Test Match: l’Italia torna a fare sul serio in Francia

Dopo aver dominato contro la Russia, gli azzurri sono di scena a Parigi per affrontare dei Bleus altalenanti. Diretta tv su Rai Sport (ore 21:10)

italia 2019

ph. Ettore Griffoni

Mentre un po’ tutte le squadre europee stanno mischiando ancora le carte in attesa di annunciare i 31 convocati definitivi, l’Italia di Conor O’Shea ha già scelto il suo percorso. Per le prime scelte del CT irlandese, la trasferta in Francia sarà un’occasione per dare continuità sul campo al lavoro svolto nelle settimane di preparazione e nel Test Match contro la Russia, che alla fine si è rivelato poco più di uno sparring partner a San Benedetto del Tronto.

Per questo blocco di titolari, allo Stade de France insomma ci sarà la prima vera partita della stagione, che potrà dare qualche indicazione in più sullo stato della preparazione fisica e sui progressi tecnico-tattici della squadra verso il Mondiale. Contro la Russia, di fatto, si è visto poco: qualche lancio di gioco più organizzato da prima fase (con Polledri che continua a essere utilizzato fra i trequarti da rimessa laterale, per esempio), la voglia di tenere spesso vivo il pallone con gli offload e con i contrattacchi palla in mano.

L’Italia tuttavia ha bucato la difesa russa con davvero eccessiva facilità, per cui la prestazione offensiva e la struttura d’attacco degli azzurri sono difficilmente giudicabili. Contro la Francia, probabilmente avremo delle risposte più concrete su quanto sia stato efficace il lavoro compiuto dal gruppo azzurro e su come si comporterà davanti alle sfide che gli si porranno davanti. Rispetto alla sfida giocata due settimane fa, invece, dovrà necessariamente migliorare la concentrazione in fase difensiva, non sempre impeccabile nelle poche sortite offensive della Russia.

Leggi anche: un’analisi delle convocazioni di Conor O’Shea

Ma ci sono speranze?

La Francia non è guarita improvvisamente dai mali che la affliggevano nello scorso Sei Nazioni, come dimostrato da come sono state affrontate le due partite giocate contro la Scozia finora. Dopo un esordio brillante e micidiale, a Edimburgo i Bleus sono apparsi nuovamente sfilacciati e senza troppo costrutto se non per spunti individuali. Lo stesso Brunel ha ammesso che c’è ancora tanto lavoro da fare soprattutto nell’organizzazione offensiva, mentre in difesa i transalpini sembrano più avanti nel proprio percorso.

Si tratta comunque di una squadra lontana dall’essere realmente affidabile, i cui punti deboli e le lacune dal punto di vista tattico e disciplinare possono essere esposte da una squadra più ordinata e concreta in fase offensiva. Nello scorso Sei Nazioni, in una partita dai risvolti quasi drammatici, gli azzurri erano stati abili a tenere per quasi tutta la partita il pallino del gioco in mano, ma molto meno a finalizzare le azioni costruite e a gestire gli episodi chiave del match. Questi ultimi sono stati invece tutti appannaggio dei Bleus, che hanno costruito la vittoria dell’Olimpico su pochissime azioni, ma in cui la maggiore qualità tecnica dei singoli aveva fatto la differenza.

Proprio nelle sfide uno contro uno, del resto, l’Italia paga un gap notevole rispetto ai transalpini praticamente in tutti i ruoli e in tutti gli uomini, che può compensare anche un’eventuale ottima o grande prestazione della squadra di Conor O’Shea. Ed è un po’ quello che è successo a marzo nel Sei Nazioni.

Alla Francia, insomma, probabilmente basterebbe una prestazione solida, concreta e senza troppe sbavature per portare a casa la vittoria, anche se l’Italia dovesse esprimersi al 100%. È la dura legge del rugby italiano, nulla di nuovo. Brunel ha voluto dare spazio anche a giocatori che finora hanno visto meno il campo, specie nel reparto avanzato, ma giocatori esperti e talentuosi come Lauret, Camara e Picamoles in teoria sono delle garanzie per lo staff tecnico transalpino.

Le scelte dell’Italia, come detto, sono invece nel segno della continuità, con lo scopo di cementare ulteriormente questo gruppo di giocatori che, in diversi ruoli, sarà il presente e il futuro della nazionale azzurra. Tutto da scoprire in ogni caso l’adattamento di Simone Ferrari come pilone sinistro, lui che ha sempre giocato a destra; occhi puntati anche su Marco Riccioni, alla seconda da titolare e sempre coinvolto da O’Shea in quest’estate pre mondiale. Sergio Parisse, con la 140esima presenza a livello internazionale, diventa in solitaria il terzo giocatore con più cap nella storia del rugby dietro Brian O’Driscoll (141) e Richie McCaw (148).

Calcio d’inizio alle ore 21:10 di venerdì 30, diretta tv su Rai Sport. A differenza di quanto annunciato nei giorni scorsi, la partita non verrà trasmessa anche su Eurosport Player.

Le formazioni

Francia: 15 Maxime Medard, 14 Yoann Huget, 13 Sofiane Guitoune, 12 Wesley Fofana, 11 Gael Fickou, 10 Romain Ntamack, 9 Antoine Dupont, 8 Louis Picamoles, 7 Yacouba Camara, 6 Wenceslas Lauret, 5 Romain Taofifenua, 4 Arthur Iturria, 3 Rabah Slimani, 2 Camille Chat, 1 Jefferson Poirot (c)
A disposizione: 16 Guilhem Guirado, 17 Cyril Baille, 18 Emerick Setiano, 19 Felix Lambey, 20 Francois Cros, 21 Baptiste Serin, 22 Virimi Vakatawa, 23 Thomas Ramos

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Mattia Bellini, 13 Michele Campagnaro, 12 Luca Morisi, 11 Matteo Minozzi, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Jake Polledri, 6 Abraham Steyn, 5 Federico Ruzza, 4 Alessandro Zanni, 3 Marco Riccioni, 2 Luca Bigi, 1 Simone Ferrari
A disposizione: 16 Federico Zani, 17 Andrea Lovotti, 18 Tiziano Pasquali, 19 Dean Budd, 20 Sebastian Negri, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Carlo Canna, 23 Tommaso Benvenuti

Daniele Pansardi

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