Sei Nazioni 2020: I volti nuovi della Francia di Fabien Galthié

La prima lista di convocati diramata dal tecnico transalpino annuncia un rinnovamento profondo, con tanti giocatori non così noti al grande pubblico

ph. Sebastiano Pessina

Jean-Baptiste Gros, Anthony Etrillard, Mohamed Haouas, Boris Palu, Cyril Cazeaux, Kilian Geraci, Cameron Woki, Dylan Cretin, Alexandre Fischer, Selevasio Tolofua, Maxime Lucu, Louis Carbonel, Arthur Vincent, Julien Hériteau, Gervais Cordin, Lester Etien, Gabriel Ngandebe, Anthony Bouthier, Kylan Hamdaoui.

Chi sono? Sono i 19 esordienti della lista di 42 convocati diramata ieri da Fabien Galthié in vista del Sei Nazioni 2020. Una piccola, grande rivoluzione per la Francia, un vero e proprio nuovo inizio per una formazione che si mette in cammino verso un obiettivo lontano, ma già presente sullo sfondo delle decisioni di oggi: la Rugby World Cup 2023 che si giocherà sul suolo transalpino.

Non sono solo i volti degli esordienti a sorprendere nel gruppo francese: c’è la fascia di capitano che va a Charles Ollivon, la convocazione di un cronico grande escluso come il terza linea dello Stade Français Sekou Macalou, il ritorno in nazionale di Teddy Thomas. Fra chi invece è rimasto a casa ci sono nomi altrettanto altisonanti: Arthur Iturria, Maxime Médard, Yoann Huget, Camille Lopez, Maxime Machenaud, Wenceslas Lauret, Rabah Slimani.

Il team manager Raphael Ibanez, in conferenza stampa, ci ha tenuto a sottolineare che sono tanti i giocatori ad essere stati personalmente contattati dallo staff tecnico per far parte del gruppo d’élite del rugby francese, fra i 75 e i 100, e che già durante il torneo ci sarà la possibilità di vedere volti diversi rispetto a questa prima convocazione. Ibanez, peraltro, ha anche evidenziato il lavoro dei tecnici nel contattare tutti gli atleti lasciati fuori, in discontinuità con quanto fatto dai predecessori. Una probabile stoccata a Jacques Brunel, che non si preoccupò di informare Mathieu Bastareaud della sua esclusione dal Mondiale prima della diramazione dei convocati, solo qualche mese fa.

Le novità, insomma, ci sono in ogni area, sia dentro che fuori dal campo. Avventuriamoci a conoscere i volti meno noti al grande pubblico internazionale fra i 42 rappresentati del XV de France.

Prime linee

Tre esordienti per la prima linea, uno per ciascuna delle posizioni. A sinistra Jean-Baptiste Gros, del Tolone, è un talento di rara maturità nella mischia ordinata. Ha appena 20 anni ed è uno dei 7 incoronati campione del mondo under 20 inseriti in lista. Nonostante la giovanissima età ha già ottenuto diverse presenze con il suo club, già a partire dalla scorsa stagione.

A tallonatore Anthony Etrillard, compagno proprio di Gros al Tolone, è una delle principali sorprese della selezione. Sarà probabilmente dietro Camille Chat e Julien Marchand nelle gerarchie della squadra, ma ha superato l’altro tolosano Peato Mauvaka, che era presente in Giappone, impressionando lo staff tecnico. Classe 1993, è cresciuto nel Bayonne e quest’anno ha giocato da titolare praticamente tutte le partite dei rossoneri.

Completa il quadro Mohamed Haouas, 25enne del Montpellier salito agli onori delle cronache l’anno scorso per la scazzottata con il compagno di squadra Bismarck du Plessis durante il riscaldamento di una partita. Non è tanto questo il motivo della sua selezione, quanto probabilmente il suo essere un pilone moderno, che oltre a svolgere il suo onesto lavoro è capace di portare palla e di essere molto presente in giro per il campo.

Seconde linee

Oltre all’anziano saggio Bernard Le Roux (unico trentenne della squadra) e ai giganti Willemse e Taofifenua, la seconda linea della nazionale francese si arricchisce di un plotoncino di tre esordienti: Boris Palu, Kilian Geraci e Cyril Cazeaux. Palu è il più atteso dei tre, avendo avuto un fenomenale esordio di stagione nella fila del Racing 92 e avendo in passato fatto parte anche di quell’anticamera alla nazionale maggiore che sono i Barbarians francesi. Classe 1996, Palu può giocare anche in terza linea, è un portatore esplosivo, una risorsa in rimessa laterale e un placcatore duro.

Geraci invece fa parte della golden generation che, dopo aver vinto due volte il mondiale giovanile, sta arrivando ai livelli più alti. Come tantissimi dei nati fra il 1998 e il 2000 ad aver militato in nazionale, è figlio d’arte (Stephane, il padre, è stato terza linea del Grenoble). Con Felix Lambey lungodegente, Geraci è diventato il rosso più noto di Lione, con i suoi due metri a renderlo uno dei bersagli principali della rimessa laterale del club di Top 14.

Cyril Cazeaux viene premiato per il proprio contributo alla grande stagione del Bordeaux: 24 anni, 1 metro e 95, è un giocatore più esperto di quanto la sua età dia a vedere. Rispetto ai colleghi è una seconda linea più classica: un giocatore fisicamente potente, buon portatore ma principalmente adatto al lavoro di sacrifico richiesto dal ruolo. Un perfetto gregario.

Terze linee

Forse non sarà il reparto di terze linea più forte d’Europa, ma il gruppo scelto da Galthié è piuttosto entusiasmante. Gregory Alldritt abbiamo imparato a conoscerlo: un numero 8 fenomenale come portatore del pallone. Charles Ollivon, capitano della selezione, ha giocato un mondiale straripante e sembra pronto a prendersi definitivamente quel posto che gli infortuni nella prima parte della sua carriera gli hanno negato. François Cros è stata un’altra delle tardive scoperte della gestione Brunel, portato in auge dal Tolosa campione di Francia della scorsa stagione.

Con appena un cap a suo nome c’è anche Sekou Macalou, un giocatore di cui si è sempre parlato tanto, ma che in nazionale ha avuto davvero poche possibilità. Ora, sull’onda anche di una prestazione monstre nel fine settimana contro il Tolosa, il flanker dello Stade Français torna ad essere convocato. E’ un giocatore che potenzialmente ha tutto, soprattutto in chiave offensiva: fisicità esplosiva, una velocità impressionante, mani niente male, grande saltatore in rimessa laterale.

Anche nel pacchetto di terza linea ci sono tre esordienti: Cameron Woki, numero 6 del primo titolo under 20 della Francia, oggi titolare di Bordeaux e giocatore dal talento cristallino, capace di raccordare come pochi il reparto degli avanti con quello dei trequarti; il lionese Dylan Cretin, classe 1997, blindside flanker atletico e intelligente, bella corsa e belle letture; il 23enne Selevasio Tolofua, fratello del tallonatore Cristopher e anche lui di stanza a Tolosa, numero 8 dal baricentro basso davvero difficile da fermare sul breve, e con una grande propensione all’offload.

Mediani di mischia

Baptiste Serin ha 25 anni, Antoine Dupont ne ha 23, eppure sembrano in nazionale da una vita. Saranno loro a battagliare per la maglia da titolare con ogni probabilità, ma al loro fianco c’è un giocatore convocato a sorpresa: Maxime Lucu, del Bordeaux capolista in Top 14. La sorpresa sta nel fatto che Lucu fino all’anno scorso giocava in ProD2, a Biarritz.

Cristophe Urios, tecnico del Bordeaux, ha però deciso di credere nel 26enne di Saint-Jean-de-Luz, e lo ha portato alla sua corte, dove si alterna con Yann Lesgorgues nel gestire i match della squadra. Quest’anno è partito titolare 9 volte, partendo invece dalla panchina in 6 occasioni. Lucu ha un ottimo gioco al piede ed è anche un buon piazzatore (a Biarritz era il calciatore designato), ha un passaggio preciso e la capacità di coinvolgere i compagni nel gioco, al contrario di un Dupont magari più accentratore e protagonista.

Mediani di apertura

Galthié ha scelto di portare in nazionale 3 coppie mediane complete: il 9 e il 10 di Bordeaux, di Tolone e di Tolosa. Caso vuole che i tre mediani di apertura in questione siano tre giovani dal talento cristallino, generazionale: ognuno di loro potrebbe essere il numero 10 di una qualsiasi nazionale europea per i prossimi 10 anni.

Romain Ntamack ha 20 anni e ha vinto un Sei Nazioni under 20, un mondiale under 20, un Bouclier de Brennus, ha esordito nel Sei Nazioni dei grandi e ha giocato una Rugby World Cup. Ha già 12 caps con la nazionale maggiore e sembra quasi un veterano rispetto agli altri due: Matthieu Jalibert e Louis Carbonel.

Jalibert è il più vecchio, di anni ne ha ben 21. Ha un cap a suo nome, ma non è un ricordo felice: a 18 anni, nel corso della sua prima partita internazionale, il legamento crociato fece crack. Quel crociato lo ha già rotto una seconda volta, ma in questa stagione sembra tornato ancora più forte, portando Bordeaux in cima alla classifica grazie alla sua classe. E’ molto rapido, ha grandi step, è fantasioso, gran calciatore. E’ un catalizzatore di gioco: quando è in campo tutto passa da lui.

Carbonel è il numero 10 della nazionale giovanile due volte campione del mondo. Già dallo scorso anno prima scelta all’apertura del Tolone, confermato quest’anno che i rouge-et-noirs stanno andando molto meglio. Grazie anche alla sua frizzantezza offensiva.

Centri

Gael Fickou e Virimi Vakatawa sono le certezze, Julien Heriteau e Arthur Vincent le novità. Heriteau viene dal Tolone, dove è passato quest’anno dopo due stagioni ad Agen. Ha 24 anni, è principalmente un secondo centro, ma spesso si disimpegna anche come 12. Ha segnato 4 mete in 9 partite in Top 14 quest’anno, E’ un numero 13 di corsa, bravo a leggere i giusti angoli e le giuste traiettorie per fare male alle difesa grazie anche a una buona qualità negli appoggi.

Arthur Vincent è un 1999, anche lui fra i 7 campioni del mondo under 20 convocati. Gioca a Montpellier, dove è cresciuto fin dal 2012. Gioca prevalentemente primo centro ed è un giocatore che non eccelle in nessun aspetto, ma che offre il pacchetto completo: è un discreto distributore, è rapido, si fa valere nelle situazioni di contatto ed è un ottimo interprete della fase difensiva.

Ali

Il clermontois Damien Penaud è la grande conferma nel ruolo, mentre Teddy Thomas ritorna a far parte della nazionale grazie a un inizio di stagione di grandissimo spessore offensivo. Un nome abbastanza noto è quello del giocatore di La Rochelle Vincent Rattez (27 anni, 3 caps), estremo/ala dalle grandissime capacità di contrattacco e finalizzazione. Ha step e appoggi da giocatore di rugby league, le movenze di un funambolo del Sevens: un attaccante sontuoso, un solista adatto all’acuto finale.

Gli esordienti sono: Gabriel Ngandebe, rapidissima ala classe 1997 del Montpellier, altro velocissimo finalizzatore ma più esplosivo di Rattez; Gervais Cordin, altro grande contrattante dal fisico compatto capace di mettere a sedere il difensore con dei cambi di direzione fulminei, 21enne del Tolone proveniente da Grenoble; Lester Etien dello Stade Français, 24 anni, giocatore più possente degli altri ma parimenti dotato di grandi qualità offensive.

Estremi 

Ramos del Tolosa è un volto già noto, con 9 caps conquistati a partire dallo scorso Sei Nazioni. Insieme a lui ci sono due esordienti: uno è Kylan Hamdaoui, talento emerso nello Stade Français nella scorsa stagione che abbina una grande facilità di corsa a delle caratteristiche elusive molto efficaci per quanto romanticamente demodé dal punto di vista estetico; l’altro è il sorprendente Anthony Bouthier, altro ragazzo che solo lo scorso anno giocava in ProD2, a Vannes, premiato da Midi Olympique come miglior giocatore della seconda divisione francese.

Rispetto ai colleghi Bouthier è un 15 di impatto fisico, abbinato a un’ampia falcata che in progressione diventa difficile da fermare. Un estremo à la Scott Spedding, per fare un esempio inerente alla Francia dei tempi recenti. Quest’anno si è preso la maglia numero 15 del Montpellier, e anche la responsabilità occasionale di calciare tra i pali: in 14 partite da titolare ha messo insieme 6 mete, 4 punizioni e 5 trasformazioni.

Lorenzo Calamai

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