Stagione finita in Premiership, a rischio il tour con il XV della Rosa

Inghilterra: pesante squalifica a Sam Underhill dopo la finale Challenge Cup Action Images via Reuters/Andrew Boyers
Sam Underhill, flanker del Bath e della nazionale inglese, è stato squalificato per quattro settimane a seguito di un placcaggio pericoloso commesso durante la finale della Challenge Cup vinta contro il Lione.
L’episodio è avvenuto al 29° minuto del primo tempo, quando Underhill ha colpito con un placcaggio testa a testa l’estremo georgiano Davit Niniashvili. L’arbitra Hollie Davidson ha inizialmente mostrato solo un cartellino giallo, decisione che ha suscitato perplessità tra tifosi e nei giorni a seguire tra gli addetti ai lavori.
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Ma è stato il comitato disciplinare indipendente a ribaltare l’apparente leggerezza iniziale, classificando l’intervento come un “placcaggio altamente pericoloso”, meritevole di una sanzione ben più dura. Il giudizio ha portato a una sospensione di sei settimane, ridotta poi a quattro per via della buona condotta di Underhill e dell’ammissione di colpevolezza. La commissione ha riconosciuto al giocatore il suo pentimento, ma a causa dei suoi precedenti disciplinari, ha potuto scontare la sanzione solo di due settimane.
This is a straight red for me. Sam Underhill can count himself lucky. pic.twitter.com/zYKMBCCLql
— Jared Wright (@jaredwright17) May 23, 2025
Un’assenza pesante per il Bath e l’Inghilterra
La squalifica impedisce al terza linea di prendere parte alle decisive fasi finali della stagione con il Bath, attualmente impegnato nella corsa al titolo in Premiership. L’impatto maggiore potrebbe ricadere sull’Inghilterra di Steve Borthwick: Underhill salterà infatti anche i primi raduni in vista del tour estivo, proprio nel momento in cui l’organico inglese avrà bisogno di giocatori esperti vista la mancanza di tante pedine impegnate nel tour dei B&I Lions. Se il Bath arriverà in finale salterà solo la partita d’esordio del 21 giugno contro la nazionale francese a Londra. In caso di sconfitta in semifinale, non potrebbe partecipare nemmeno al primo match del tour sudamericano contro l’Argentina una settimana dopo.
L’episodio rilancia ancora una volta il dibattito sull’uso del TMO e sulle modalità di valutazione dei placcaggi alti: molti si sono chiesti perché in campo non sia stato mostrato un cartellino rosso, alla luce del regolamento World Rugby che mira alla tutela della salute dei giocatori, in particolare sui colpi alla testa.
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