Slow Motion #39: la marea verde del Connacht

Contro i Cardiff Blues gli irlandesi – con il solito, grande Jack Carty – hanno chiuso il discorso per la qualificazione ai playoff, in bello stile

rugby connacht

ph. Luca Sighinolfi

Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Qui la scorsa puntata. Buon divertimento.

Il Connacht di Andy Friend ha fatto dimenticare in fretta la breve e trascurabile parentesi di Kieran Keane dello scorso anno. L’australiano ci ha messo poco a far tornare grande entusiasmo allo Sportsground di Galway, tornato a essere un campo difficile per chiunque, dove vincere è tutt’altro che scontato. In più, i verdi sono tornati a giocare il rugby piacevole e a tratti spettacolare che li avevi contraddistinti durante l’era Pat Lam, e che incredibilmente li aveva portati pure a vincere il Pro12 nel 2016.

I risultati parlano da sé: il Connacht, a una giornata dalla fine, è la quarta squadra del torneo per punti fatti complessivamente (61) e ha già ottenuto le matematiche qualificazioni sia ai playoff del Pro14 sia in Champions Cup, passando da sette a dodici vittorie nel giro di un’annata. Il sigillo sull’ottima stagione disputata fin qui è arrivato sabato, con la vittoria nello scontro diretto contro i Cardiff Blues – che hanno recriminato per una meta discutibile non assegnata, tra l’altro – che ha chiuso i giochi per la questione playoff.

Contro i Blues il Connacht ha avuto poco possesso e altrettanto poco territorio (42% e 41% i dati finali di ESPN), ma ha saputo ugualmente far fruttare le occasioni a propria disposizione creando ben cinque break in più rispetto ai gallesi; gli irlandesi sono stati meno costanti durante il match, ma hanno fatto male non appena hanno potuto. E poi hanno Jack Carty, che di questi tempi fa parecchia differenza, anche per Slow Motion.

Come spesso capita, le azioni del Connacht possono cominciare anche da molto lontano. In questo caso, Carty muove il pallone dentro i propri 22 per Aki; il centro della nazionale viene portato verso l’esterno dagli avversari, ma l’incrocio di Leader e le ottime mani del ball carrier permettono all’azione di proseguire con un offload di Aki. Rientrando verso l’interno, Leader lascia sul posto un paio di prime linee e in maniera un po’ goffa quasi perde il pallone senza essere disturbato, riuscendo comunque a controllarlo mentre viene placcato. Loading 30%.

Dopo una carica del pack in mezzo al campo, si torna a esplorare l’ampiezza: a Buckley viene servito un pallone difficile perché era già entrato nel mirino del difensore, ma il pilone è abile quanto basta a mettersi con il corpo nella posizione giusta appena prima dell’impatto, riuscendo a servire Tom Farrell che nel frattempo stava portando il sostegno. Loading 45%

Il secondo centro irlandese prende l’interno del difensore salito velocemente, che riesce sì a placcarlo ma non a evitare l’inevitabile, ovvero l’offload di uno dei migliori riciclatori d’Europa. O’Halloran, giocatore davvero delizioso, si lancia nell’intervallo ben consapevole di essere più veloce di Turnbull. All’esterno, con Owen Lane ormai troppo alto per essere di aiuto alla linea difensiva, l’onnipresente Matt Healy può essere servito e l’ala libera le sue gambe per una ventina di metri, portando Connacht dentro la metà campo avversaria. Loading 70%.

La difesa di Cardiff rientra piuttosto lentamente, con il centro del campo presidiato soprattutto da uomini lenti. Il primo a essere servito da Blade, dopo il punto d’incontro, è il solito Buckley, che con l’aiuto del dummy runner Dillane stringe un po’ di più la difesa e serve dietro la schiena Carty. Gill, il numero 1 dei Blues, nel frattempo è stato tratto in inganno dalla finta di Dillane, e ha lasciato una voragine per il mediano d’apertura. Loading 85%.

L’apertura del Connacht vede il canale aperto e si lancia dentro indisturbato, attirando l’estremo Matthew Morgan dentro il campo e lasciando la zona alle sue spalle scoperta. Carty lo sa e si auto lancia di esterno destro verso l’area di meta, prendendo in contro tempo Morgan. L’estremo gallese è veloce sul breve e si abbarbica a Carty non appena il mediano si riprende il pallone, a pochi metri dalla linea bianca: a quel punto però è davvero troppo tardi. Loading 100%.

Daniele Pansardi

 

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