Galles-All Blacks: storia di una rivalità e di un’epica risposta alla Haka

Tra i numerosi episodi che testimoniano l’antagonismo tra le due squadre quello del 2008 resterà nella storia del rugby

ph. sebastiano pessina

L’ex capitano e allenatore del Galles Clive Rowlands una volta ha dichiarato: “La cosa più bella che un rugbista  gallese possa fare è giocare contro gli All Blacks”.

Una rivalità quella tra Galles e All Blacks che risale alla notte dei tempi, basti pensare che una delle uniche tre vittorie dei dragoni risale alla prima sfida in assoluto, giocata nel 1903 all’Arms Park di Cardiff, quando il Galles vinse per 3-0 sugli Originals la prima nazionale neozelandese ad effettuare un tour nel Vecchio Continente.

Davanti a 47.000 spettatori i padroni di casa seppero infliggere l’unica sconfitta di un tour che vide i Tuttineri battere Scozia, Inghilterra, Irlanda e Francia nelle altre quattro partite giocate.

Nei successivi 35 incontri i gallesi sono riusciti a ripetere l’impresa solo nella terza e quarta sfida che risalgono però ai lontani 1935 e 1953. Da quel momento in poi solo vittorie dei Kiwi, 17 delle quali in casa dei rivali.

– Leggi anche: “Quando il giorno dopo la partita ti fa male tutto, impari ad amare quel dolore”

Sono numerosi anche gli episodi che testimoniano l’accesa rivalità tra le due squadre con tanto di provocazioni e piccoli e grandi dispetti. Da una mascella rotta ai tempi di Colin Meads (anno 1969) a 30 punti di sutura in quelli di JPR Williams (1978) alla Haha eseguita in spogliatoio (2006).

Ma il più famoso è senz’altro quello del 2008 quando Ryan Jones e compagni, una vota terminata la Haka (Kapa o Pango naturalmente) anziché girare le spalle e andare a schierarsi per il calcio d’inizio mantennero la loro posizione in risposta alla sfida lanciata dagli All Blacks che dal canto loro fecero lo stesso.

In un Millenium stadio infuocato, con i tifosi che avevano già coperto la Haka con i loro cori, i giocatori di entrambe le squadre rimasero immobili per oltre un minuto a guardarsi negli occhi – come in un duello da far west – nonostante le esortazioni prima e i richiami poi dell’arbitro Jonathan Kaplan per cercare di dare il via al match.

Una situazione di stallo assoluto tra i giocatori, di esaltazione totale tra gli spettatori consapevoli di vivere un momento sportivo incredibile e forse irripetibile.

Galles-All Blacks 2008: l’epica risposta di Jones e compagni Haka dei neozelandesi

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