Sei Nazioni, Inghilterra v Italia – il precedente: quando gli azzurri mostrarono la “Fox” al mondo

Due anni fa la tattica messa in atto a sorpresa dagli uomini di O’Shea, che fece tremare Twickenham

Ph. Sebastiano Pessina

Leggendo il punteggio finale e non avendo visto la partita, qualcuno avrebbe potuto dire: “la solita sconfitta dell’Italrugby”, e invece no. Domenica 26 febbraio 2017, Parisse e soci fanno visita all’Inghilterra – in una sfida allora valida per la terza giornata del Sei Nazioni – tenendo sotto scacco gli uomini di Eddie Jones, Twickenham e tutto il mondo di Ovalia per settanta minuti.

Brendan Venter, allora nello staff tecnico italiano da responsabile della difesa, e Conor O’Shea concertano una tattica difensiva denominata “FOX”. Gli azzurri entrano in campo sul terreno di gioco londinese con un’idea chiara e precisa: quella di non contestare il pallone nei breakdown, non formare la ruck e di conseguenza anche la linea del fuorigioco essendo liberi di superare la linea immaginaria dell’offside per ostruire tutte le linee di passaggio al mediano di mischia rivale.

Gli inglesi – nonostante siano i primi a muovere il tabellino – restano storditi: mentre Haskell e Hartley chiedono lumi all’arbitro Poite sulle regole del gioco, la selezione tricolore ne approfitta per passare in vantaggio con Venditti alla fine del primo tempo, con lo score di 5-10. Eddie Jones, inquadrato più volte dalla regia, è una furia. Le formazioni vanno negli spogliatoi e nella ripresa la Rappresentativa della Rosa prova a premere sull’acceleratore per recuperare lo svantaggio. Arrivano le marcature pesanti di Care e Daly, sembra tutto tornare nella normalità, ma all’improvviso l’Italia ovale sussulta: Michele Campagnaro infatti riceve palla fuori dai 22 facendo secchi nell’ordine George, Daly e Brown per andare a schiacciare in meta.

Si va sul 17-15, la contesa si riapre e rimane in bilico un altro quarto d’ora, sino a quando le segnature di Nowell, Te’o e Nowell non mettono fine al match. Gli azzurri cedono per 36-15, ma quello che hanno mostrato costringendo gli avversari a cose mai viste rimarrà per sempre nella storia del Sei Nazioni e di questo sport.

Il tabellino

Inghilterra-Italia 36-15 (5-10) 
Inghilterra: Brown; May (10′ st Noell), Ben Tèo (35′ st Slade), Farrell, Daly; Ford, Care (7′ sy Youngs); Hughes, Haskell, Itoje; Lawes, Launchbury; Cole, Hartley (10′ st George), Marler (1′ st Vunipula). All. Jones.
Italia: Padovani; Bisegni (7′ st Benvenuti), Campagnaro, McLean, Venditti; Allan (16′ st Canna), Gori (36′ pt Bronzini); Parisse, Favaro (13′ Mbanda), Steyn; Van Schlakwyk, Fuser (31′ st Biagi); Cittadini (7′ st Ceccarelli), Gega, Lovotti (10′ st Rizzo) All.: O’Shea.
Marcatori: nel pt 24′ Cole meta (5-0), 33′ Allan drop (5-3), 40′ Venditti meta Allan tr (5-10); nel st. 3′ Care meta (10-10), 6′ Daly meta Farrel tr (17-10), 15′ Campagnaro meta (17-15), 29′ Nowell meta (22-15), 33′ Tè0 meta Farrel tr (29-15), 39′ Nowell meta Farrel tr. (36-15) Arbitro: Poite (Fra) Spettatori: 81 mila. Man of the match: Launchbury (Ing).

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