Italia, Gonzalo Quesada spiega le scelte per la prima sfida contro il Sudafrica

Il tecnico azzurro ha dovuto affrontare una situazione complicata a causa dei tanti infortuni, ma è consapevole di ciò che la squadra può fare anche in casa dei campioni del mondo

Italia, Gonzalo Quesada spiega le scelte per la prima sfida contro il Sudafrica

Italia, Gonzalo Quesada spiega le scelte per la prima sfida contro il Sudafrica (ph. Sebastiano Pessina)

Non è stato facile per Gonzalo Quesada gestire questa settimana, con tanti infortuni a compromettere la preparazione verso la prima sfida dell’Italia contro il Sudafrica e soprattutto a rendere ancora più complicate le scelte di formazione. Alla fine, il tecnico dovrà fare a meno di ben 7 giocatori rispetto al primo elenco dei convocati per il tour: Nicotera, Negri, Favretto, Marin, Riccioni, Mori e Zilocchi.

Leggi anche: Italia: la formazione per la prima sfida al Sudafrica

La situazione infortuni

“Avere 7 infortunati è un problema, è stata una settimana complicata” ha spiegato Quesada: “Come mai questi infortuni in allenamento? Il finale di stagione è sempre particolare, ma non sono episodi collegati. Non sono infortuni muscolari, che in quel caso potevano essere legati a un carico eccessivo, ma sono casi isolati e tutti diversi tra loro, difficile trovare un fattore comune”.

“Abbiamo provato a recuperare Nicotera fino all’ultimo” ha proseguito Quesada: “Fino a ieri pensavamo di farcela, ma stamattina abbiamo fatto delle prove di mischia e ci siamo resi conto che non avrebbe potuto giocare. Faremo ulteriori valutazioni all’inizio della prossima settimana per capire se potrà recuperare. Negri è probabile che possa farcela, mentre purtroppo Favretto non è recuperabile ed è tornato in Italia”.

Le scelte di formazione

I cambi rispetto al match con la Namibia sono praticamente tutti legati agli infortuni, tranne Lynagh scelto al posto di Odogwu. La domanda principale, XV alla mano, riguarda ovviamente la scelta più rischiosa: non portare un numero 10 di riserva in caso di problemi a Giacomo Da Re, che come contro la Namibia partirà titolare. Come spiegato da Quesada, la situazione ha richiesto delle scelte difficili e rischiose: “In caso di necessità sarà Fusco a coprire il ruolo di mediano di apertura”.

Questa scelta nasce da una considerazione, come spiega il tecnico: “Contro il Sudafrica non è possibile nemmeno considerare la possibilità di portare una panchina 5+3, siamo obbligati al 6+2 per affrontare la loro bomb squad, non possiamo permetterci un avanti in meno. Per quanto riguarda i trequarti in mancanza di Marin – che è fondamentale in una panchina 6+2 sia che parta dall’inizio o che subentri – abbiamo analizzato tutte le opzioni possibili: con Montemauri nei 23 avremmo coperto il ruolo di apertura ma non avremmo avuto altri centri, quindi abbiamo deciso di portare Giulio Bertaccini che può fare il centro e l’ala, con Simone Gesi che può fare anche l’estremo. Questo perché conosciamo la capacità di Fusco di adattarsi ad altri ruoli, quindi se dovessimo finire la partita senza Da Re sarà lui a giocare 10”.

La grande sfida

Quesada non si nasconde, sarà una grandissima sfida. In Sudafrica, in casa dei campioni del mondo e con una notevole differenza di esperienza: “Abbiamo fatto il conto dei caps, sono 388 contro 1204. Per questo gruppo è un’opportunità incredibile, giocare in casa dei migliori al mondo e contro una formazione di altissimo livello, e il fatto che schierino una formazione così forte fa capire il rispetto che il Sudafrica ha nei nostri confronti. Potremmo trovare tanti aggettivi per il Sudafrica, ma la realtà è che non esiste una sfida più grande di questa, è la partita più difficile che i ragazzi abbiano mai affrontato, è la sfida più dura che esista”.

“Il nostro obiettivo è competere al massimo contro di loro e finire la partita a testa alta” prosegue il tecnico: “Sappiamo quale tipo di partita vogliamo giocare e come possiamo mettere loro pressione. Non ho avuto bisogno di caricare i ragazzi, perché la motivazione è già altissima e sono tutti consapevoli della grande prova che li aspetta e della tempesta che dovremo affrontare”.

“Quando abbiamo costruito questa squadra volevamo lasciare a casa 7-8 giocatori di esperienza che avevano bisogno di recuperare e soprattutto far giocare alcuni ragazzi che avevano avuto meno opportunità. Guardando la stagione di Da Re mi è sembrato che meritasse di essere titolare. Dopo la prima partita abbiamo deciso che la cosa migliore fosse dare continuità alla mediana in modo da avere più automatismi possibili. Mi sarebbe piaciuto portare Montemauri nei 23, ma oggi tra infortuni e necessità di gioco abbiamo dovuto operare scelte diverse”.

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