Rugby Championship: Il Sudafrica sbanca Salta e vince il torneo. Argentina ko 13-46

Gli Springboks trascinati da Pollard (2 mete personali per lui) si impongono in trasferta aggiudicandosi il trofeo

REUTERS/Russell Cheyne

A Salta non c’è neanche il tempo di cominciare, che i padroni di casa vanno subito a marcare pesante: fuga di Isa in mezzo al campo, ispirata da Sanchez sull’incrocio, break profondo sul quale la difesa sudafricana annaspa, raggruppamento veloce e con il vantaggio a favore è ancora Sanchez a ispirare con un perfetto calcio-passaggio che trova al largo la velocità di Cordero che schiaccia in meta. Arriva la conversione per il 7-0.
Gli Springboks di contro, nonostante il colpo subito a freddo, non perdono la calma trovando subito il modo di accorciare dalla piazzola con Pollard.
Il match ha subito un’intensità elevatissima. Ad ogni azione dei sudamericani rispondono gli ospiti, senza che nessuna delle due squadre riesca a conquistare nettamente il dominio del gioco. Vermeulen e soci provano a fare la differenza sfruttando le fasi statiche e l’indisciplina dei rivali. Poco prima del quarto d’ora sugli sviluppi di una touche in zona offensiva il carrettino dei due volte campioni del mondo colpisce: lancio di Mbonambi, che trova un compagno e poi si mette a guidare un drive devastante. E’ meta. Non arriva la conversione, si va sul 7-8.
Non c’è un attimo di respiro. Botta e risposta al piede sull’asse Sanchez-Pollard in corrispondenza del ventesimo minuto. Non mutano le distanze: 10-11.
I Pumas soffrono nelle fasi statiche, Ledesma nel suo box si interroga su come poter apporre dei correttivi mentre Pollard incrementa il suo score e quello dei compagni per il 10-14.
La contesa assume un ritmo spezzettato. Il direttore di gara è costretto più volte a ravvisare dei falli da entrambe le parti, si gioca prevalentemente al piede. Sia dalla piazzola sia dalla base, con i mediani (d’apertura e di mischia) che diventano inevitabilmente protagonisti. Sanchez e Pollard sistemano lo score sul 13-17.
Il tempo scorre verso l’intervallo, a meno di un minuto dalla fine però Faf de Klerk orchestra un lunghissimo multifase che vede uno scatenato Pollard trovare il varco giusto sotto ai pali per sancire il 13-24 con cui si va al riposo.

La ripresa si apre ancora con il Sudafrica a sfruttare la poca pulizia negli interventi dei padroni di casa per andare sul 13-27.
Il divario sale a quattordici punti, con la formazione capitanata da Matera che però – davanti a un pubblico pronto a suonare la carica – reagisce chiudendo nei propri cinque metri gli avversari. Una serie di cariche argentine costringono Faf de Klerk a usare le cattive per arginare l’avanzata sudamericana. L’arbitro ravvisa la scorrettezza e lo ammonisce riducendo gli uomini di Erasmus in quattrordici per i successivi dieci minuti.
I Pumas provano ad accorciare le distanze, ma de Allende due volte si esalta in difesa trovando il grillotalpa decisivo per risolvere la situazione.
Gli Springboks scampato il pericolo tornano a offendere: progressione straordinaria di Mostert che arriva vicinissimo ai pali aprendo di fatto un’autostrada al largo ai compagni, con Pollard – ancora lui – che completa il lavoro ricevendo il pallone da Kolbe prima di andare oltre. Anche in inferiorità, la Rainbow Nation allunga: 13-32.
E’ il colpo del ko. Si scollina l’ora di gioco, con i due tecnici che iniziano a pescare a piene mani dalle panchine senza che però il copione cambi. Gli ospiti appena possono colpiscono facendo male: prima Mapimpi, poi Kolpe fanno malissimo al largo segnando rispettivamente una meta a testa. Si va su un pesante 13-46, che certifica anche il punto di bonus offensivo.
Da raccontare non c’è più tanto, la clessidra si avvicina rapidamente all’ottantesimo senza ulteriori scossoni. Il match finisce con il Sudafrica che può quindi tornare ad alzare le braccia al cielo dieci anni dopo l’ultima volta (2009) nella rassegna conosciuta inizialmente come Tri Nations e oggi diventata The Rugby Championship.

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Santiago Cordero, 13 Matias Moroni, 12 Jeronimo de la Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Tomas Cubelli, 8 Facundo Isa, 7 Javier Ortega Desio, 6 Pablo Matera, 5 Marcos Kremer, 4 Matias Alemanno, 3 Juan Figallo, 2 Agustin Creevy, 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Mayco Vivas, 18 Santiago Medrano, 19 Guido Petti, 20 Tomas Lezana, 21 Gonzalo Bertanou, 22 Benjamin Urdapilleta, 23 Joaquin Tuculet

Marcatori Argentina
Mete: Santiago Cordero (3)
Conversioni: Nicolas Sanchez (4)
Punizioni: Nicolas Sanchez (17, 29)

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen (c), 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Kwagga Smith, 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Trevor Nyakane, 2 Bongi Mbonambi, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Frans Malherbe, 19 RG Snyman, 20 Francois Louw, 21 Herschel Jantjies, 22 Frans Steyn, 23 Jesse Kriel

Marcatori Sudafrica
Mete: Bongi Mbonambi (13), Handré Pollard (40, 54), Makazole Mapimpi (64), Cheslin Kolbe (67)
Conversioni: Handré Pollard (41, 65, 68)
Punizioni: Handré Pollard (9, 19, 26, 31, 42)

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