La WRU e le quattro squadre professionistiche si incontreranno per discutere del futuro del rugby gallese, si va verso una riduzione ancora più drastica

Galles: il futuro delle franchigie è più incerto che mai ph.- S.pessina
Giornata potenzialmente cruciale per il futuro del rugby professionistico in Galles. La Welsh Rugby Union (WRU) e i quattro club principali – Cardiff, Dragons, Ospreys e Scarlets – si riuniscono mercoledì 18 giugno per discutere il nuovo assetto del movimento, con l’ipotesi concreta di una riduzione delle franchigie professionistiche da quattro a tre, o addirittura due.
La riorganizzazione è tornata improvvisamente al centro del dibattito dopo il commissariamento del Cardiff Rugby, che ha spinto la WRU a prendere il controllo diretto del club. Questo ha destabilizzato l’equilibrio precario tra le franchigie e ha rallentato la firma del nuovo Professional Rugby Agreement (PRA), un patto che avrebbe dovuto garantire fondi stabili e la riduzione dei debiti dei club.
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Alla fine, solo Cardiff e Dragons hanno firmato il nuovo accordo. I club dell’ovest, Ospreys e Scarlets, invece, si sono tirati indietro, preoccupati che Cardiff potesse essere trasformata in una “super regione” a scapito delle altre realtà. In risposta, la WRU ha attivato la clausola di preavviso biennale per far decadere il vecchio PRA, annunciando inoltre che non intende più finanziare in modo paritario tutte e quattro le squadre.
La direzione appare chiara: si va verso una razionalizzazione del numero di club professionistici. A breve termine, potrebbe significare l’uscita di scena di almeno una franchigia, con tutte le ripercussioni del caso sul piano sportivo, economico e identitario.
La Professional Rugby Board della WRU, come riportato dalla testata WalesOnline dovrebbe annunciare nelle prossime ore le sue decisioni ufficiali. L’esito della riunione potrebbe ridefinire in modo profondo la struttura del rugby d’élite in Galles, con conseguenze potenzialmente significative anche a livello di URC.
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