World Rugby: il cartellino rosso da 20 minuti passa alla fase di prova generale

La contestata norma raggiunge l’ultimo step prima dell’approvazione definitiva, che appare ormai scontata

Rosso Haouas Amashukeli (ph. AFP)

World Rugby: il cartellino rosso da 20 minuti passa alla fase di prova generale – ph. ANNE-CHRISTINE POUJOULAT / AFP

World Rugby ha comunicato mercoledì 21 maggio di aver passato la regola del cartellino rosso da 20 minuti alla fase di global law trial, la prova generale che è l’anticamera dell’approvazione definitiva, che a questo punto appare ormai certa.

La regola, già vista all’opera in un certo numero di gare nel recente passato, prevede che un giocatore che riceve un cartellino rosso venga espulso dalla partita definitivamente, ma che la sua squadra possa tornare a giocare in 15 dopo venti minuti di inferiorità numerica. L’arbitro mantiene comunque la possibilità di comminare una espulsione tradizionale in caso di falli particolarmente gravi e volontari.

L’approvazione della norma va avanti malgrado sia stata osteggiata da alcune federazioni e la maggior parte dei media. La ratio del cartellino rosso dovrebbe essere quella di punire quelle azioni che si vogliono cancellare dal gioco, limitarne l’effetto sembra solo depotenziarne il potere deterrente.

Leggi anche: Jaco Peyper e il Sudafrica a favore del cartellino rosso da 20 minuti, ma ad una condizione

Non la pensa così il presidente di World Rugby Brett Robinson: “La nostra missione è assicurarci che il rugby sia uno sport avvincente da giocare e da vedere. Il cartellino rosso da 20 minuti mantiene l’equità e le emozioni di una competizione di alto livello punendo l’individuo che ha commesso il fallo, non l’intera squadra o lo spettacolo.”

“Il bene dei giocatori non è qualcosa di negoziabile. Abbiamo monitorato i dati sugli infortuni alla testa, l’altezza dei placcaggi e le concussion in modo rigoroso e trasparente. Se ci fossero state prove che questa norma potesse porre un rischio maggiore dell’attuale per i giocatori, l’avremmo immediatamente bloccata.”

Se è discutibile che un cartellino rosso possa rovinare una partita come spettacolo (ne cambia semplicemente il senso: non è spettacolare vedere una squadra in 14 resistere quanto più possibile a una in 15?), sicuramente il rugby ha visto sempre più cartellini rossi comminati nel corso degli anni, da quando è stata posta particolare enfasi sulla tutela dei colpi alla testa, data la loro pericolosità. I rossi sventolati non sono evidentemente bastati come deterrente per costringere giocatori e allenatori a una maggiore attenzione nel non effettuare placcaggi pericolosi.

La regola del cartellino rosso da 20 minuti sarà in funzione già dalla prossima estate: il mondiale under 20 in Italia, la serie dei Lions contro l’Australia e la Rugby World Cup 2025 in Inghilterra saranno i primi eventi a sperimentarla da quando la norma è passata alla fase di prova generale.

La decisione finale sull’integrazione definitiva e permanente nel regolamento avverrà nel 2026.

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