punto negativo per noi è il colpo alla schiena subito da Lorenzo Cannone. Non dovrebbe essere niente di rotto, per fortuna. Ma ha ricevuto una botta forte, aspettiamo un po’ per saperne di più.”

Il più giovane dei Cannone si è gettato su un pallone vagante per farlo proprio, incorrendo in una forte contusione alla schiena che dovrà essere rivalutata nelle ore successive all’incontro prima di capire se potrà essere a disposizione per la partita del 12 luglio.

Dopo che contro i Barbarians il Sudafrica aveva mostrato un gioco imprevedibile ed efficace, la partita di Pretoria li ha visti utilizzare un approccio decisamente più diretto, con tantissime cariche frontali che non sempre hanno avuto successo: “Il modo con cui gli Springboks hanno affrontato questa partita è quello che avevano preparato, ma la nostra pressione difensiva è riuscita a rallentare benissimo i loro possessi. Credo non si aspettassero così tanta battaglia nella zona del breakdown. E quando una ruck invece di 3 secondi ne dura 7o 8 diventa difficile giocare al largo. La difesa che i giocatori hanno portato in campo, che è quella che avevamo preparato, ha reso il loro gioco quello che è stato.”

Fra una settimana, sostiene Quesada, le cose si faranno più complesse: “Sicuramente ci dobbiamo aspettare che il loro livello salga tantissimo la prossima settimana. So che non sono soddisfatti di questa partita, vorranno giocare meglio la seconda gara. Anche noi, però, possiamo migliorarci con una settimana in più di lavoro. Dopo due settimane in altitudine scendiamo al livello del mare e spero che questo ci aiuterà.”

“Altrettanto certamente proveranno a giocare un altro rugby – ha concluso – Da un anno a questa parte, da quando è arrivato [l’allenatore dell’attacco] Tony Brown, giocano un rugby totale, su tutta la larghezza del campo, puntando sempre sui loro punti di forza: sono la squadra che calcia di più palloni contendibili per recuperarli e anche quella che ne recupera di più. Questo rimane la chiave del loro rugby, ma è una squadra che si è messa a giocare, che ha tanto possesso, che fa molti linebreaks, che è prima in tante statistiche per l’attacco.”

“Si prepareranno diversamente per affrontare la nostra difesa fra sette giorni, alzeranno il livello e sappiamo che ci aspetta una settimana di studio e intenso lavoro, perché, se vogliamo competere come abbiamo fatto oggi, sicuramente dobbiamo essere in grado di alzare il livello. E lo faremo: sono fiducioso.”

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