Le due squadre provano a seppellire i problemi per 80 minuti e dedicarsi al rugby giocato
Squadre fallite, consiglieri federali sotto inchiesta per minacce e insulti sessisti, minacce di scioperi e soldi che non ci sono. Tutto sotto il tappeto per un pomeriggio, si gioca Galles-Inghilterra e staff, giocatori e tifosi proveranno a mettersi alle spalle una delle settimane più difficili della storia del rugby professionistico e concentrarsi su quanto accadrà dentro al catino del Millennium Stadium per gli 80 minuti che mettono di fronte una delle rivalità più accese del Sei Nazioni.
L’orgoglio e la voglia di riscatto del Galles da una parte, la necessità di mostrare subito ulteriori progressi dall’altra, per l’Inghilterra. Sono questi i temi chiave per ognuna delle due squadre che dalle 17:45 si troveranno l’una di fronte all’altra (diretta TV su Sky Sport Arena).
Warren Gatland ha operato molti cambi rispetto alla precedente partita persa nettamente contro la Scozia, riportando nel XV alcuni senatori come Alun Wyn Jones, Justin Tipuric e Taulupe Faletau. La linea verde non è però già tramontata: ecco tra i trequarti l’esordio di Mason Grady, potente alfiere classe 2002, in coppia con il coetaneo Joe Hawkins e la conferma di Christ Tshiunza in terza linea.
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Fiducia a numero 10 a Owen Williams, che alla soglia dei 31 anni potrà vincere il suo quinto cap, per la prima volta da apertura titolare. Carriera funestata dagli infortuni, la sua: giovane promettente che ha giocato in Galles e Inghilterra, è andato poi a fare un’esperienza in Giappone ed è tornato per giocare nei Worcester Warriors, salvo poi vederli fallire, rimanere senza contratto e approdare a stagione iniziata agli Ospreys. Con la franchigia gallese ha giocato solo 6 gare, di cui 5 da titolare, ma con l’impressionante ruolino del 100% di vittorie con lui in campo dal primo minuto.
Sembra evidente che Gatland stia lavorando per dare opportunità a diversi giocatori di mettersi in mostra, alternando al tempo stesso i più esperti in modo da mettere in campo una formazione al tempo stesso solida e sperimentale. La difficoltà per lui sarà raggiungere risultati immediati, ma è sempre dura scommettere contro l’orgoglio del Galles tra le mura del Millennium.
L’Inghilterra, tuttavia, sembra semplicemente averne di più. Buona ma non eccellente la prestazione contro l’Italia, questa squadra ha comunque le carte in regola per avere la meglio contro questi Dragoni. Se il XV della Rosa continuerà certamente a calciare molto, ci si attende un approccio più concreto e basato sul possesso quando la squadra arriverà nella zona punti, mentre contro l’Italia aveva spesso utilizzato il piede dietro la linea difensiva.
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In generale, è proprio la fase di finalizzazione quella che l’Inghilterra è chiamata a migliorare rapidamente. Fino ad ora ha segnato 8 mete, un buon bottino, ma togliendo quelle arrivate dal drive da rimessa laterale contro gli Azzurri rimangono marcature sì pregevoli, ma arrivate al termine di lunghe e faticose sequenze di gioco.
Sarà la sfida numero 139 fra le due squadre. Fin qui siamo 66-60 per l’Inghilterra, con 12 pareggi. A Cardiff, però, l’Inghilterra non vince dal 2017: è l’occasione per invertire la tendenza.
Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Josh Adams, 13 Mason Grady, 12 Joe Hawkins, 11 Louis Rees-Zammit, 10 Owen Williams, 9 Tomos Williams, 8 Taulupe Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 Christ Tshiunza, 5 Alun Wyn Jones, 4 Adam Beard, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens (C), 1 Gareth Thomas
A disposizione: 16 Bradley Roberts, 17 Rhys Carrè, 18 Dillon Lewis, 19 Dafydd Jenkins, 20 Tommy Reffell, 21 Kieran Hardy, 22 Dan Biggar, Nick Tompkins
Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Max Malins, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Anthony Watson, 10 Owen Farrell (C), 9 Jack van Poortvliet, 8 Alex Dombrandt, 7 Jack Willis, 6 Lewis Ludlam, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Jack Walker, 17 Mako Vunipola, 18 Dan Cole, 19 Courtney Lawes, 20 Ben Curry, 21 Alex Mitchell, 22 Marcus Smith, 23 Henry Arundell
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