Zebre, Stavile: “Dovesse arrivare la chiamata con l’Italia sarei davvero felice”

Il terza linea, campione d’Italia con Rovigo, è pronto al suo primo anno in URC e Challenge Cup

Zebre, Stavile: “Dovesse arrivare la chiamata con l’Italia sarei davvero felice” – ph. Zebre Parma

Il terza linea Bautista Stavile è alla sua prima stagione con le Zebre Parma e si prepara al debutto nell’alto livello del rugby, tra URC e coppe europee. L’italo-argentino è reduce da un’ottima stagione con il Rovigo, club col quale si è laureato Campione d’Italia e MVP della finale scudetto contro Petrarca.

Tanti obiettivi già raggiunti, altri che si potranno raggiungere nell’imminente stagione 2023/24 e altri ancora ne rimangono: è quanto ha dichiarato il classe 1997 ai microfoni dei canali social della società emiliana.

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“Arrivare alle Zebre è una bella opportunità ma anche un obiettivo che volevo cogliere dal primo momento che sono arrivato in Italia. – ha esordito Stavile – Sono felice di essere qui e fiducioso che questa stagione potrà andar bene!”

Il terza linea non ha avuto problemi ad integrarsi con la squadra e lo staff tecnico: “Con gli allenatori per fortuna abbiamo un feedback continuo. Ad ogni allenamento parliamo di cosa poter migliorare a livello personale. Questo mi fa piacere perché se hai degli obiettivi chiari è più facile migliorare. Con Emiliano [Bergamaschi], in particolare, ho un bel rapporto. Essendo argentino, ci trasmette tanti valori che noi abbiamo vissuto nel nostro paese. Sono contento perché mi fa sentire vicino a casa”.

Dopo essersi formato rugbisticamente in Argentina, da due anni Stavile è arrivato in Italia: “Era un’esperienza che volevo fare, essendo i miei nonni italiani. Volevo conoscere la cultura italiana in senso ampio, non soltanto sportiva. Viadana e Rovigo sono state due bellissime esperienze. Ringrazio entrambe le società perché sono stati due anni molto belli, in particolare quest’ultimo che abbiamo vinto lo scudetto. La differenza principale che ho trovato tra rugby italiano e sudamericano è la fisicità: in Italia si gioca molto con gli avanti e in maniera più frontale rispetto a quello sudamericano”.

Caratteristiche del rugby italiano che sembrano ritagliarsi bene al terza linea delle Zebre: “Io sono un giocatore offensivo, mi piace tenere la palla in mano ed essere in tutti i posti. Se dovessi riconoscermi dei punti di forza, direi la velocità e l’attività che provo a esprimere in tutto il campo. Un giocatore che ho seguito in questi ultimi anni è stato Pablo Matera. Adesso un atleta della mia città che mi piace tantissimo è Juan Martín González, terza linea dei Pumas”.

Gli obiettivi sono già tanti per l’imminente stagione 2023/24, ma il classe 1997 ha un sogno nel cassetto: quello di essere chiamato in nazionale maggiore dopo le esperienze con l’Argentina U20, forse anche l’Italia in virtù delle origini dei nonni materni. Ma prima di coronare i sogni Stavile sa di dover andare coi piedi di piombo e, soprattutto, lavorare: “Mi piace andare piano. Voglio prima trovare un posto nei 23 uomini. Io darò sempre il massimo in allenamento e in partita. Poi, ovviamente, se dovesse arrivare l’opportunità di ricevere una chiamata con la nazionale italiana sarei molto felice e orgoglioso”.

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