Six Nations 2024, verso Irlanda-Italia: il momento dei verdi

Per gli uomini di Andy Farrell una storica e convincente vittoria in Francia, nessun infortunio e qualche ora in più di riposo rispetto agli Azzurri

Six Nations 2024, verso Irlanda-Italia: il momento dei verdi – Ph. S. Pessina

DUBLINO – Se Francia-Irlanda doveva dire chi fra Bleus e men in green non si era ancora ripreso dalla sbornia della coppa del mondo la risposta è stata chiarissima.

L’Irlanda se l’è messa dietro le spalle, la Francia no. Certo, la delusione per quel quarto di finale perso contro gli All Blacks è ancora ben presente nella mente degli irlandesi, però è una grande consolazione ritrovare la propria squadra al vertice europeo alla prima occasione.

La vittoria in Francia è storica. Pochi minuti dopo il fischio finale, mentre i tifosi in verde stavano scegliendo se festeggiare con birra o vino francese nei locali di Marsiglia, i siti specializzati hanno iniziato a dare una dimensione alla vittoria irlandese.

Dal 1972, cioè nell’ultimo mezzo secolo abbondante, questa è stata la quarta vittoria irlandese in Francia. Le altre tre erano state tutte con due soli punti di scarto. Memorabile quella precedente del 2018, col drop di Sexton col cronometro in rosso dopo 40 fasi. Il successo degli uomini di Farrell però va oltre. È il maggior distacco subito dalla Francia in casa negli ultimi 110 anni di 5 o 6 nazioni.

Il nome sulla bocca di tutti è quello di Joe McCarty. L’Irlanda è convinta di aver trovato una seconda linea di livello assoluto, cosa possibile vista la prestazione di venerdì sera, che gli è valsa il titolo di man of the match. McCarty è una specie di predestinato, considerato che la prima convocazione con l’Irlanda la ricevette quando era solo un membro dell’accademia di Leinster. Subito dopo la fine della partita ha regalato la medaglia al fratello minore, affetto da sindrome di Down, uno di quei gesti da libro cuore che garantiranno al numero 4 buona stampa per un bel po’ di tempo.

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La domanda sull’hangover dopo il mondiale aveva accompagnato tutta la settimana prima della partita. Alla fine Farrell si è spazientito. “Si parla di sbornie, eccetera ma i postumi sono per il giorno dopo. Siamo a tre mesi di distanza, sapete? È una bella sbornia se non riesci a superarla in tutto quel periodo”.

L’allenatore dell’Irlanda nel dopo partita ha piuttosto evidenziato gli aspetti che non gli sono piaciuti. “Negli ultimi 10 minuti del primo tempo abbiamo concesso un paio di punizioni evitabili e ci siamo trovati sotto pressione. Succede a questo livello. Abbiamo sfruttato le possibilità che avevamo ma allo stesso tempo ci siamo messi sotto pressione da soli”.

Dal punto di vista dei fondamentali è la mischia ordinata a preoccupare lo staff tecnico dell’Irlanda. Per lunghi tratti è stata in difficoltà contro i chili francesi. Non è la prima volta che accade, anche al mondiale era stato spesso un problema. C’è da star sicuri che Quesada e il suo staff lo sanno bene. Così come sanno bene che tutto il resto funziona fin troppo bene.

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L’Irlanda si è ritrovata nel proprio quartier generale nella serata di lunedì 5 febbraio. Dopo 12 giorni fra ritiro in Portogallo e match a Marsiglia, Farrell aveva concesso al gruppo 48 ore con le rispettive famiglie. Dopo la sfida ci la Francia non era emerso nessun nuovo infortunio. Anzi, Farrell ha qualche speranza di ri-avere a disposizione anche Ringrose, che aveva lasciato il gruppo in settimana per un infortunio alla spalla. Lo si saprà in settimana, anche se le indiscrezioni delle testate irlandesi sono pessimiste.

Damiano Vezzosi

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