Calendario internazionale: le precisazioni di Bernard Laporte, vicepresidente di World Rugby

Il dirigente francese fa il punto sui Test Match di novembre, il rugby di club e la situazione finanziaria delle Federazioni

Ph. AFP / STEPHANE DE SAKUTIN

L’ufficializzazione del rinvio dei Test Match di luglio 2020 ha scatenato all’interno del mondo rugbistico una serie di ipotesi e reazioni a catena, non indifferenti. Da stamattina infatti, secondo quanto riportato dai media inglesi e anche da Onrugby, sarebbe al vaglio l’idea di uniformare il calendario internazionale in vista delle prossime stagioni.

Una notizia che ovviamente ha suscitato ulteriori commenti e sul quale è voluto intervenire anche il neo vicepresidente di World Rugby Bernard Laporte chiarendo alcune cose. Andiamo di seguito a vedere quali sono gli aspetti citati.

Test Match di luglio e Test Match di novembre
“Sapevamo che sarebbero stati cancellati – ammette all’agenzia AFP, prendendo come esempio quello della nazionale francese – ci sono stati come l’Argentina che hanno chiuso i loro confini sino a settembre e questo ha impedito ovviamente il tutto”.

“Ci sarà attendere, ma ora la nostra attenzione, il nostro punto interrogativo diventa la finestra fra ottobre e novembre: saremo in grado mandare le squadre dell’Emisfero Nord nell’emisfero Sud e viceversa? Lo sapremo realisticamente a metà giugno ma al momento questa possibilità sembra compromessa”.

Tutela delle Federazioni dell’Emisfero Sud: e il rugby di club in Europa?
“Non vogliamo abbandonare le nazioni dell’Emisfero Sud, anche se questo andrà con dispiacere a toccare i club dell’Emisfero Nord.
Capisco che tutti stiano cercando di imporre le loro linee all’interno del calendario – dichiarazione che fa riferimento alla volontà dell’EPCR di concludere la stagione 2019-2020 tra il 16 e il 17 ottobre a Marsiglia con le finali di Challenge e Champions Cup – ma non possiamo lasciare morire le Federazioni. Non possiamo dire di no all’Emisfero Sud, perchè in programma vi sono delle gare di club”.

“Dobbiamo aiutare chi si trova in difficoltà economica – conclude – qualora invece ci impedissero di muoverci, si aprirebbero scenari differenti. Capisco le esigenze e la volontà dei club di giocare le competizioni a loro riservate, ma va trovato un terreno comune. A fine giugno prenderemo una decisione”.

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