La federazione vicecampione del mondo pensa alla Rugby World Cup 2023 ma anche a quella del 2027
Dopo la vittoria della serie contro l’Australia, arrivata per 2-1 in rimonta, in trasferta, nell’Inghilterra che si prepara ad affrontare la stagione pre Rugby World Cup 2023 sembra essere tornato un po’ di sereno, soprattutto intorno alla figura di Eddie Jones.
Il tecnico, in seguito alla sconfitta in gara -1 contro i Wallabies, era stato duramente attaccato, con parte dell’opinione pubblica che si era addirittura interrogata sulla possibilità di un esonero lampo, a causa di un gioco che non soddisfacesse i giocatori e che avesse “un’identità old style e poco chiara”.
A tal proposito però è intervenuta la Federazione Inglese che, per bocca del suo CEO, Bill Sweeney, ha chiarito la posizione del capoallenatore della nazionale: “Con Eddie Jones l’idea è di arrivare uniti sino al 2023. Sappiamo che ci sono delle cose da migliorare sulle quali stiamo lavorando con lui e con il suo staff, ma per fortuna le valutazioni non sono mai avvenute in maniera frettolosa anzi, sono sempre state molto ponderate. C’è un dato importante: la sua percentuale di vittorie contro le formazioni dell’Emisfero Sud, un totale dell’82%, in particolare 25 partite disputate contro le squadre di Tier 1 dell’Emisfero Sud e 20 vittorie”.
“Pensando alla Coppa del Mondo, dove mediamente per arrivare fino in fondo bisogna affrontare almeno due o tre volte queste squadre, il dato ci lascia ben sperare”.
Ma non è tutto perché, dopo aver di fatto confermato Eddie Jones, Bill Sweeney si è proiettato sul quadriennio che porterà alla Rugby World Cup 2027. Il CEO della RFU, stuzzicato dalla stampa inglese, non si è nascosto, su un nome che stuzzica i palati degli appassionati d’oltremanica, ossia quello di Andy Farrell, l’attuale ct dell’Irlanda che è stata capace di mandare gambe all’aria gli All Blacks.
“Ha superato un periodo difficile insieme al suo staff e ora sta andando davvero bene. E’ molto apprezzato, ma sappiamo anche che ha un contratto con l’Irlanda sino alla Rugby World Cup 2023. Lui rientra nelle possibili opzioni, all’interno di un ventaglio di scelte che vuol mettere un allenatore inglese sulla panchina dell’Inghilterra”.
“A tutto questo però stiamo aggiungendo delle domande, come: ci sono profili pronti ad allenare l’Inghilterra e a portarla a vincere? Che struttura gli metteremo intorno e di cosa hanno bisogno? Che staff chiedono o portano?”
“Tutte domande che necessitano di risposte, anche perchè fare l’allenatore non è più solo puro coaching, ma anche comunicazione e leadership: quindi dobbiamo valutare diverse cose, a partire dalla gestione interna della Federazione, che deve fornire al tecnico che poi sarà scelto le condizioni migliori per lavorare e portare risultati”.
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