Inghilterra: La rivoluzione della Premiership

La RFU ha deciso degli importanti cambiamenti che riguarderanno le prossime stagioni del massimo campionato inglese

Premiership Rugby 2020/2021

La rivoluzione della Premiership inglese

Il Consiglio della Rugby Football Union (RFU) ha deliberato una serie di cambiamenti strutturali del massimo campionato inglese, la Premiership, che andranno di conseguenza ad impattare su tutto il movimento rugbistico inglese. Le decisioni principali – e quelle che saltano più all’occhio – sono l’allargamento del campionato a 14 squadre e il blocco delle retrocessioni dal 2022 al 2024, al fine di «migliorare la stabilità finanziaria e la sostenibilità del rugby professionistico», come fa sapere la RFU.

A cascata, queste due modifiche sostanziali vanno poi a costruire tutta una serie di cambiamenti, alcuni previsti nell’immediato, altri programmati per il 2024:

Come detto, al termine della stagione 2021/2022 la Premiership verrà allargata a 14 squadre, e da quel momento non sarà più possibile essere promossi nella massima serie inglese fino al termine della stagione 2023/2024, quando sarà previsto uno spareggio tra l’ultima classificata e la vincitrice del Championship, a patto che quest’ultima rispetti gli standard minimi richiesti dalla lega. Da quel momento, le promozioni e le retrocessioni saranno ripristinate, con la vincitrice della seconda serie che tornerà a sostituire annualmente l’ultima della Premiership.

I suddetti standard minimi per essere promossi riguardano la sostenibilità finanziaria, la governance, la salute dei giocatori, le strutture e il rispetto delle norme mediche. La mancanza di promozioni e retrocessioni in questo frangente di tempo permetterà ai club già presenti in Premiership di acquisire stabilità e garantirà maggiore supporto nella transizione da una serie all’altra ai club promossi nel 2022.

Inoltre, c’è intenzione di introdurre dal 2024 un sistema che riguarda l’utilizzo dei England Qualified Players (EQP), ovvero i giocatori convocabili dall’Inghilterra. In base a questo sistema ogni club di Premiership dovrà schierare almeno 15 EQP in ogni lista gara. Per arrivare a stabilire un regolamento che veicoli l’utilizzo dei giocatori in questo senso ci vorrà però del tempo, poiché i dettagli saranno concordati con un nuovo Professional Game Agreeement (PGA), un accordo che – attualmente – sancisce la partnership tra la RFU e la Premiership inglese fino al luglio del 2024. Proprio in base a questo impegno reciproco, il termine della stagione 2022/2023 verrà anticipato in modo da agevolare la nazionale inglese nella preparazione del mondiale di Francia.

Il presidente della RFU, Jeff Blackett, ha spiegato le motivazione di queste decisioni e risposto alle critiche di chi sostiene che questa scelta andrà ad isolare la Premiership dal resto del rugby inglese: «Il Consiglio ha attentamente pensato a come garantire supporto alle squadre vincenti dell’Inghilterra che generano entrate per supportare il gioco a tutti i livelli, mantenendo l’integrità delle future strutture dei campionati. I cambiamenti andranno a beneficio del rugby inglese mentre ci riprendiamo dagli effetti della pandemia. Questo non significa isolare la Premiership, come qualcuno ha detto: in tre delle quattro stagioni coperte da questo accordo (2022, 2024 col barrage e 2025, n.d.r.) i club di Championship avranno l’opportunità di essere promossi. Il Consiglio ha il controllo di ciò che succederà in futuro e si impegna a mantenere l’integrità della struttura della lega, assicurando che l’accesso alla Premiership sarà mantenuto in futuro».

Si tratta, quindi, di una soluzione temporanea, dopodiché – stando a quanto dice Blackett – il sistema attuale verrà ripristinato e con esso la possibilità di essere promossi o retrocessi. Soltanto il tempo potrà dire se questa è stata o no la scelta giusta.

Francesco Palma

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