Italia, Tommaso Menoncello: “Con la Francia ci aspettiamo una partita più aperta. Sto lavorando sul gioco al piede”

L’analisi del centro in vista della terza giornata del Sei Nazioni 2024

Italia, Tommaso Menoncello: “Con la Francia ci aspettiamo una partita più aperta. Sto lavorando sul gioco al piede”

Verso la partita contro la Francia. Tommaso Menoncello, uno dei giocatori più rappresentativi dell’Italia in questo Sei Nazioni 2024, è intervenuto nella videoconferenza di inizio settimana con i media, fra cui anche Onrugby. Interpellato su vari argomenti, il centro ha così risposto.

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Italia, Tommaso Menoncello: le sue dichiarazioni

Un primo pensiero sulla partita dell’Aviva Stadium contro l’Irlanda e sul futuro, verso la Francia: “Ci siamo ritrovati ieri – lunedì – e abbiamo visto e analizzato quanto successo. Abbiamo sbagliato tante cose, ma abbiamo visto che c’è stata anche una difesa positiva, pensando al fatto che loro hanno avuto il 65% del possesso palla. Ci siamo opposti per tante fasi senza subire punti, poi è chiaro che senza troppo possesso tutto è diventato più difficile. Abbiamo cercato di prendere le cose positive per voltare pagina e pensare alla Francia”.

Sul 36-0: “Lo zero pesa tanto, ma dobbiamo analizzare come è stata giocata tutta la partita: e allora penso che potesse andare anche peggio, viste anche le ultime due partite al Mondiale che, per certi versi, sono state un po’ simili. Sappiamo che non è stata una prestazione positiva, ovviamente, ma quello che abbiamo messo in campo è stato tanto”.

Una domanda sul suo ruolo in campo e nel gruppo: “Personalmente mi sento in crescita, ma so assolutamente che non sono arrivato. Sto cercando di mettere il focus sulle cose da migliorare per compiere ulteriori step in avanti. Il mio ruolo in campo con Quesada? Mi trovo bene con lui, parliamo tanto in allenamento: è il primo a dirmi quando faccio le cose giuste e quando invece sbaglio”.

Il “destino” nella gara contro la Francia: “Contro di loro ho segnato la mia prima meta internazionale, due anni fa (diventando peraltro il più giovane marcatore della storia del torneo delle Sei Nazioni con i suoi 19 anni e 170 giorni, ndr), ma ora non penso a questo. Ci dobbiamo concentrare sulla prossima partita: voglio e vogliamo lavorare per arrivare al massimo alla partita”

Il punto di vista sulla Francia e sui loro trequarti: “Hanno tante individualità forti e prestanti dal punto di vista fisico. Sappiamo che possono scambiarsi di ruolo, ma siamo qui per studiarli e cercare di metterli in difficoltà. Dove giocherò io? Ancora non lo so, conosceremo la nostra formazione più avanti nella settimana”.

Sulla decisione di Tommaso Allan, di sospendere il suo impegno relativamente all’attività internazionale: “E’ una decisione personale e, come tale va rispettata. In questo momento Tommaso Allana non stava bene ed è legittimo che abbia scelto di stare vicino alla sua famiglia. Un giocatore dev’essere al 100% sia fisicamente sia soprattutto mentalmente per dare il massimo. La presenza costante nei raduni? Fra noi non ne parliamo, ma sappiamo che ci sono tante dinamiche che si creano e non è sempre facile essere al massimo: la nazionale è una cosa bellissima e chiunque non vede l’ora di arrivare qui, ma a volte ci sono situazioni che vanno oltre”.

Le aspettative rispetto alla partita contro la Francia: “Non vogliamo che sia solo un placcare, placcare, placcare. Stiamo analizzando la gara contro l’Irlanda per capire come sfruttare meglio il possesso. Mi immagino una partita più aperta”.

L’evoluzione del gioco del rugby, eppure partite che durano, per tempo effettivo, troppo poco: “Le interruzioni che ci sono sul campo sono causate da falli e da conseguenti azioni di gioco. Non sono perdite di tempo, anzi: da due anni World Rugby è impegnata per far si che il gioco si sviluppi in maniera più continua. In campo a noi non pesa, anzi i ritmi mi paiono molto alti. Quello su cui lavorerei, e su cui hanno già posto l’attenzione, riguarda le fasi statiche”.

L’arrivo e la convocazione di Louis Lynagh in azzurro: “Non lo conoscevo prima di questa convocazione. Si è presentato cercando subito di integrarsi in gruppo. E’ una persona molto solare. Lo conosceremo meglio in questa settimana di allenamenti”.

Sul rapporto col ct Gonzalo Quesada: “In gruppo percepiamo tanta freschezza. Abbiamo un nuovo stile di gioco, non completamente diverso rispetto a quello di prima, ma con degli adattamenti. Gli allenamenti è chiaro che siano diversi rispetto a prima: c’è tanto focus sul gioco al piede e si sta lavorando sulla difesa. Lo stile di gioco mi piace perché mette insieme gioco al piede e gioco alla mano, quest’ultima cosa è un aspetto nella quale abbiamo già dimostrato di essere bravi”.

Infine sulla sua personale evoluzione tecnica: “Sto cercando di lavorare molto sul gioco al piede. E’ un punto fondamentale per mettere pressione alla squadra avversaria: ti fa guadagnare territorio e crea occasione per segnare punti. Non si può rimanere indietro”.

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