Gonzalo Quesada verso il Sei Nazioni 2025: “Cultura e identità di squadra per essere ambiziosi”

L’allenatore della nazionale italiana vuole replicare le prestazioni dello scorso anno insistendo sui cardini della sua filosofia tecnica

Gonzalo Quesada

coach Quesada Italia ph. S Pessina

La nazionale italiana inizia lunedì 20 gennaio il raduno di preparazione per il Sei Nazioni 2025. Nel frattempo il conto alla rovescia per l’inizio del torneo va avanti a ritmo serrato.

A meno di due settimane dal match di Edimburgo che vedrà contrapposta l’Italia alla Scozia, Gonzalo Quesada ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle pagine del quotidiano Tuttosport che introducono i temi tecnici dei prossimi due mesi di rugby.

Un anno dopo il miglior Sei Nazioni di sempre, gli Azzurri sono chiamati a confermare i progressi, ma dovranno fare i conti con delle avversarie che, come ogni anno, si presentano ai nastri di partenza decisamente agguerrite.

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Gonzalo Quesada: “ll nostro obiettivo è continuare a migliorare, essere in partita”

Il focus dei primi giorni di lavoro è subito sulla gara dell’1 febbraio. Anche se nel marzo scorso la Scozia ha perso a Roma, rimane una squadra ricca di talento che occupa il sesto posto del ranking mondiale e Quesada conosce le insedie del match di esordio.

«La nazionale del cardo voleva dire la sua già un anno fa,era partita con l’intento di vincere, lo stava dimostrando andando a conquistare la vittoria a Twickenham, noi siamo stati bravi a fermare la loro corsa. La Scozia di Gregor Townsend ha continuato a giocare bene, è stata all’altezza della sua fama a novembre, pertanto sarà una partita difficilissima, specie a Murrayfield. A disposizione ho solo due giorni runa la rosa dei convocati. Poi gli Azzurri che militano in formazioni straniere tornano purtroppo ai club dí appartenenza. Questo non gioca a nostro favore. Sono ben undici e rappresentano anche l’ossatura della formazione. Dobbiamo ottimizzare queste poche ore a disposizione. Ma è già un anno che lavoriamo insieme. Ci si conosce».

Il secondo round del torneo mette di fronte Italia e Galles. La formazione allenata da Waaren Gatland è descritta dai media come la maggiore candidata al fondo della classifica, ma l’allenatore della nazionale non si fida.

«Questo in teoria. Hanno avuto un 2024 difficile, hanno molti giocatori nuovi e alcuni d’esperienza. Speriamo. Quest’anno abbiamo tre partite in casa, all’inizio di marzo sfideremo la Francia, poi l’Irlanda. ll nostro obiettivo è continuare a migliorare, essere in partita, come lo siamo stati lo scorso anno (due vittorie e un pareggio) non come negli anni precedenti. Inghilterra, Francia e Irlanda sono certamente di livello superiore a noi».

Gonzalo Quesada: “Cercheremo di rifare lo stesso percorso dello scorso anno”

Alla domanda sul poco minutaggio dei mediani di mischia Quesada ha risposto facendo una panoramica sui ruoli ‘ibridi’ e su come si possano trovare soluzioni alternative, contando su giocatori impiegabili in più ruoli.

«L’unico che ha una certa continuità è Garbisi nel Benetton, Varney ha cambiato squadra, ora è in forza al Vannes ed ha poco minutaggio, speravo di convocare Alessandro Fusco, ma dopo la squalifica di tre giornate ha un problema ad un polpaccio. All’apertura possiamo contare su Tommy Allan che può giocare da estremo, o numero 10. Paolo Garbisi lo possiamo schierare centro e apertura, così Tommaso Menoncello che può occupare il posto di ala e Ange Capuozzo è intercambiabile da estremo e ala. Queste peculiarità ci permettono di portare in panchina 6 avanti e 2 trequarti. Il meglio che si possa schierare, sapendo che il lavoro degli avanti è faticosissimo e debbono essere rimpiazzati nel corso del match».

Sono passati 10 mesi dal trionfo di Cardiff, una delle soddisfazioni più belle del rugby italiano. Per l’edizione 2025 Gonzalo Quesada vuole insistere sui punti cardine della sua filosofia tecnica.

«E stato un successo, forse inaspettato. Occorre tenere sempre presente che in Italia abbiamo meno giocatori, meno franchigie delle altre nazioni che prendono parte al Torneo. Allora ci eravamo prepararti benissimo, quest’anno cercheremo di rifare lo stesso percorso, inculcando ai ragazzi la cultura e l’identità di squadra. Cercheremo di essere ambîziosi».

Infine una battuta sui competitor: «Non amo fare previsioni. Inghilterra, Irlanda e Francia si contenderanno la vittoria, le altre tre un gradino sotto».

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