Capitani contro: Budd e Castello presentano i derby

I due azzurri guideranno le franchigie italiane domenica pomeriggio: li abbiamo intervistati a Milano

castello budd capitani

MILANO – I capitani di Zebre e Benetton si incontrano in campo neutro: location d’eccezione è la sede di DAZN Italia in piazza San Babila, a Milano, dove si e tenuto giovedì l’incontro di presentazione del derby italiano che nei prossimi dieci giorni caratterizzera il Pro14.

Dean Budd e Tommaso Castello, in rigoroso ordine alfabetico, sono compagni in azzurro e insieme hanno affrontato le sfide interne di novembre contro Georgia, Australia e Nuova Zelanda. Oggi, però, vestono colori opposti: il neozelandese ha il biancoverde dei veneti, il genovese il multicolore zebrato dei ducali.

Dean Budd, l’ultima partita a Londra è stata un po’ difficile per il Benetton. Sono più i meriti o i demeriti vostri?

Merito del tempo secondo me. Onestamente, noi siamo stati la squadra migliore in campo, vincendo le fasi di conquista e dominando territorio e possesso. Però poi è stato troppo difficile portare avanti il pallone contro una squadra che metteva così tanta pressione, anche al limite del regolamento, e non siamo stati abbastanza bravi a giocare il pallone negli spazi che abbiamo avuto.

Come si avvicina la tua squadra alla prossima partita, il derby contro le Zebre? Lo scorso anno è finita con una loro vittoria in casa vostra.

Dopo il derby vinto dalle Zebre a Monigo lo scorso anno all’ultima partita, hanno festeggiato facendo il giro del campo. Una sensazione che è rimasta con noi. Vogliamo far valere il nostro gioco, vincendo la battaglia davanti per consentire ai trequarti di giocare con un po’ più di libertà.

Com’è il ruolo da capitano in partite difficili come questa?

È unlavoro che svolgo soprattutto durante la settimana. E’ lì che si sente la tensione, durante la partita è diverso. Dal momento in cui c’è il calcio d’inizio, poi, la tensione si scioglie e se ho svolto il mio ruolo bene durante la settimana, il più è fatto.


Tommaso Castello, come vedi il gruppo delle Zebre in queste settimane? Come state preparando la partita di domenica?

E una partita alla quale abbiamo cominciato a pensare ancor prima dall’ultima sfida con l’Enisei, ad essere sinceri. E’ importante per noi sia perché è il derby, sia per la nostra classifica. Le italiane non giocano più fra loro solo per evitare l’ultimo posto in classifica: giochiamo questo derby per punti importanti nelle nostre conference.

Quali sono le armi delle Zebre e quali invece i punti deboli dove pensi che il Benetton possa colpirvi?

La nostra arma è il nostro gioco: giocare con il pallone in mano, calciare poco, essere imprevedibili. Il Benetton è una squadra molto solida e penso che quindi la partita si deciderà poi in favore di chi riuscirà a vincere le sfide uno contro uno.

Cosa cambia rispetto allo scorso anno? Nella prima delle tre partite il Benetton sfruttò un paio di errori vostri palla in mano, mettendovi sotto grande pressione. 

Credo che rispetto a un anno fa siamo cresciuti, in questo periodo abbiamo sicuramente maturato esperienza importante. Per esempio, rispetto alla stagione passata, abbiamo scoperto che possiamo anche calciare il pallone (ride, ndr), quindi se il Benetton ci metterà sotto pressione non esiteremo a farlo.”

Cinquantesimo cap alle Zebre per te contro l’Enisei sabato scorso. Un bilancio della tua esperienza?

La mia crescita corrisponde a quella della squadra, è un percorso abbastanza parallelo. Sono arrivato che ero un giocatore acerbo, e ho avuto la possibilità, soprattutto grazie allo staff tecnico attuale, di migliorarmi come giocatore. Allo stesso modo le Zebre tre anni fa erano una squadra in difficoltà con del potenziale: abbiamo intrapreso un percorso che ci sta portando a migliorare di partita in partita, ad assumere consapevolezza nei nostri mezzi. Spero che questo ci porterà ad avere dei risultati importanti sia per me individualmente che per tutta la squadra.

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