Tra Italia e Australia, il weekend “davvero speciale” di Michael Lynagh

Il campione del Mondo nel 1991 ha esultato per i figli Louis e Tom, ma anche perché crede nei percorsi intrapresi dagli Azzurri e dai Wallabies

Tra Italia e Australia, il weekend “davvero speciale” di Michael Lynagh – ph. Sebastiano Pessina

La leggenda del rugby australiano Michael Lynagh, pur essendosi ritirato nel 1998, ha vissuto nuovamente un grande weekend di rugby. Il merito stavolta arriva dai suoi figli Louis e Tom che, pur giocando il primo dall’altra parte del mondo rispetto al secondo, hanno dato il loro contributo alle rispettive squadre per la vittoria, confermando il buon momento che stanno vivendo entrambe.

Sabato 9 marzo è stata in particolare una giornata indimenticabile per Louis Lynagh. Il maggiore dei due fratelli ha infatti debuttato in campo internazionale con la maglia dell’Italia, il paese di sua mamma e in cui è nato nel 2000. Esordio che non poteva essere migliore: di fronte ai suoi genitori seduti all’Olimpico, ha segnato la seconda meta degli Azzurri e contribuito alla vittoria della squadra, dopo ben 11 anni che non vinceva in casa.

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Tra Italia e Australia, il weekend “davvero speciale” di Michael Lynagh

Come ha scherzato lo stesso Louis a fine partita: “Una meta e vittoria all’esordio, adesso posso anche ritirarmi”. Davvero una giornata fantastica anche per suo padre Michael che a questo proposito ha raccontato a Planet Rugby: “Un amico mi ha scritto in serata per dirmi: Nei tuoi sogni più assurdi, quando sei andato a giocare a Treviso nel 1991, avresti mai immaginato di essere seduto a Roma a guardare tuo figlio giocare per l’Italia?”

“È stata sicuramente un’occasione straordinaria e, considerando quello che Tom ha fatto a Brisbane, è stato un giorno davvero speciale per tutta la famiglia”.

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Infatti, prima di uscire per andare all’Olimpico, Michael si era collegato da Roma per seguire in mattinata la partita dei Queensland Reds, il club dove gioca il figlio minore Tom, impegnati alla terza giornata del Super Rugby Pacific contro i Chiefs. E anche lui ha raccolto una grande soddisfazione: partito come numero 10 titolare, ha dato il suo contributo in campo e dalla piazzola (anche lui curiosamente realizzando 5 punti) per la vittoria della squadra australiana, che ha così raggiunto in classifica la rivale neozelandese a quota 10 punti.

Una doppia soddisfazione non solo per Michael Lynagh, ma anche per i due movimenti rugbistici in Italia e Australia. Gli Azzurri non vincevano in casa un match del Sei Nazioni da 11 anni (e nel mezzo le soddisfazioni sono state poche); i Wallabies sono appena usciti da una Rugby World Cup disastrosa, da cui stanno ricostruendo un nuovo percorso per tornare ad essere nuovamente competitivi alla prossima, che si terrà proprio nell’Isola dei canguri. E vedere i club australiani nuovamente competitivi nel Super Rugby non può che far sperare bene.

Secondo il campione del Mondo nel 1991, infatti, si tratta di risultati che aiutano entrambi i movimenti: “Solo la vittoria ti dà la giusta convinzione”, ha detto Michael. “Finché non si vince è come se si dicesse: ‘Ce la stiamo giocando ma tanto succederà di nuovo, perderemo’. Invece le squadre forti pensano il contrario. Anche se vanno in svantaggio pensano di poter vincere e anche così ce la fanno”.

“Quindi è stato meraviglioso vedere 70.000 persone festeggiare sabato all’Olimpico e la squadra che si è comportata così bene. In questi anni è stata dura per gli Azzurri, davvero dura. Ma non ho mai dubitato che avrebbero dovuto partecipare al Sei Nazioni. In Italia il sostegno c’è, mentre in altri Paesi a volte un po’ cala”.

“Guardate la partita con la Scozia”, ha aggiunto. “La notizia è stata sulla prima pagina dei giornali principali, la Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport. È una cosa abbastanza significativa. Il Presidente del Consiglio era presente, è stata nello spogliatoio, così come dei ministri erano presenti insieme agli sponsor. Anche i tassisti di Roma sapevano che c’era la partita. Ha catturato l’immaginazione di tutto il Paese”.

Michael si è poi spostato a parlare della sua terra natale: “Spero che quello che stiamo vedendo ora nel rugby australiano siano segnali di ripresa perché l’autunno direi non sia stato grandioso per i Wallabies. Veniamo da un periodo decisamente deludente, con la Coppa del Mondo e tutta la diatriba che è seguita”.

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“Ora c’è un po’ più di ottimismo intorno alle squadre che stanno giocando in campionato, ci sono alcuni giovani giocatori buoni e con Joe Schmidt, insieme a nuovi tecnici e consiglieri, speriamo di iniziare a vedere un po’ di luce”.

Con il tour dei British and Irish Lions in arrivo tra poco più di un anno, Lynagh sa che non c’è tempo da perdere: “Dobbiamo essere competitivi e fare un’ottima prestazione contro i Lions”, ha aggiunto. “E credo che possiamo farlo”.

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