Mete o Touchdown: rugby e football americano si stanno avvicinando?

Gli sport ovali potrebbero uniformare per certi aspetti il sistema realizzativo

maul inghilterra italia sei nazioni 2019

ph. Sebastiano Pessina

Negli ultimi giorni ha fatto discutere e non poco la modifica delle regole introdotta da World Rugby circa la mancata possibilità, da oggi in poi, di segnare una meta schiacciando l’ovale alla base del palo.

Un cambiamento, questo, che non si pensava potesse scatenare molto clamore, anche perchè quel tipo di realizzazioni sono abbastanza inusuali nel corso di una partita e di una intera stagione rugbystica, e invece.

I fans ovali si sono scatenati sui social commentando la notizia sollevando anche il dubbio che questo possa essere il preludio ad un avvicinamento al football americano, ma cerchiamo di capire al meglio le cose.

Le differenze
Nel rugby per vedersi accordata una marcatura dal direttore di gara è necessario, una volta entrati nell’area di meta, andare a schiacciare (o a “mettere pressione) il pallone per terra. Cosa che invece non si verifica nel football dove, dopo aver ricevuto un passaggio – con le mani – in avanti da parte di un compagno, basta entrare nella “Endzone” per ottenere un touchdown; senza bisogno di ulteriori azioni aggiuntive.

Una possibile similitudine futura
Proprio su questo “ultimo dettaglio” qualcuno si è concentrato parlando di maul. Spesso capita infatti che la forza di un drive (o carrettino, che dir si voglia) porti una squadra a entrare di prepotenza nell’area di meta avversaria senza però riuscire a marcare per via dell’impossibilità di schiacciare successivamente l’ovale a terra generando confusione, attesa e nella quasi totalità dei casi un intervento del TMO, poche volte risolutivo peraltro.

Concedere quindi una segnatura “rapida”, senza bisogno di richiami o sanzioni, conciliaboli arbitrali e mete tecniche potrebbe diventare un’idea, che andrebbe a soddisfare anche la voglia degli organizzatori e dei fans di avere un gioco meno spezzettato.

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