Il seconda linea dei biancoverdi traccia un bilancio dell’annata, finita prima di quanto si sperasse

Benetton Rugby: l’analisi di Federico Ruzza al termine della stagione
Rispetto agli obiettivi prefissati, la stagione del Benetton Rugby è finita prima di quanto si sperasse. L’anno scorso la squadra di Treviso riuscì a conquistare l’accesso ai playoff di United Rugby Championship, volando poi a Pretoria a giocarsi i quarti di finale contro i Bulls.
Quest’anno, invece, l’obiettivo playoff di campionato non è stato raggiunto. Per come era andata la stagione, i biancoverdi si sono ritrovati a giocarsi il tutto per tutto all’ultima partita della regular season, in una difficile trasferta in casa del Munster dalla quale soltanto una delle due squadre avrebbe conquistato l’accesso alla fase successiva.
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Il risultato alla fine è stato favorevole agli irlandesi per 30-21, che sono rimasti tra le prime otto squadre della classifica e andranno a Durban ad affrontare i quarti di finale contro gli Sharks. Per i giocatori del Benetton invece la stagione è finita: ora una settimana di riposo per poi riprendere gli allenamenti fino a metà giugno.
Termina così una stagione sulle montagne russe: dalle belle vittorie su Glasgow e Lions (ottenuta questa in trasferta) e le prestazioni gagliarde in Champions Cup, per poi lasciare indietro punti importanti in partite decisamente più abbordabili. Un’annata non facile da commentare e analizzare, ma il capitano del Benetton Federico Ruzza ha detto la sua.
Benetton Rugby: l’analisi di Federico Ruzza al termine della stagione
“Di positivo, dal punto di vista di noi giocatori, credo ci sia la costante volontà di scendere in campo con l’obiettivo di raggiungere il massimo – ha dichiarato il seconda linea in un’intervista a la Tribuna di Treviso – Lo si è visto anche nei momenti più difficili, come dopo il Sei Nazioni quando di solito subentra la stanchezza. E questo è qualcosa che il gruppo dovrà portarsi dietro in futuro. Qualcuna quest’anno l’abbiamo portata a casa anche all’80’, significa che la squadra c’è e combatte”.
“Credo che questo Benetton debba compiere un altro passo in avanti per raggiungere un certo livello, l’importante è avere l’ambizione di migliorarsi sempre. Ma allo stesso tempo esistono diversi aspetti positivi, perché a livello tecnico Treviso ha mostrato buone cose. Ecco, magari ci sarebbe voluta maggiore continuità, bisognerà lavorarci sopra”.
Il rammarico va ovviamente all’ultima partita, quella decisiva di Cork contro il Munster: “La sensazione in campo è che per tutta la gara eravamo riusciti a produrre buone sequenze difensive, il gruppo era sintonizzato ed esprimeva tanta energia. A inizio ripresa però abbiamo concesso troppo, soprattutto nell’indisciplina e nella scarsa lucidità, a gente esperta come gli irlandesi e l’abbiamo pagato”.
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Con la fine di questa stagione termina anche un ciclo di quattro anni con Marco Bortolami come head coach del Benetton. Al suo posto uno degli assistenti tecnici, Calum MacRae: “Intanto speriamo che la continuità riguardi i risultati, che quest’anno sono stati importanti. Ovviamente conoscere già il coach è un vantaggio, sai cosa aspettarti da lui le sue esigenze. Poi è evidente che qualche cambiamento ci sarà, ognuno applica i propri contenuti”, ha concluso Federico Ruzza.
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