Sei Nazioni 2020: I volti nuovi della Francia di Fabien Galthié

La prima lista di convocati diramata dal tecnico transalpino annuncia un rinnovamento profondo, con tanti giocatori non così noti al grande pubblico

COMMENTI DEI LETTORI
  1. giomarch 9 Gennaio 2020, 09:32

    Con molte nazionali che si trovano a ricostruire nel post mondiale i ranocchioni partono da una base di giovani già affermati e tra i migliori al mondo. La vedo dura per eddie jones nel prossimo futuro.
    Spiace che da noi per veder giocare ventenni in nazionale bisogna veder quasi video vintage su youtube, a mio parere un occhiata a Rizzi e Garbisi la si potrebbe dare, almeno in ritiro, Allan e Canna si sa già quanto possono dare e i loro limiti sono noti. Idem per molti altri.

    • try 9 Gennaio 2020, 10:40

      il fatto è che i loro ventenni giocano titolari nei loro club e guarda caso sono club in testa alla classifica o quasi.
      Rizzi è frizzante e spregiudicato, ma deve crescere in calcio, senso tatico e testa. Garbisi invece è potenzialmente uno forte. Chi lo segue di più può dirci come sta giocando a Padova?

      • mikwave 9 Gennaio 2020, 12:07

        La grande differenza tra i ragazzi francesi e quelli italiani è proprio il livello di rugby che praticano usciti dal percorso giovanile .
        In Francia come in inghilterra i ragazzi capaci hanno tante squadre di alto livello per potersi mettere in gioco, dimostrare il proprio valore e soprattutto acquisire quella necessaria tranquillità e serenità di stare in campo ad alto livello.
        In italia questo NON succede per il basso livello del Top 12 se confrontato ad un Top 14, e dal fatto che ci sono solo due franchigie che possono fare loro esperienza internazionale .
        Quindi pochi sono gli sbocchi possibili per i giovani italiani.
        In ruoli poi dove la competenza tecnica deve essere alta , tipo il mediano di mischia , l’apertura , l’estremo ecc se questi ragazzi non trovano spazio è logico che non riescano a crescere e migliorare , ed a aumentare il gap con i loro pari età stranieri .
        Rizzi per esempio mi domando come faccia a crescere se non gioca e quando gioca lo fa per pochi minuti . È logico che in queste condizioni per uno che fa il 10 ha difficoltà a acquisire la padronanza del campo , in altre parole la consistenza che acquisisci se hai continuità di gioco anche se sbagli.
        Se ben ricordo Rizzi , è sempre stato bravo nel movimento nel gioco al piede e sicuramente la testa non era un problema durante i periodi giovanili e quindi era un giocatore consistente.
        Adesso sicuramente avrà arrugginito certe capacità a forza di non giocare .

        Garbisi è sicuramente molto bravo e sta facendo molto bene al Petrarca e penso che anche lui potrà essere una risorsa per la nazionale .
        Ma dovrà poter giocare ad alto livello e con costanza.

        Il rugby italiano ha bisogno di credere nei giovani perché questi ci sono e questo dato è confermato dai buoni risultati che le under 20 e 18 fanno da un po’ di anno con costanza .
        Ma in Francia osano ( è vero che vanno più sul sicuro per l’ esperienza che questi fanno in Top 14 o Pro D 2), noi no o lo facciamo con una timidezza esagerata .
        Comunque conforta riconoscere che dopo anni , l’Italia del rugby ha molti più giovani capaci, spetterà a tutto il movimento e non solo alla sola Fir farli crescere in contesti più competitivi

        • try 9 Gennaio 2020, 12:16

          hai perfettamnto ragione. Serve assolutamente un camponato italiano con 8, massimo 10 squadre più le 2 franchigie celtiche!! Così Rizzi gioca e non fa tribuna costantemente. Cosi come trussardi e altri ragazzi.
          Il livello del camnpionato aumenterebbe. Ne gioverebbero tutti.
          Se vuoi per le celtiche vanno messi dei paletti, tipo massimo 1/2 stranieri e un minimo (5/6/7?) di giocatori U23.

          • LiukMarc 9 Gennaio 2020, 12:25

            Si ma il livello di questo Top8 dovrebbe essere (almeno) quello del ProD2, se no siamo punto e da capo.
            O si facesse più turnover verso i giovani, in effetti Rizzi (cosi come Trussardi) sta giocando pochissimo, e magari rischiare un po’ di più non farebbe male (visti i risultati comunque). Vale a Treviso come a Parma (dove però in prima linea i giovani li mettono).
            Ci fosse una selezione italiana in Challenge (niente contro il Calvisano che sul campo ha fatto vedere anche cose oltre i propri limiti) magari sarebbe un’altra buona palestra per i giovani, però mancherebbe l’amalgama di squadra. Insomma, va trovata una soluzione in fretta o rischiamo di perdere un’altra infornata di ragazzi.

          • pippuzzo 9 Gennaio 2020, 13:05

            In Scozia da quest’anno hanno istituito un campionato a sei. Il Super Six mi sembra si chiami. Pare paghino molto poco… di fatto c’è un sistema simile a quello dei permit all’in giù con giocatori delle franchigie assegnati alle varie squadre di super six. Niente retrocessioni per 5 anni.

  2. Mr Ian 9 Gennaio 2020, 09:41

    A Galthiè va riconosciuto il merito di aver creduto e scommesso sulle prestazioni dei singoli piuttosto che sui i nomi o club di provenienza. Chi segue il top14 sa che questi “debuttanti” sono tutti giocatori che almeno da un paio di stagioni sono sulla cresta dell onda nei propri club. Partendo da Haouas, che con i suoi 125 kg garantisce gran peso in mischia chiusa; oppure Geraci che l anno scorso a Grenoble è uno dei pochi che si è salvato, infatti Mignoni se l è portato subito a Lione. Ancora c’è Woki e Macalou già da diverso tempo sugli scudi nonostante la giovane età, mi riferisco a Woki.
    Dietro, Thomas domenica ha dimostrato a Raka che lui vale la convocazione, in occasione della prima meta ha letteralmente lasciato sul posto l ala di Clermont con una finta fulminea.
    Interessante sarà la scelta dell apertura titolare, dove molto dipenderà da dove si vorrà far giocare ‘Ntamack.
    Cmq in queste convocazioni sono stati premiati i club che meglio hanno lavorato con il settore giovanile negli anni, tra questi La Rochelle, Bordeaux che con Brunel iniziò due anni fa la rivoluzione dei giovani; e per finire con quello che secondo me è uno dei migliori vivai francesi, il Massy che l anno scorso in prod2 era il club con il budget più piccolo di tutti e che è retrocesso in fed1. Etien viene proprio da li, e negli anni c’è ne sono stati diversi di nazionali, uno tra tutti Bastareud. Il Massy proprio con lo Stade Francais ha instaurato un rapporto di collaborazione per il passaggio dei migliori giocatori al club parigino più blasonato.
    Per Galthiè trovare l amalgama subito non sarà facile, però diciamo che con un guru della difesa come Edwards, si possono buttare le basi per costruire qualcosa di veramente ambizioso.

    • LiukMarc 9 Gennaio 2020, 10:34

      Sicuramente puntano al 2023, con magari togliersi qualche bella soddisfazione strada facendo (e come dicevo ieri, con le situazioni attuali delle altre nazionali post mondiale, secondo me possono partire già da ora. Certo, poi sul campo può cambiare tutto, ma li vedo più che semplice “mina vagante”).

  3. LiukMarc 9 Gennaio 2020, 10:31

    Bell’articolo, sicuramente da una visione più completa di chi è chi (per chi non li conosce o non segue il Top14). Per me due nomi su tutti da tenere d’occhio, Macalou (troppo spesso “passato” dalla gestione Brunel, ma potenziale da titolare ovunque), e Jalibert. Per me pre-infortunio era più forte di Ntamack e Carbonel (a pari età ovviamente), ma è stato cosi falcidiato dalla sfortuna che metà basta. Considerando che Ntamack (che credo parta davanti, fosse solo per l’esperienza internazionale) può giocare tranquillamente a 12, sai mai che…
    Sinceramente mi aspettavo un 9 più di esperienza al posto di Lucu, tipo Machenaud, ma credo che la Francia abbia abbastanza profondità per fare un 23 diverso a partita.

    • mistral 9 Gennaio 2020, 15:32

      …Serin e Dupont sono al momento il meglio (e le due scelte sono anche in funzione del 10, due cerniere intercambiabili dello stesso club), la non-scelta di Machenaud (la cui bravura non si discute) è secondo me dovuta all’obiettivo RWC 2023, e nel voler fra crescere far crescere i giovani (Machenaud é un ’88) … Lucu (se lo leggi in francese) ha la “fortuna ” essere al posto giusto nel momento giusto! 🙂

  4. aries 9 Gennaio 2020, 22:31

    Ma il nostro decennio invece quando arriva?! No perché me sto a fa’ vecchio, vorrei essere ancora in grado di intendere e volere in quei giorni e essere in grado di seguire una partita senza che i nipoti mi spieghino cosa sta succedendo…

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