Sei Nazioni 2019: Italia a Twickenham, ma il vero obiettivo è la Francia

Una vittoria è impronosticabile, ma proseguire un trend di crescita è importantissimo per presentarsi al meglio al match numero 100

ph. Sebastiano Pessina

Inghilterra di 30, dicono gli addetti ai lavori e i siti specializzati stranieri. D’altronde, questa per l’Inghilterra non è una partita qualunque nella quale possono permettersi di dare aria alla panchina e raccogliere una ugly win, come la chiamano dall’altra parte della Manica: gli uomini in bianco giocano per i 5 punti, il Sei Nazioni è ancora alla portata se il Galles dovesse fare un passo falso.

L’impressione è che Eddie Jones abbia pensato a un piano di gioco un po’ diverso rispetto alle precedenti uscite: l’accoppiata formata da Te’o e Tuilagi sui centri denuncia più una voglia di sfondare il portone della fortezza azzurra, che non l’intenzione di sottoporla al lancio degli archibugieri con quel gioco al piede dietro la linea che aveva fatto così male, ad esempio alla Francia.

Una strategia a cui il Galles di Warren Gatland aveva saputo controbattere alla grande quattordici giorni fa e che l’Inghilterra, nonostante la netta differenza di livello dell’avversario, non vuole arrischiarsi a riprodurre contro l’Italia di Conor O’Shea e soci, che nelle due precedenti uscite ha dimostrato di saper preparare con particolare dovizia le partite contro gli albionici.

Non solo per la famigerata fox con cui gli Azzurri paralizzarono parzialmente gli avversari davanti al proprio pubblico nel 2017, ma anche per la bella prestazione contro gli allora campioni in carica dello scorso anno, alla prima giornata.

L’Italia arriva alla sfida più difficile del suo Sei Nazioni 2019 con un sentimento misto: da una parte il conto delle sconfitte continua ad aumentare, e siamo a venti consecutive nel Torneo; dall’altra le prestazioni in questa edizione sono andate in continua crescita, dalla Scozia all’Irlanda.

Ci sono le buone notizie del ritorno di Sebastian Negri e Sergio Parisse in formazione e di quello di Jake Polledri in panchina. Sarà una prova importante per Luca Bigi, promosso titolare: il tallonatore non era entrato in campo nella gara contro l’Irlanda, con O’Shea che aveva preferito lasciare in campo per ben ottanta minuti Leonardo Ghiraldini. Da lui ci si attende la dimostrazione che possa essere all’altezza del livello richiesto.

Dall banda italiana in generale urge una prestazione che mantenga il trend positivo di miglioramento per gli Azzurri, al fine di presentarsi con il miglior smalto possibile, anche dal punto di vista mentale, all’ultima giornata contro la Francia. Per giocarsi la vittoria in quello che sarà il centesimo incontro dell’Italia nella storia del Sei Nazioni, serve giocare al meglio il novantanovesimo.

Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Joe Cokanasiga, 13 Manu Tuilagi, 12 Ben Te’o, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell (c), 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Tom Curry, 6 Brad Shields, 5 George Kruis, 4 Joe Launchbury, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Ben Moon, 18 Dan Cole, 19 Nathan Hughes, 20 Mark Wilson, 21 Dan Robson, 22 George Ford, 23 Henry Slade

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Edoardo Padovani, 13 Michele Campagnaro, 12 Luca Morisi, 11 Angelo Esposito, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Braam Steyn, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Federico Ruzza, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Cherif Traore, 18 Tiziano Pasquali, 19 David Sisi, 20 Jake Polledri, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Ian McKinley, 23 Tommaso Castello

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