Le parole dell’azzurro nella settimana che porta al primo test contro il Sudafrica

Italia, Paolo Odogwu: “Due anni difficili, ma ora sono più forte. Proviamo a mettere in difficoltà il Sudafrica” (Ph. FIR)
Dopo la larga vittoria contro la Namibia e prima del doppio Test Match contro il Sudafrica. L’Italia si sta preparando a scendere in campo contro gli Springboks, con l’obiettivo di mettere il più in difficoltà possibile i campioni del mondo, in una partita che sarà tosta e complicata.
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Italia, Paolo Odogwu: “Due anni difficili, ma ora sono più forte. Proviamo a mettere in difficoltà il Sudafrica”
Fra gli azzurri c’è anche quel Paolo Odogwu che dopo stagioni difficili, riempite da infortuni, è tornato a disposizione della nazionale italiana e che non vede l’ora di sfruttare a pieno il suo momento positivo.
Intervistato dal sito della FIR, il trequarti ala ha detto: “Sono stati due anni difficili, soprattutto causa degli infortuni, ed è stato davvero bello poter tornare di nuovo a vestire la maglia azzurra dopo tanto tempo. Sicuramente ci sono stati periodi non facili, ma credo che alla fine tutto questo mi abbia reso mentalmente più forte. Ho imparato a gestire meglio le delusioni e le difficoltà e ho capito che lavorando duramente e giocando bene con il Benetton avrei potuto ritornare in Nazionale, e così è stato. Sono contento”.
Sulla vittoria contro la Namibia, con punteggio record per un’affermazione esterna dell’Italia: “E’ un bel record ma la cosa importante è che questo risultato così netto sia arrivato tramite la prestazione. È stato fantastico, anche perché avevamo in campo una squadra piuttosto giovane e con molti giocatori o esordienti o che non avevano molti caps: vedere tutti dare il massimo e fare la prestazione che hanno fatto è stato davvero bello”.
Sulla sua prestazione personale: “Penso sia stata buona. Ovviamente c’è stato qualche piccolo errore qua e là, era comunque la prima partita in nazionale dopo tantissimo tempo, ma con le opportunità che ho avuto penso di essere riuscito a mostrare cosa so fare quando ho spazio, riuscendo a dare una mano alla squadra”.
Sulle sfide contro il Sudafrica: “Loro hanno uno stile di gioco molto intenso e aggressivo, soprattutto in difesa, quindi penso che se riusciremo a girare intorno alla loro linea difensiva quando saliranno a metterci pressione allora potremo trovare degli spazi al largo, ma dobbiamo essere pronti prima di tutto alla battaglia fisica, perché se non facciamo bene in quell’aspetto non possiamo giocarci la partita. Giocare contro i campioni del mondo sarà molto emozionante, sfidare gli Springboks in Sudafrica poi non è una cosa che capita spesso. Dobbiamo essere consapevoli che sarà una delle partite più dure che affronteremo. Dobbiamo essere pronti, scendere in campo senza paura ed esprimerci al meglio per provare a metterli in difficoltà”.
Infine sul suo ruolo: ala o centro? “Sono due ruoli molto diversi ma mi piace giocare in entrambi, non ho una preferenza. All’ala ho molto più spazio e maggiore libertà di movimento, mentre da centro mi concentro principalmente sulla battaglia fisica e sull’attacco per linee dirette. Cambiare ruolo è quasi come cambiare mentalità, perché hai dei compiti molto diversi. Ad esempio contro la Namibia mi è piaciuto poter attaccare lo spazio, sfidare i difensori e cercare di creare delle opportunità per me e per i compagni, com’è successo con la meta di Leo (Marin, ndr). Mi piace giocare all’ala perché ho queste possibilità, anche se da centro si toccano più palloni, quindi alla fine ogni ruolo ha le sue peculiarità e mi piacciono entrambi: la cosa importante è dare sempre una mano alla squadra”.
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