Rugby World Cup 2019: destinazione Giappone

Un evento imperdibile, un’edizione da record: un’occasione per accrescere le nostre esperienze e allargare i nostri confini

rugby world cup 2019

ph. Paul Childs/Action Images

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Mancano circa sei mesi all’appuntamento più atteso della stagione: il kick-off della 9° edizione della Rugby World Cup è fissato il 20 settembre, alle 12:45 (ora italiana), sul campo del Tokyo Stadium. Per la prima volta nella sua storia, la competizione iridata approda in Giappone.

Negli ultimi 15 anni, nel paese del Sol Levante, il rugby è cresciuto esponenzialmente per numero di praticanti e popolarità. Merito di un lungo e meticoloso lavoro di programmazione (ordine e organizzazione sono i cardini della cultura giapponese). Già nel 2003 fu inaugurata la Top League sostenuta da ingenti sponsorizzazioni di companies e multinazionali nipponiche grazie alle quali non si contano i nomi dei top players stranieri che hanno scelto (e ancora optano) di giocare nel campionato nazionale contribuendo anche a migliorare il livello professionistico.
Nel 2006 il Giappone è fra i team della World Rugby Pacific Nations Cup vincendo l’edizione del 2011 contro Figi, Samoa, Tonga e del 2014 (a parimerito con Samoa) contro Figi, Tonga, Canada, Stati Uniti. Nel 2008 è fra le squadre dell’Asian Five Nations (disputatosi fra il 2008 e il 2014) assicurandosi, non solo il titolo di ogni edizione, ma facendo l’en plein di vittorie in tutti i match nei quali è stata impregnata. Nel 2009 la Federazione nipponica si assicura la designazione della Rugby World Cup, il terzo evento sportivo globale, dopo Olimpiadi e Coppa del mondo di Calcio (una scelta che mira a praticare nuove strade, ad aprire le porte a nuove platee di appassionati, a farsi largo e ad affermarsi in un mercato che offre innumerevoli opportunità). Sotto la sapiente guida di Eddie Jones, tornato alla guida dei Brave Blossoms nel 2011, anche il livello tecnico della Nazionale ha avuto un’escalation. Indimenticabile ed entusiasmante il match disputato con il Sudafrica sul campo del Brighton Community Stadium, finito 34-32 per i Fiori Coraggiosi; il Guardian la definì “totalmente sensazionale”. Il 2016 è l’anno dell’ingresso dei Sunwolves nel Super Rugby (nel quale militeranno sino al 2021).

 

È di pochi giorni fa la notizia che sono già stati venduti all’estero oltre 600.000 biglietti (del milione ottocentomila disponibili), un record assoluto: quella del 2019 sarà l’edizione che attirerà il maggior numero di fan stranieri nella storia!
D’altronde Il Giappone è anche fra le mete turistiche più ambite.
Una nazione che rappresenta il perfetto connubio fra solidissime tradizioni e sofisticatissime innovazioni hi-tech. L’ordine, il rigore e la formalità trovano un perfetto bilanciamento nella ricerca e nell’innovazione, conciliandosi armoniosamente: città modernissime dalle architetture avveniristiche, il fascino imperituro di templi e castelli, la straordinaria bellezza di una natura conformata, un sistema di trasporti futuristico e incredibilmente efficiente. Dal minimalismo assoluto alla fastosità: un senso innato per la ricercatezza e la cura dei dettagli che si esprime nella moda, nel cibo, nei costumi e nell’accoglienza.
Saranno 12 le città ospitanti: Sapporo – Iwate, Kamaishi – Saitama – Kumagaya – Tokyo – Kanagawa, Yokohama – Shizuoka – Aichi, Toyota – Osaka, Higashiosaka – Kobe – Fukuoka – Kumamoto – Oita.
Gli Azzurri (fra i team del Pool B) saranno impegnati a:
Osaka, Higashiosaka – Hanazono Rugby Stadium – domenica 22 Settembre, con la Namibia
Fukuoka – Hakatanomori Stadium – giovedì 26 Settembre, con il Canada
Shizuoka – Stadium Ecopa – venerdì 4 Ottobre, con il Sudafrica
Aichi, Toyota – City of Toyota Stadium – sabato 12 Ottobre, con gli All Blacks.

La RWC rappresenta dunque anche un’occasione imperdibile per visitare il Giappone.
Se volete organizzare la vostra trasferta (con amici e famiglia, nella migliore tradizione ovale) potete rivolgervi a JTB, agenzia ufficiale per la RWC 2019 (punto di riferimento dell’industria turistica giapponese e nella formazione della cultura del viaggio in Giappone, oggi numero 1 come agente di viaggio in Asia con uffici in 36 Paesi di tutto il mondo). L’agenzia offre diverse soluzioni per seguire gli Azzurri e non solo. Dai “pacchetti” per permanenze più brevi (biglietti per il match e pernottamento) a quelli più articolati (comprensivi di volo e diversi servizi, per permanenze prolungate), ma è in grado di costruire offerte ad hoc confezionate per soddisfare qualsiasi esigenza.

Ma prima di partire, ecco alcune cose da sapere.

Il Giappone è una monarchia costituzionale ereditaria, ogni regno costituisce un’era che mutua il suo nome dall’Imperatore. Sua Altezza Imperiale Akihito (salito al trono il 7 gennaio 1989) porta quello di Heisei (“raggiungimento della pace”) e così sarà nei secoli. Quella del Crisantemo è la più antica monarchia ereditaria al mondo (dal 660 a.C non ha subito interruzioni). Il 2019 per il Giappone sarà un anno epocale: per la prima volta in 200 anni di storia, la successione non avverrà alla scomparsa dell’imperatore. Nell’estate del 2016, con un toccante messaggio, Akihito ha annunciato di voler abdicare, per motivi di età, a favore del primogenito. Il prossimo 1° maggio gli succederà il principe ereditario Naruhito; è di pochi giorni fa la notizia che la nuova era si chiamerà “Reiwa” (non è ancora stata annunciata una traduzione ufficiale, ma il senso è “ordine e armonia”/“calma beneaugurante”).

Il paese del Sol Lavante è poco più grande dello Stivale e si estende per circa 3.500 Km. È un arcipelago che si compone (da nord a sud) di 4 isole maggiori: Hokkaido, Honshu, Shikoku, Kyushu e oltre 6.800 nel Pacifico (fra le quali Awaji, le Amakusa, le Ryu Kyu). Ha circa 128 milioni di abitanti e, più o meno, il 36,5% della popolazione si concentra nella capitale, Tokyo, e nelle prefetture di Kanagawa, Osaka, Aichi, Saitama.
Recarsi in Giappone per motivi turistici (purché il soggiorno non duri più di 3 mesi) non richiede il visto, è sufficiente un passaporto in corso di validità e un biglietto di ritorno.
Atterrati dovrete spostare l’orologio 7 ore avanti (quando da noi c’è quella legale), 8 quando (da noi vige quella solare), GMT+9. Lo Yen (JPY), al cambio (di questi giorni) corrisponde a circa 1 Euro = Yen 125.
Per dotarvi di una connessione mobile la soluzione più conveniente (soprattutto se viaggiate in gruppo) è noleggiare un Pocket WiFi che consente di agganciare più dispositivi. Potete prenotarlo online ed è possibile farselo consegnare in albergo e addirittura restituirlo in aeroporto. Normalmente la durata del servizio va da 3 a 100 giorni e il traffico solo dati è illimitato (quindi dovrete ricorrere a Skype o WhatsApp per comunicare, ma già lo facciamo abitualmente).
Potrebbe rivelarsi utilissimo scaricare un’applicazione per la traduzione simultanea (sono molto in voga e nessuno si scandalizzerà quando la utilizzerete).
Per quanto riguarda lo shopping, l’orario di apertura dei negozi, di norma, è fra le 10 e le 19 domenica inclusa (con chiusura infrasettimanale), ma ci sono tanti supermercati aperti dalle 9 e alcuni 24 ore su 24.
A piedi e al volante: in Giappone si viaggia a sinistra (rispettare sempre i semafori, anche come pedoni) e per noleggiare un’auto ricordate che serve dotarsi di patente internazionale. Come sempre: mai usare il cellulare quando si è alla guida! I cartelli stradali sono, spesso, anche in inglese e scritti in caratteri occidentali.
Per quanto riguarda i trasporti interni (che suggeriamo vivamente di utilizzare), sono così pratici ed efficienti che basta veramente poco per prenderci confidenza.
I giapponesi sono estremamente ospitali e completamente tolleranti nei confronti dei turisti occidentali, ma è buona regola rispettare i loro costumi (sono molto formali, educati, silenziosi e tengono moltissimo alla pulizia). Dunque, per evitare inutili imbarazzi: abbassate la suoneria del vostro smartphone (quando siete nei luoghi pubblici) e state attenti a non saltare le code, evitate di soffiarvi il naso in loro presenza, di mangiare per strada e di indossare calze bucate (spesso è richiesto togliere le scarpe, oltre che per accedere ai templi, in alcuni ristoranti e alberghi). Se chiedete un’informazione a un passante, non stupitevi se la prima reazione è di stupore o d’imbarazzo (sono molto timidi), ma sempre disponibilissimi ad offrire il loro aiuto.
Se desiderate sperimentare una onsen, stazioni termali al chiuso o all’aperto (rilassarsi e condividere un momento di armonia in Giappone è una piacevole consuetudine) e frequentemente gli alberghi offrono questo servizio, ricordate che spesso prevedono la nudità e hanno aree separate per donne e uomini. Inoltre, attenzione a sfoggiare i tatuaggi (che ci piacciono tanto, ma che hanno sempre un significato molto preciso che noi, che badiamo più all’estetica, magari non conosciamo). Se siete tatuati, avvisate prima (alcune strutture non permettono di mostrarli) ed eventualmente incerottate il vostro tattoo.
Inutile dilungarsi sulla cucina (molti di noi hanno ampiamente sperimentato diverse prelibatezze e sono già totaly addicted), in ogni caso: difficile trovarsi in difficoltà nello scegliere il nostro piatto preferito o identificare quello che più ci aggrada: il menù è quasi sempre corredato dalla foto della pietanza.
Di norma non si lascia “la mancia”, nei ristornati più rinomati è già inclusa nel conto.
È sempre buona regola come in qualsiasi luogo del mondo, imparare qualche parola per ringraziare: in Giappone sarà particolarmente apprezzato.

Insomma, l’invito è partire e sperimentare (affidandosi a chi può offrire un servizio serio e completo, dal volo al biglietto per assistere alle partite).
La prossima RWC rappresenta, ancora una volta, l’occasione per accrescere le nostre esperienze e allargare i nostri confini, senza pregiudizi. Conoscere, imparare e condividere sono la nostra filosofia (il mondo è tondo, ma noi restiamo rigorosamente ovali).

Buon viaggio, o meglio, Yoi tabi!

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