La ricetta di Sam Warburton per il rilancio del Galles

L’ex capitano del Galles pensa che i soldi da soli non siano la risposta e la Federazione dovrebbe aiutare i club a diventare autosufficienti

Sam Warburton - ph. S. Pessina

La ricetta di Sam Warburton per il rilancio del Galles – ph. S. Pessina

L’ex capitano del Galles Sam Warburton ha esposto il suo piano per il rilancio del rugby in Galles. Una serie di idee e indicazioni su ciò che, a suo avviso, dovrebbe fare nel prossimo futuro la Federazione gallese.

A poche ore dall’addio di Warren Gatland e dalla nomina a capo allenatore di Matt Sherratt come traghettatore fino a fine Sei Nazioni, nella sua rubrica sul Times Warburton – pur elogiando il coach neozelandese come uno dei migliori avuti in carriera – scrive che era necessario un cambiamento e ha accolto con favore la nomina di Sherratt. Ma aggiunge che qualsiasi cambio di allenatore è una “soluzione superficiale” e serve a poco per risolvere la moltitudine di problemi” che il rugby gallese sta affrontando.

Leggi anche: Ufficiale: Matt Sherratt head coach del Galles al posto di Warren Gatland

Galles: la ricetta di Sam Warburton per il rilancio del rugby gallese

Warburton dicendosi preoccupato per la formazione e la partecipazione dei giocatori propone una sua visione della strada da percorrere. Sebbene in precedenza avesse sostenuto la tesi della riduzione del numero di franchigie ora afferma di capire che la WRU vuole avere “un’ultima possibilità” di far lavorare quattro regioni (anche se si sta pensando a piani alternativi).

Di conseguenza, a suo parere, si dovrebbe pensare un modello di finanziamento “due più due”, con due regioni, le più virtuose, che ricevono finanziamenti maggiori rispetto alle altre due per consentire loro di essere competitive in URC e nelle Coppe.

“Le quattro regioni devono dimostrare quanto sono brave, essere giudicate attraverso le prestazioni sul campo, i percorsi e le infrastrutture dell’accademia, sulla redditività commerciale e sul numero di giocatori che hanno storicamente prodotto per la squadra nazionale”.

” Vanno prese in considerazione tutti questi aspetti e le due regioni che nel complesso hanno maggior valore dovrebbero ottenere il finanziamento più alto. Potrebbe anche essere un processo che viene rivisto ogni tre o cinque anni”.

L’ex terza linea mette sul piatto anche un’altra possibilità ovvero fondere le regioni in est e ovest, con magari la creazione di una terza regione del Nord dove, pur non essendo storicamente una zona prolifica per la formazione di giocatori sembra ci sia “molto interesse” – scrive testualmente -da parte degli investitori.

In questo modo il Galles avrebbe tre “super regioni”, che “idealmente” potrebbero giocare in una competizione anglo-gallese ma potrebbero anche essere nell’URC.

“Con tre super regioni, probabilmente avresti un gruppo di 35 giocatori con contratti centralizzati, mentre chiunque non sia un giocatore di interesse nazionale sarebbe quindi a doppio contratto o distaccato a una squadra di club nella lega Super Rugbi gallese.”

Pensando alla base Warburton sostiene che non sia compito della WRU sostenere finanziariamente ogni club in Galles, indicandola come una strada “impossibile” e che non aumenterebbe la partecipazione dei giocatori nemmeno raddoppiando i finanziamenti che ogni società percepisce.

La Federazione Gallese dovrebbe aiutare i club a diventare autosufficienti organizzando workshop, aiutandoli a formare allenatori, dando consigli su come ottenere sponsorizzazioni e aumentare le entrate, chiosa Sam: “I soldi da soli non sono la risposta, ma i finanziamenti che ottengono dovrebbero essere su base proporzionale a seconda del successo che hanno dentro e fuori dal campo. Si potrebbe quindi pensare a tre livelli di finanziamento in modo che i club più grandi, di maggior successo e ben guidati ottengano di più”.

In conclusione Warburton lancia un messaggio anche al governo gallese perché “faccia la sua parte” assicurando che il rugby sia giocato in ogni scuola del paese. “E’ l’inizio di un lungo viaggio che deve essere intrapreso se il rugby gallese vuole riconquistare quella gloria che sembra essere così lontana”.

Leggi anche: Tutti i retroscena dell’addio tra Warren Gatland e il Galles

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