Sei Nazioni 2024: i giocatori indosseranno paradenti “intelligenti” per prevenire lesioni alla testa

Come possono dei paradenti aiutare a contrastare le famigerate concussions?

Rugby e problemi da concussion: l'ex-Galles Alix Popham in situazione difficile. PH OnRugby

Sei Nazioni 2024: i giocatori indosseranno paradenti “intelligenti” per prevenire lesioni alla testa. PH OnRugby

L’edizione 2024 del Sei Nazioni è pronta a introdurre un’altra novità. Dopo la decisione di inserire i nomi dei giocatori su tutte le maglie, l’organizzazione del Guinness Six Nations ha comunicato una novità che troverà maggiormente d’accordo i tifosi.

La notizia riguarda l’introduzione di paradenti che possiamo dire “intelligenti”, ovvero dotati della tecnologia Instrumented Mouthguard, da parte dei giocatori di tutte e sei le nazionali partecipanti. L’obiettivo è quello di aiutare a prevenire le purtroppo famose concussions, i traumi e lesioni alla testa.

Leggi anche: Il Sei Nazioni 2024 sarà il primo con il nome dei giocatori su tutte le maglie

Paradenti “intelligenti” contro le concussions: il comunicato che spiega la nuova tecnologia

Ma come possono dei paradenti aiutare a contrastare le concussions? A fornire una spiegazione della nuova tecnologia è lo stesso comunicato del Guinness Six Nations: “La nuova tecnologia verrà incorporata nel protocollo HIA esistente per tutte le competizioni d’élite che inizieranno dall’inizio di gennaio 2024. Nessun aspetto del protocollo HIA verrà rimosso o sostituito, invece l’introduzione di questi paradenti è un’ulteriore salvaguardia per migliorare la protezione dei giocatori”.

“I paradenti intelligenti forniranno avvisi durante il gioco al team medico indipendente a bordo campo. Nel caso in cui un giocatore subisca un evento di accelerazione della testa, lo staff medico riceverà un avviso per poter informare i medici della squadra e gli ufficiali di gara che un giocatore deve essere rimosso per una valutazione HIA1 fuori dal campo”.

La tecnologia relativa ai paradenti strumentati è stata ampiamente sviluppata nelle ultime stagioni grazie al lavoro intrapreso da World Rugby. La loro introduzione nell’edizione di quest’anno è avvenuta attraverso la collaborazione con tutte e sei le federazioni, le leghe, i club e i giocatori. Ciò evidenzia i passi positivi compiuti quando il rugby si unisce a un obiettivo condiviso per sostenere il gioco e i suoi giocatori”, ha concluso il comunicato.

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