Slow Motion #56: follie a Bayonne

Con due giocate pazzesche in una manciata di secondi, i baschi hanno messo segno la meta della settimana contro Agen

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ph. pagina Facebook Bayonne

Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.

In Francia tutto prosegue secondo la logica di questo primo mese di campionato. Il Lione fa sei su sei si conferma in testa alla classifica, dopo aver battuto nel big match il Bordeaux; Tolosa continua a perdere, lo Stade Francais è al collasso e le neopromosse si fanno valere come non mai negli ultimi tempi. Il Brive, per l’appunto, ha battuto i campioni in carica 23-9 senza colpo ferire, ma a sorprendere più di tutti è ancora una volta il Bayonne.

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I baschi hanno vinto la quarta partita su sei in campionato, la seconda in trasferta, e lo hanno fatto su uno dei campi più ostici e difficili dell’intera lega, ad Agen. Con un primo tempo sontuoso in attacco, chiuso sul 10-29, la squadra allenata da Yannick Bru ha potuto resistere al ritorno dei padroni di casa nella ripresa e conquistare un’altra vittoria fondamentale in un periodo di grande confusione nel Top 14, dove tante squadre sentono la mancanza dei propri uomini migliori impegnati nella Rugby World Cup 2019.

Prescindendo da quest’ultima partita, i bayonnais stanno sfruttando al meglio questo periodo in cui le gerarchie del campionato si sono ribaltate, e si stanno mettendo in mostra anche per una proposta di gioco interessante e in generale per come i giocatori interpretano le partite, cercando sempre delle giocate non banali. E dopo aver già rubato con qualche meta notevole nelle giornate iniziali, il Bayonne si è definitivamente superato ad Agen con un’azione diventata virale sul web nonostante la presenza più che invadente della Rugby World Cup 2019. Per noi è stata la meta più bella del weekend.

Dopo un break nella difesa dell’Agen, il Bayonne si ritrova a giocare dentro i 22 della squadra di casa. La difesa agenois non si è ancora risistemata al meglio, per cui il mediano di mischia Michael Ruru decide di battere sul ferro finché è caldo e tiene alto il ritmo servendo Mat Luamanu (ex Benetton), che si era proposto per un passaggio all’altezza.

Nonostante avesse dei giocatori leggeri di fronte a sé, il neozelandese non riesce a fare strada con l’incursione verticale, ma ha comunque la lucidità di girarsi su stesso e di far continuare l’azione con un offload a una mano per l’apertura Barthélémy. Il passaggio ricevuto però è lento e rallenta il flusso del gioco, permettendo a Benito Masilevu di avventarsi sul numero 10 per braccarlo.

Barthélémy deve pensare e agire piuttosto in fretta, ma l’istinto gli permette di uscire da una situazione complicata nel modo più spettacolare possibile. Sotto pressione, l’apertura si inventa un sotto mano no look a cui riesce a dare anche una forza notevole, visto che scavalca il primo centro e finisce nelle mani del numero 13, Alofa Alofa.

Il samoano a sua volta sa di non avere il tempo per controllare l’ovale e, se possibile, deve agire ancora più rapidamente di Barthélémy, che aveva già compiuto un mezzo miracolo. Alofa, senza pensarci due volte, anticipa il difensore con un passaggio sotto le gambe (l’equivalente del tweener nel tennis, potremmo dire) alla cieca per Sean Jack Robinson. È meta, dopo un intermezzo folle di una manciata di secondi: da rivedere più che mai in Slow Motion.

Daniele Pansardi

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